Qualsiasi sia la stagione, capita spesso di mettere a tavola una buona scatoletta di tonno in scatola, magari con una serie di contorni che arricchiscono la pietanza. Quello più venduto in Italia è il tonno all’olio d’oliva, ma c’è anche chi lo preferisce al naturale ed eventualmente lo mangia aggiungendo un filo di olio d’oliva nel momento in cui decide di consumarlo.
Non tutti conoscono la procedura di confezionamento di questo prodotto alimentare. È sempre più diffuso il tonno in vetro. In tanti ritengono che quest’ultimo sia migliore, seppure quello in lattina risulta più gustoso. Quest’ultimo, infatti, viene tagliato trasversalmente e fa penetrare più olio, a differenza dell’altro dove il tonno viene tagliato longitudinalmente, per quanto la carne appaia più compatta, permette l’assorbimento di meno olio.
Nella preparazione dei barattoli c’è una vera e propria catena di montaggio. Il tonno che va inserito nei barattoli di vetro viene lavorato a mano e tagliato in piccoli pezzi dal personale da inserire nel contenitore per essere, poi, pesato su apposite bilance al fine da integrare con altro prodotto se il peso non raggiunge i grammi stabiliti. Una volta fatto ciò, i barattoli vengono riposti sul nastro trasportatore per essere riempiti di olio. La procedura per i contenitori in latta è differente. È la macchina che taglia e inserisce la materia prima, aggiungendo poi l’olio e, in ultimo, sigillando la lattina.
Ovviamente quella descritta è l’ultima fase della preparazione, prima il tonno viene pulito e cotto. Il pesce arriva congelato e intero e, nell’immediatezza vengono tagliate teste e code; viene pulita la pelle per ben due volte, alla terza si arriva alla carne. Il tonno in scatola viene cotto in salamoia e deve raggiungere tra i 75 e gli 80°, a seguire vi è il confezionamento e i controlli di qualità e solo alla fine vi è il processo di sterilizzazione che viene effettuato in autoclavi ad alta temperatura.
Il tonno più consumato in Italia è quello a pinne gialle, lo Yellowfin, seppure ve ne sono anche altre specie come: il Bonito del Norte e lo Skypjack. Il primo, però, resta quello preferito per gusto e resa, seppure può essere pescato, e solitamente la cattura avviene con reti di circuizione da banchi liberi, solo in alcuni periodi dell’anno per consentire la riproduzione della specie. Si tratta di un prodotto che viene acquistato lungo tutto il corso dell’anno in Italia, seppure durante le festività di Natale registra un’impennata nelle vendite,