Tra le bevande gassate diffuse in commercio esiste anche il chinotto, pochi sanno però che proprio come l’aranciata la sua provenienza è quella di un agrume coltivato proprio nella nostra terra.
Il chinotto: non solo una bevanda
Citrus x myrtifolia, questo è il nome scientifico dell’albero che comunemente chiamiamo chinotto. Per quanto riguarda le sue origini non si hanno certezze, ma a quanto pare è una mutazione dell’arancia amara. Il suo nome comunque viene dalla Cina, patria che a quanto pare è stata la prima a conoscere e diffondere la pianta. Infatti Chinotto deriva dalla parola China-Cina. Anche se ci sono idee discordanti al riguardo, infatti alcuni ricercatori sostengono che la pianta sia nata nel Mediterraneo a seguito appunto, di una mutazione della pianta dell’arancia amara. Ad oggi comunque la pianta è diffusa e coltivata soprattutto nel nostro Paese e a quanto pare nella Costa Azzurra (Francia).
L’albero è molto bello in particolar modo durante la fioritura. Le sue dimensioni sono abbastanza ridotte, infatti non supera i 3 metri di altezza, mentre la sua chioma è abbastanza compatta per via dei rami che non si sviluppano troppo il lunghezza. A differenza degli altri agrumi facenti parte della famiglia Citrus, esso è privo di spine, il che lo rende non solo bello ma anche più invitante. I fiori sono piccoli e bianchi e riempiono l’albero nei vari punti dei rami. Proprio per questo motivo spesso il chinotto è cresciuto come pianta ornamentale in vaso, più che per i suoi frutti. I suoi frutti invece sono tondeggianti ma schiacciati ai poli e possono persistere sui rami moltissimo tempo. I frutti prendono lo stesso nome della pianta e sono utilizzati in particolar modo per la preparazione di una bevanda molto famosa.
Utilizzi nel mondo
Del chinotto vengono utilizzati non solo i frutti che hanno pressoché le stesse proprietà degli agrumi in generale, ma anche foglie e fiori. Il frutto in particola modo viene utilizzato per l’omonima bevanda diffusa in tutto il mondo. Il sapore d’essa è molto particolare, infatti è amaro ma allo stesso tempo dolce. Il colore è scuro proprio come quello della Coca-Cola, ma il suo sapore è decisamente differente. Purtroppo come in tutte le bevande commercializzate, la presenza di vero succo di frutta è davvero irrisorio e il colore non è dato di certo dall’agrume, ma da un colorante artificiale. Quindi se vogliamo scoprire il vero gusto del chinotto, dovremmo procurarci i frutti e goderci una bella spremuta.
In Liguria invece, paese in cui l’albero è coltivato, i frutti vengono utilizzati per la preparazione di molti piatti tipici sia dolci che salati, soprattutto a base di pesce. In Francia i frutti più piccoli vengono utilizzati per produrre dei piccoli cioccolatini semplicemente intingendo i frutti sotto spirito nel cioccolato. Nei paesi italiani dove i frutti sono molto diffusi comunque, il chinotto è utilizzato come tutti gli agrumi, quindi per la preparazione di liquori, marmellate e per la preparazione di canditi (con la buccia).
I fiori e la buccia invece, sembrerebbero avere effetti benefici per insonnia, digestione e debolezza muscolare. Per questo motivo sono molto utilizzati nella medicina fitoterapica. Si possono ottenere gli stessi benefici infondendo le foglie secche in acqua bollente. Questo infuso tuttavia è amaro, ma basterà dolcificarlo magari con un po’ di miele. La bevanda ottenuta è un ottimo digestivo dopo pasto.