Avete mai sentito parlare della famosa battaglia delle arance? Questa tradizione si rinnova ogni anno durante il celebre Carnevale di Ivrea, uno dei più belli e antichi della nostra meravigliosa penisola. Si tratta di un rito secolare la cui origine si perde nella notte dei tempi, ma che viene onorato dai cittadini in segno di buon augurio, ma anche come momento di svago e divertimento. Certo le arance sono dure ed è possibile farsi “male” durante la battaglia, ma assistere a questo spettacolo carnevalesco è qualcosa di unico e imperdibile! Siete curiosi di saperne di più?
La battaglia delle arance ad Ivrea
Da secoli, sin dagli anni bui del Medioevo, la battaglia delle arance è il simbolo indiscusso del Carnevale che viene celebrato ad Ivrea. Si tratta di un ricordo delle antiche lotte condotte dai contadini contro i potenti e i loro abusi.
La tradizione del lancio delle arance è nata come conseguenza di un’elemosina data una volta l’anno dai feudatari ai contadini che coltivavano le loro terre. Questo dono, considerato da chi lo riceveva ridicolo e oltraggioso, consisteva in una cassa di fagioli. I contadini, come segno di protesta e ribellione, iniziarono a non accettare più tale offerta e a lanciare i fagioli per strada fuori dalle finestre delle loro case. Col passare del tempo si è passati in epoca carnevalesca dal lancio dei fagioli a quello dei coriandoli e poi in tempi più recenti a quello delle arance. Inizialmente il lancio delle arance veniva fatto solo dalle ragazze sui balconi come gesto per farsi notare dai bei ragazzi che sfilavano sui carri.
Oggi sono migliaia i turisti e i curiosi che in occasione del Carnevale vengono ad Ivrea per assistere a questo evento folkoristico, una battaglia all’ultima arancia più che all’ultimo sangue.
La leggenda della mugnaia Violetta
L’eroina indiscussa del Carnevale di Ivrea è la Vezzosa Violetta, una bellissima ragazza del paese figlia di un povero mugnaio. La fanciulla era solita indossare un lungo cappello rosso. Promessa in sposa ad un ricco mercante locale, Violetta doveva trascorrere la prima notte di nozze a letto con il signorotto feudale, come voleva la tradizione medievale o meglio come imponeva la ius prime noctis. A differenza delle altre fanciulle d’Ivrea, Violetta, dopo averlo sedotto, lo uccise tagliandogli la gola con un pugnale e incitò il popolo alla rivolta contro il tiranno.
I numeri del Carnevale di Ivrea
Se vi state chiedendo quali siano i numeri del Carnevale di Ivrea, parliamo di 50 carri, 9 squadre a piedi, 12 mila lanciatori di arance e 11 quintali di arance lanciate durante i tre giorni della battaglia.
Se state pensando che spreco immenso, in realtà dovete sapere che non sono arance buone da mangiare e che dopo il Carnevale dalle arance buttate viene realizzato un concime per animali.