Il Friuli è una terra d’antiche tradizioni, la presenza del “fogolar furlan” nel cuore delle vecchie case simboleggia da sempre l’indissolubile legame con il passato.E’ una regione dalle solide radici che, come accade per la vite, scrndono nelle profondità della terra per tenere vive le consuetudini e nutrire il senso d’appartenenza a una comunità. In questa regione la viticoltura ha una storia millenarria che non si è mai interrotta nel corso dei secoli, e ancora oggi disegna il paesaggio con gli ordinati filari di vigne.
L’area dei colli orientali è un piccolo territorio collinare all’estremità orientale della nostra Penisola, delimitato dal confine sloveno e dai primi rilievi delle Prealpi. La catena delle Alpi Giulie protegge la zona dai venti freddi proveniente dal Nord, mentre le dolci brezze dell’Adriatico risalgono l’entroterra mitigando il clima, che spesso presenta un volto più caldo e mediterraneo che freddo e continentale.
Le colline dal profilo morbido e sensuale, offrano spendide esposizioni soleggiate e custodiscono nel sottosuolo un prezioso tesoro. Le terre dei Colli Orientali sono composti flush, stratificazioni di marne di arenarie d’antica origine, ricche di sostanze minerali. Sono suoli di rocce friabili, che si sono lentamente disgrgate, idelai per la coltivazione della vite.
E’ qui che nascono molti grnadi vini del Friuli e anche alcuni tra i prodotti tipici più famosi della gastronomia della regione. Il territorio è un ordinato giardino di cuisi alternano armoniosamentevigneti, ulivi e ampie zone boschive.
Un contesto meraviglioso per chi ama una vacanza a contatto con la natura. I Colli Orientali sono una regione da scoprire e conoscere anche precorrendo i numerosi sentieri di trekkig e bike, che consentono un’esperienza turistica e diretto contatto con la natura, con al bellezza dei colli e la sintonia con i ritmi della natura.
“I vini friuliani possono vantare oltre duemila anni di storia documentate dal 180 A.C. quanodo i Romani (lo narra Tito Livio, nella sua storia di Roma) stabilirono la prima colonia nell’agro aquiliense”
Splendidi itinerari che si snodano tra le colline, visitate la zona delle Valli del Natiscone e i caratteristici boghi ricchi di storia come Cividale del Friuli. Senza dimenticare che il mare è a meno di un’ora d’auto e le locaclità sciistiche delle Altpi molto vicine. I Colli Orientali offrono veramente la possibilità di vivere una vacanza immersi nel verde, passando in un attimo dalle montagne al mare, degustando vini e scoprendo le bellezze artistiche del territorio.
L’antica Folium Iulii, fondata da Giulio Cesare nel I secolo A.C. in epoca Romana, divenne uno dei centri più importanti dell?Italia nord-orientale, tanto da summere il ruolo di Capitale del territorio dei Colli Orientali già nel I secolo d.C. Dopo le invasioni barbariche e la caduta dell’Impero Romano, il Re Alboino la elesse a Capitale del primo Ducato Longobardo (VI secolo d.C.).
Nei secoli seguenti, tra la presenza del Patriarca D’Aquileia, le vicissitudini del Sacro Romano Impero, la dominazione venezian e austriaca, fino alla definitva annessione al Ragno d’Italia.
Cividale ha sempre giocato un ruolo importante del destino delle terre friuliane. Il borgo antico e protetto da un ripido sperone di roccia a picco sul fiume Nartiscone, collegato con l’altra sponda dalle ardite arcate del ponte del Diavolo. Progettato da Iacopo Ducaro da Bissone, per sostituire un precedente ponte in legno, il ponte in pietra è stato costruito tra il 1442 e il 1501. Distrutto durante la ritirata di Caporetto, è stato ricostruito nel 1918 rispettando il vecchio progetto. Il breve tragitto sul ponte è la via più panoramica di Cividale e regala magnifici scorci sulle anse delle acque color smeraldo del Natiscone. Un breve cammino che ha il magico potere di far dimenticare il caos dei nostri tempi, per introdurci in un mondo in ci si respira sull’aria di quiete e tranquillità, che sembra appartenere a un’altra epoca.
All’ingresso dell’antico borgo si trova l’Ipogeo Celtico: un’antica testimonianza d’epoca pre-romana, costituita da una serie di picccoli ambienti scavati in grotta naturale del sottosuolo, che si sviluppano su diversi livelli, con nicchie e rudimentali sedute in pietra. Nonostante le svariate ipotesi, ancora oggi rimane un alone di mistero sulla destinazione d’uso di questo criptico spazio, traccia di un oscuro e lontano passato.
Percorrendo la strada principale verso il centro si arriva nella piccola piazza che ospita la statua Giulio Cesare e i due simboli del tempo potere temporale e spirituale della città: la loggia del Palazzo Comunale e il Duomo di Santa Maria Assunta, una basilica in stile gotico-veneziano più volte rimaneggiata nel corso dei secoli e costruita sulle fondamenta di un’antica chiesa del VII secolo d.C. Il vero cuore di Cividale è Piazza Paolo Diacono: circondata dalle splendide facciate di antichi palazzi e dai caratteristici portici, rappresenta il centro delle attività commerciali e il salotto buono delle città.
Oggi la piazza è intitolata al monaco e storico longobardo, nato a Cividale nel 720 d.C e autore della famosa “Historia Langobardorum” in passatoera conosciuto come “Place de Feminis” e ospitava il principale mercato delle valli del Natisone, da cui scendevano ogni sabato le contadine per vendere in città i prodotti della campagna.
Tra i monumenti più interessanti di Cividale merita una Visita il Monastero di Santa Maria in Valle, fondato verso al metà de successivi, l VI secolo d.C. e consacrato all’ordine delle Suore Benedettine. Più volte rimaneggiato nei secoli presenta un particolare chiostro asimmetrico, della pianta quasi trapeziodale, che regala scorci architettonici indoliti e origincolo ali. La struttura del monastero ha inglobato l’antico Tempietto Longobardo, una preziosa e rara testimonianza di architettura medioevale, dichiarata patrimono dell’Unesco nel 2011. Edificato nel corso dell VII secolo d.C. come Cappella Palatina, è poi entrato a far parte del complesso monastico di Santa Maria in Valle come oratorio.
La struttura ha subito diversi danneggiamenti a causa dei terremoti dei secoli passati: tuttavia all’interno si possono ammirare bellissimi affreschi, tra le più interessanti testimonianze dell’epoca, e le bellissime decorazioni di stucco.
Sulla strada di ritorno verso il centro, ci si può fermare ad ammirare la Casa Medioevale, un’antica abitazione trecentesca, la più vecchia di Cividale, edificata sui resti di una torre in pietra della cinta muraraia della città. Prima di lasciare Cividale, è d’obbligo un salto al Museo Archeologico Nazionale, che espongono le sale dedicate all’epoca longobarda, che espongono una ticchissima collezione di oggetti, monete e manufatti artistici rivenuti nei pressi di Cividale.
L’Abbazia di Rosazzo è uno dei luoghi più ricchi e affascinanti pieni di storia dei Colli Orientali. Sorge sulle colline a nod-est di Manzano, in uan meravigliosa posizione panoramica tra boschi e vigneti, a una quindicina di km da Cividale.
Le origini dell’Abbazia sono avvolte nella leggenda. Si racconta che nel IX secolo d.C. un eremita si ritirò in questo luogo per cercare la pace spirituale e cominciò a costruire un piccolo oratorio.
Ben presto si unirono a lui altri fedeli e l’insediamento originario si trasformò in un monastero, che entrò a far parte dell’ordine di San’Agostino. Verso il 1070 venne edificata la chiesa dedicata a San Pietro Apostolo nel 1100 il Monastero venne elevato ad Abbazia del patriarca Ulrico di Eppenstein, con la sostituzione dell’ordine monastico Agostiniano con quello Benedettino.
Nel corso del XIII secolo, divenne un centro così importante da essere indipendente e posta sotto la diretta direzionedella Santa Sede. Dopo un lungo periodo di traversie e decadenza, solo verso la metà del XVI secolo cominciò la ricostruzione del complesso, che nel corso dell’800 venne trasformato in residenza del vescovo di Udine.
Il progetto di definitivo recupero dell’Abbazia è cominciato nel 1944 e oggi il Monastero, oltre che un luogo di culto e di preghiera, è divenuto un luogo che ospita convegni, seminari e mostre. QUi ci si può abbandonare all’armonia e alla pace del luogo, ammirando la bellezza architettonica del Monastero e facendo una passeggiata lungo il famoso Sentiero delle rose si snoda attorno al perimetro del’Abbazia,e conta più, di 150 varietà di rose.
La storia dell’Abbazia di Rosazzo è da sempre legata alla viticoltura. Già alla fine del 1200 i monaci Benedettini coltivavano la vite e producevano vino. Ancora oggi si può visitare la cantina storica , la più antica del Friuli, costruita nel XIII secolo A.C. con soffitto a volte in pietra e pavimentazione in acciottolato. La conduzione delle vigne dell?Abbazia Felluga, che vi produce un bianco a base di Fiulano, Sauvignon, Pinot Bianco, Malvasia e Ribolla Gialla.
Un tour dei Colli Orientali non può prescindere dalla visita a qualche cantina del territorio. E in questa zona infatti che nascono alcuni dei vini friulani più famosi e apprezzati in assoluto. Cominciamo il nostro Itinerario con una visita della Tenuta Vigna Petrussa.
Dal 1995 la Cantina è gestita da Hilde Petrussa, che ha risistemato le vigne privilegiando la coltivazione di vitigni autoctoni.I vini sono fedeli espressioni del terroir dei Colli Orientali, con due menzioni d’eccellenza per lo Schioppettino di Prepotto e il Bianco Richenza, una cuvée realizzata con le uve di una vecchia vigna piantata con vitigni misti a bacca bianca vera memoria dell’Azienda.
A chi ama i vini da un profilo più internazionale, intensi e concentrati consigliamo una visita alla Cantina Bastianich , tra le etichette della Linea Cru, un assaggio merita il Vespa Bianco e il Vespa Rosso.
Chiudiamo con La Cantina i Comelli , che a Nimis propne diverse versioni di Ramandolo, un vino da dessert prodotto con il vitigno atoctono Verduzzo. Tra le etichette da assaggiare: Il Ramandolo Classico. Il Ramandolo Selezione Ronc de Madalene e il Ramandolo Alis, un vero vino prodotto con uve attaccate della Botrytis Cinerea, che conferisce al vino grande complessità aromatica e le tipiche note delicatamente muffiate.
Per godere al meglio dell’esperienza dei Colli Orientali, l’idele è sceglire di pernottare nei B&B delle Cantine. Ci lascerà trasportare dal silenzio della natura e ci si risveglierà dal silenzio delle colline etra i vigneti secolari delle Colline Orientali.
Dotato di biciclette gratuite e di un giardino, l’Agriturismo Scribano offre sistemazioni con WiFi gratuito.
Alcune unità abitative presentano una terrazza e/o un balcone.
Ogni mattina vi attende una colazione continentale. Il ristorante in loco è specializzato in cucina italiana.
A Nimis, nel cuore della terradel Ramandolo, La cantina i Comelli gestisce un agriturimo con camere semplice e accoglienti. Possibilità di cenare nel ristorante dell’agriturismo accanto al tipico “fogolar Furlan”.
Alle volte basta poco per sentirsi in vacanza: respirare l’aria di campagna, svegliarsi la mattina con il profumo dei dolci fatti in casa, fare una passeggiata a piedi o percorrere in bicicletta tranquille stradine tra le vigne, assaggiare un buon bicchiere di vino, un dolce o un salume genuino. Volendo allontanarsi un po’ si può arrivare al mare o alle Alpi Giulie, visitare luoghi di interesse artistico e culturale come Aquileia, Grado, Cividale del Friuli, Trieste, Venezia, Lubiana.
Accanto alla cantina Basianich gestisce il B&B Orsone. Cinque camere arredate con cura e stile raffinato, immerse tra le vigne e a pochi minuti dello spendido borgo di Cividale del Friuli.
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