Il Castello di Fumone è un luogo affascinante non solo dal punto di vista storico e artistico, ma anche per la famosa leggenda del fantasma del marchese bambino. Pare che la dimora sia infestata da oscure presenze, tra cui il fantasma di Emilia Caetani e del figlioletto, il marchese Francesco Longhi. Ogni notte, a mezzanotte in punto, strani rumore allarmano gli ospiti: si tratta forse dei passi della madre disperata che piange ancora sulle spoglie dell’amato figlio, il cui corpo giace ancora oggi imbalsamato in una teca nel maniero? Quando le tenebre calano, le anime dei morti in questo castello non trovano pace, e tra rumori e oggetti spostati, fanno sentire la loro inquietante presenza.
Gli amanti del mistero lo definiscono “il castello delle anime perdute”. Quale nome migliore per il Castello di Fumone? Costruito tra il IX e il X secolo, sulla sommità di un colle, è uno dei manieri più grandi d’Europa. Si trattava di una fortezza dello Stato Pontificio, e per oltre 500 anni fu usato come punto di avvistamento. Invano Federico Barbarossa ed Enrico VI tentarono di conquistare il Castello: la fortezza si rivelò inespugnabile. Riuscì a conquistarla Papa Gregorio IX, ma solo dietro pagamento di una grande somma di denaro e la trasformò nella prigione dello Stato della Chiesa. Le vittime illustri venivano tenute nelle segrete e torturate fino alla morte o murati vivi (papa Celestino V e l’antipapa Gregorio VIII per citarne alcuni). Nel 1584 il Castello passò ai marchesi Longhi.
Il marchesino Francesco Longhi viveva nel Castello di Fumone alla fine del ‘500. Era l’unico erede maschio e aveva 7 sorelle. Il patrimonio sarebbe toccato esclusivamente a lui. Le sorelle, invidiose, decisero di attuare una terribile vendetta. Ogni giorno mettevano nel cibo del marchesino pezzetti di vetro minuscoli. Dopo un mese di dolori addominali lancinanti, il piccolo Francesco Longhi morì all’età di 3 anni.
Secondo un’altra versione della leggenda del fantasma bambino del Castello di Fumone, le sorelle lo uccisero con l’arsenico. Ciò che è certo è che il piccolo fu assassinato. La madre la duchessa Emilia Caetani, distrutta dal dolore, fece imbalsamare il corpicino del figlio per conservarlo “intatto” ed ammirarlo ogni giorno in una teca, esposta ancora oggi nel Castello. La duchessa visse tutta la sua esistenza nel dolore e fece cancellare tutte le tracce di gioia dai dipinti nel Castello.
Il Castello di Fumone è famoso anche per il Pozzo delle Vergini. Tutte le donne che arrivavano non vergini alla prima notte di nozze, venivano gettate nel pozzo e morivano di sete e fame. Ancora oggi i loro lamenti si sentono nelle notti tempestose, insieme a quelli dei prigionieri delle segrete e al pianto della marchesa.
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