Scopriamo insieme i piatti tipici da degustare a Venezia, città veneta che fa leva su una tradizione gastronomica antica.
Venezia è una città dal fascino unico e la gastronomia della Serenissima è altrettanto impressionante quanto l’arte e la cultura per le quali la Città Galleggiante è rinomata in tutto il mondo. Forse non sorprende per una città circondata dall’acqua, che il pesce – in tutte le sue forme – tenda ad essere al centro dei menu. Dalle sarde alle acciughe, al baccalà, ai gamberi, ai calamari, Venezia è il sogno di ogni pescatore.
Il cuore pulsante che sostiene le cucine di tutta la città, dai ristoranti a cinque stelle ai fornelli della nonna, è il magico e onirico Mercato di Rialto, dove ogni mattina arriva il pesce appena pescato della laguna veneziana e dal Mar Adriatico. Scopriamo, dunque, insieme i piatti tipici di Venezia.
Il baccalà mantecato è una ricetta che ha una storia piuttosto particolare. Come sicuramente saprete, il merluzzo non è un pesce presente nelle acque del Mediterraneo.
Pertanto, la domanda sorge spontanea: come ha fatto questo esemplare a diventare uno degli alimenti più apprezzati della tradizione veneziana?
La storia racconta che un marinaio mercantile veneziano di nome Pietro Querini il quale naufragò al largo dell’arcipelago norvegese, nell’inverno del 1432.
Costretto a trascorrere 3 mesi con i pescatori di Røst, Querini iniziò ad interessarsi al pescato locale, tanto da caricare di stoccafisso la sua nave per il suo viaggio di ritorno a Venezia.
Nella ricetta classica lo stoccafisso reidratato è lessato dolcemente nel latte, mescolato con olio e aromi e poi frullato fino ad ottenere un composto omogeneo prima di essere servito sul pane come parte di un piatto di cicchetti.
Le sarde in saor sono un meraviglioso piatto di antipasto veneziano a base di sarde fritte adagiate su cipolle, uvetta e pinoli marinati in aceto e zucchero. Saor significa “gusto” in dialetto veneziano.
Le sarde in saor si possono in qualunque bacaro degno di questo nome.
Si tratta di una ricetta che affonda le sue origini nella cultura gastronomica veneziana. I bigoli in salsa, infatti, data la loro popolarità, sono presenti in quasi tutti i menu della città.
I bigoli sono una pasta lunga e spessa che ricorda i pici toscani, realizzati a base di farina di semola e acqua.
Sono, tipicamente, conditi con una salsa salata e saporita di acciughe, cipolle e vino bianco. Semplici e deliziosi, assolutamente da provare se decidete di visitare Venezia.
Sembrerete usciti da un film dell’orrore, qualora decidiate di assaggiare il risotto al nero di seppia, visto che le labbra – ma anche il viso – si tingeranno proprio del colore abbinato a questo famoso piatto della città veneta.
Le seppie si trovano in abbondanza nelle acque della laguna veneziana e – se vi trovate al mercato del pesce di Rialto, durante il vostro soggiorno a Venezia – vedrete sicuramente tanti cefalopodi esposti sulle bancarelle.
Il modo migliore per provare i calamari a Venezia è questa salsa straordinariamente ricca e saporita, preparata con l’inchiostro che l’animale schizza ai predatori in natura.
Introdotto dai commercianti dell’est nel XV secolo, in Italia – e, in particolare, in laguna – si iniziò a sviluppare rapidamente un certa predilezione per il riso.
Il clima caldo e umido dell’Italia settentrionale – d’altronde – era perfetto per la coltivazione dell’esotico grano, tant’è che il riso fu presto coltivato con successo in abbondanti quantità nelle pianure alluvionali della Pianura Padana.
Fino alla metà dell’Ottocento era coltivata solo la varietà di riso denominata “nostrale”. Tutto cambiò quando un prete gesuita riportò – dalle Filippine 43 diversi semi di riso, comprese le varietà più amidacee e cremose che sono fondamentali per preparare il risotto.
A Venezia – città particolarmente amante del pesce – il modo migliore per assaggiare un piatto di buon riso italiano è il Risotto de Gò – ghiozzo gò, che è un piccolo pesce con le pinne raggiate, originario della laguna veneziana che forma un brodo particolarmente delizioso, il quale funge da chiave di questo classico risotto veneziano.
Niente potrebbe essere più semplice di questa combinazione di riso e piselli freschi primaverili, ma perché complicare un matrimonio così perfetto? Risi e Bisi è un altro esempio lampante della storia d’amore tra Venezia e il riso.
Il piatto è – di solito – servito il 25 aprile, giorno della festa del patrono della città, San Marco, quando i piselli locali sono deliziosamente dolci.
Se visitate Venezia a fine primavera, allora dovete assaggiare assolutamente i deliziosi granchietti verdi – conosciuti in dialetto veneziano come moeche.
Nel mese di aprile e maggio, infatti, i granchi perdono i loro morbidi gusci e gli attenti pescatori veneziani li raccolgono prima che formino nuovi carapaci duri. Sono incredibilmente teneri quando fritti, caratteristica che è molto apprezzata dai veneziani.
I veneziani adorano la polenta quasi quanto amano il riso. Queso alimento, abbinato a diverse prelibatezze della cucina veneziana, è anche associato ai gamberetti appena pescati della laguna.
Gli Schie sono crostacei grigi minuscoli, dall’aspetto piuttosto trasandato, dotati, però, di un sapore, di gran lunga, migliore rispettano a come si presentano visivamente.
Un tempo alimento base, comune alle pescherie di tutta Venezia, le schie non sono così facili da trovare al giorno d’oggi ed è probabile che si possono assaggiare, nella loro versione autentica, solo nei migliori ristoranti della città.