Avete mai sentito parlare del Lacryma Christi, il vino campano coltivato alle pendici del vulcano Vesuvio? Si tratta di uno dei vitigni più famosi del mondo. Oggi è un vino DOP, ossia a denominazione di origine controllata, e viene esportato ben oltre i confini italiani. Siete curiosi di sapere l’origine del nome e la leggenda delle sue origini?
Storia di un vino nato alle pendici del Vesuvio
Il Lacryma Christi conserva nel suo nettare tutte le caratteristiche del territorio napoletano: la sacralità e la lava vulcanica. La storia millenaria di questo vino affonda le sue origini nella notte dei tempi. Era il V sec.a.C. quando la popolazione dei Tessali, con l’insediamento nella Magna Grecia, aveva importato anche i vitigni provenienti direttamente dalla Grecia sulle pendici del Vesuvio.
Il grande Aristotele parla di questo celebre vino, ma è il poeta latino Marziale che ci tramanda un’informazione di vitale importanza quando dice che il vino del dio Bacco preferiva le colline del Vesuvio alla terra natia di Nisa. Anche il celebre naturalista Plinio il Vecchio, morto durante l’eruzione che distrusse Pompei ed Ercolano, nel suo manuale intitolato Naturalis Historia celebrava le virtù della uva Palommina, un’eccellenza della zona del Vesuvio.
In epoca medievale la coltivazione di questo vitigno fu continuata dai frati cappuccini, i quali diederono anche il nome al nuovo insediamento che da allora in poi fu noto come Torre del Greco poiché il vino ivi coltivato era chiamato greco.
La coltivazione del vitigno che dà origine al vino Lacryma Christi non si è mai interrotta. Nel 1949 nel suo romanzo La pelle, lo scrittore Curzio Malaparte descriveva attentamente il sapore delicato e soave di quel vino nel quale riusciva a riconoscere il caldo respiro del Vesuvio.
Leggenda delle origini del “Lacryma Christi”
Non c’è una sola storia legata alle origini di questo vino campano, ma diverse leggende tutte tramandate fino ai giorni nostri. Secondo la più famosa leggenda, l’angelo ribelle Lucifero quando fu cacciato da Dio dal Regno dei Cieli rubò di nascosto un lembo di Paradiso.
Nella sua fuga, prima di sprofondare negli Inferi, lasciò quel lembo di Paradiso nel Golfo di Napoli e dalla voragine che ne seguì nacque il Vesuvio. Quando Gesù, il figlio di Cristo, riconobbe a Napoli quel pezzo di Paradiso rubato e perduto pianse. Dalle sue lacrime cadute al suolo nacquero dei vitigni che da allora in poi furono usati nella produzione del Lacryma Christi.
Secondo un’altra versione Gesù quando giunse a Napoli la città era ancora pagana e piena di peccatori adoratori degli dei e per questo pianse e dalle sue lacrime nacque il famoso vitigno campano. Un’altra leggenda invece parla di una donna cristiana assettata che incontrò Gesù nel suo pellegrinaggio il quale tramutò l’acqua in vino per dissetarla.