Secondo una recente ricerca Ipsos, i giovani francesi, al contrario di quanto si possa credere, non bevono vino: ecco tutti i dati emersi.
In un recente studio condotto da Ipsos per il Comité National des Interprofessions de Vins à Appellation d’Origine et à Indication Géographique (CNIV), emerge un dato alquanto particolare: l’80% dei giovani francesi, compreso nella fascia d’età tra i 18 e i 19 anni, non consuma vino. Tale tendenza, che – all’apparenza – potrebbe sembrare connessa esclusivamente al contesto francese, si inserisce – in realtà – all’interno di un fenomeno più ampio legato a un fenomeno di vera e propria disaffezione legata al consumo di alcolici a livello internazionale. Ecco tutti i dati emersi dalla ricerca effettuata.
I giovani francesi non consumano vino: i dati dello studio Ipsos
Anche se potremmo pensare nettamente il contrario, pare che i giovani francesi mostrino un rifiuto del vino, secondo un recente studio condotto da Ipsos.
Per fare un esempio pratico, si può dire che il 60% dei giovani – di età compresa tra i 20 e i 21 anni e il 50% di quelli tra i 22 e i 23 anni – si astiene dal bere vino.
Tali dati sono particolarmente significativi, considerando il fatto che solo l’11% della popolazione francese può essere identificato come consumatore abituale di vino: una diminuzione notevole, rispetto al 5% registrato, invece, nel 2015.
Pertanto, i giovani francesi mostrano un disinteresse nei confronti della bevanda, preferendone altre tipologie, alcune anche prive di alcol.
Consumi diminuiti anche in famiglia
Secondo uno studio condotto da FranceAgriMer, pubblicato nel 2019, il consumo annuo di vino da parte delle famiglie francesi è sceso dai 38 litri del 2008 ai 29 litri del 2015. Ciò equivale a una bottiglia in meno al mese per famiglia, facendo un rapido calcolo.
Solo il 15% dei francesi afferma di bere vino ogni giorno mentre circa quarant’anni fa erano la maggioranza, come, al tempo, ha confermato Jérôme Fourquet, direttore della Dipartimento Opinione dell’Ifop.
Le alternative al vino
Emerge, in questo contesto, un interesse crescente per le alternative contenenti meno alcol o addirittura analcoliche, come dimostra la popolarità crescente del vino NoLo (No o Low Alcohol).
La Francia, conosciuta, d’altronde, per la sua lunga tradizione vinicola, pare sia pronta a cogliere questa nuova opportunità di mercato, adeguandosi – nei fatti – alle nuove tendenze di consumo che si sono sviluppate nel corso degli ultimi anni.
Le conseguenze di tale tendenza nel settore vinicolo
Questi dati, che sono spia di un cambiamento significativo per quel che concerne le abitudini di consumo di una nazione da sempre collegata al vino, potrebbero avere conseguenze decisamente importanti all’interno del settore vinicolo, sia in termini di produzione che di marketing.
A questo punto, infatti, i produttori si trovano nella situazione di adattarsi a queste nuove tendenze: gli stessi dovranno, dunque, immettere sul mercato prodotti che rispondano alle esigenze di un pubblico di consumatori sempre più orientato verso consumi più consapevoli e salutari.