Valle dei Templi ” Unesco “
Uno dei siti archeologici più rappresentativi della civiltà greca classica, inserito nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del Patrimonio Mondiale. Su un crinale roccioso che delimita a sud l’altopiano su cui sorgeva l’abitato classico, ancora emergono i resti dei templi dorici, di incerta attribuzione: da est verso ovest, da quota 127 a quota 70, Hera (Giunone) Lacinia, Concordia, Eracle (Ercole), Zeus (Giove) Olimpico, Castore e Polluce (Dioscuri) e Hephaistos (Vulcano). Più in basso, la piana di San Gregorio attraversata dal corso del fiu
me Akragas, alla cui foce si trovava il porto e emporion della città antica. Vicino al fiume, il tempio dedicato al dio della medicina, Asclepio.
Centro Storico di Ferrara e il suo Delta del Po ” Unesco “
Ferrara è capitale del Rinascimento, l’epoca dello splendore della corte degli Estensi, che ha lasciato segni incancellabili ovunque, come il lungimirante progetto dell’Addizione Erculea, il Castello Estense e i grande ciclo di affreschi di Palazzo Schifanoia. I numerosi giardini ne fanno una delle città più verdi d’Europa, mentre il cinema, la letteratura, le mostre d’arte, il teatro, l’università mantengono sempre viva questa città.
Dal 1995 il Centro storico di Ferrara è stato inserito dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e dal 1999 il riconoscimento è stato esteso al territorio del Delta del Po e alle Delizie, le antiche residenze estensi.
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Centro Storico di Pienza ” Unesco “
La Cattedrale è l?elemento più grandioso e imponente fra le costruzioni, simbolo della fede del Papa. La sua facciata rinascimentale è tripartita da arcate su colonne, al centro del timpano è collocato lo stemma piccolomineo in una fine corona di fronde e frutti eseguita da maestranze senesi. Sul fianco sinistro si erge il campanile ottagonale cuspidato che presenta forti somiglianze con quelli delle chiese austriache e tedesche che Enea aveva visitato prima di diventare Papa.
Sacro Monte o Nuova Gerusalemme di Varallo Sesia ” Unesco “
Il Sacro Monte sorse per iniziativa del Beato Bernardino Caimi, che, di ritorno dalla Terra Santa (alla fine del 1400), volle ricreare in piccolo i luoghi della Palestina.
Al progetto settant’anni più tardi si interessò anche S. Carlo Borromeo, che diede nuovo impulso all’opera e la denominò “Nuova Gerusalemme”.
Il complesso degli edifici, una cinquantina è stato costruito nel corso di un paio di secoli. Ogni cappella rappresenta, con affreschi (circa 4.000 figure) e con gruppi di statue (circa 400), scene della vita di Gesù e di Maria.
Fra gli artisti più importanti che hanno lavorato a Varallo c’è Gaudenzio Ferrari, che collaborò con il fondatore add avviare il S. Monte: sua è la grandiosa cappella della Crocifissione.
Il S. Monte di Varallo, per la bellezza del luogo, pr le sue testimonianze di fede e di arte, costituisce un monumento unico nel suo genere.
Centro Storico di Napoli ” Unesco “
Questa la motivazione con la quale il Bureau du Patrimoine Mondial dell’UNESCO si pronunciava all’unanimità per l’inserimento del centro storico di Napoli nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.La delimitazione del centro storico di Napoli è di per sè, fattore essenziale per comprendere la natura di tale bene ed il senso in cui bisogna intenderne l’unità complessiva.
Sul versante orientale, il perimetro comprende Piazza Mercato in prossimità della costa e l’Albergo dei Poveri all’interno; siamo fuori dal nucleo più antico, greco romano e medioevale, ma ancora “dentro” due momenti essenzizali della città. Piazza Mercato, inserita con gli Angioini e poi con gli Aragonesi (sec. XIII) all’interno della murazione, è sempre stata un’area di scambi commerciali, qualificata tra l’altro dalla chiesa di Sant’Eligio, una delle innumerevoli e più importanti presenze religiose di epoca angioina che rimandano a S. Lorenzo, S. Chiara, S. Pietro Martire e Donnaregina “Vecchia”, localizzate nel cuore della città, all’interno o a ridosso del tessuto greco-romano. Il perimetro nella parte orientale sottolinea l’importanza di tale momento storico, in cui Napoli divenne capitale del Regno, e non si spinge più oltre, dove lo sviluppo urbano è frenato dalle paludi fino al secolo scorso.
Centro Storico di Urbino ” Unesco “
Lo splendido cortile d’onore è un’armonia di proporzioni, dove spiccano il disegno di archi e colonne, il gioco cromatico dei materiali, dal rosso del mattone al chiaro del travertino; tutt’intorno, scolpite su un doppio fregio, sono le lodi tessute in latino al grande Federico, che rendono nell’insieme ancora più concreto l’ideale di armonia e di equilibrio del primo Rinascimento.
Il Palazzo Ducale può essere visitato seguendo un percorso ideale tutto intorno alla figura di Federico II di Montefeltro. Attraverso quella che è stata considerata la prima scalinata monumentale della architettura civile italiana, si accede ai piani nobili che accolgono oggi la Galleria Nazionale delle Marche.
I Trulli di Alberobello ” Unesco “
Alberobello è un paese della collina murgiana della Puglia, in posizione equidistante tra l’Adriatico e lo Jonio. Sul colle orientale vi è la città nuova con caratteristiche architettoniche moderne, sull’altra sommità disposta ad occidente, s’allineano i “trulli” in un agglomerato urbano, suddiviso in due rioni, Monti e Aia Piccola, entrambi monumento nazionale.
I “trulli” sono un esempio architettonico di valore universale in quanto costituiscono una testimonianza unica, o quantomeno eccezionale, di una civiltà o una tradizione culturale scomparsa e offrono un esempio di un tipo di costruzione o di complesso architettonico che illustra un periodo significativo della storia umana.
Alberobello è l’unico paese al mondo nato e cresciuto come un paese di trulli. I trulli sono costruiti direttamente sulla roccia, senza fondamenta, con blocchi di pietra rozzamente lavorati appoggiati l’uno sull’altro, senza calce a fissarli tra loro e poi coperti da una struttura conica di piccole lastre di pietra calcarea grigia (chianchiarelle, in gergo locale).
Centro Storico San Gimignano ” Unesco “
San Gimignano, località in provincia di Siena, sorge sui colli della Val d’Elsa, è nota per le sue torri inconfondibili e visibili fin da lontano, si sviluppò fra il IX e il XII secolo all’incrocio tra la via Francigena e la via Pisana.
Nel periodo tra III-II secolo a. C. fu abitata dagli Etruschi, intorno al X secolo fu salvata dalle scorribande barbariche di Totila, dal Vescovo di Modena San Gimignano e al quale deve il nome è vissuto nel V secolo d. C., che apparse miracolosamente in cima alle mura del borgo.
Nel 1119 divenne libero comune, retto prima da Consoli poi da un Podestà, la terribile peste del 1348 provocò una grave crisi del paese costringendolo alla sottomissione a Firenze.
La costruzione della cinta muraria, risale al 1251, intorno alla metà del secolo vennero innalzate anche le prime Torri, oggi ne sono presenti 15 ma anticamente erano 72.
Centro Storico di Siena ” Unesco “
Al centro della vita sociale di Siena troviamo la bellissima Piazza del Campo, di origine medievale con forma a valva di conchiglia, al centro della quale è posta la monumentale Fonte Gaia costruita fra il 1409 e il 1419 anche se quella che si ammira oggi è una fedele riproduzione in chiave ottocentesca dell’opera di Jacopo della Quercia. Venne denominata Gaia per ricordare i grandi e spontanei festeggiamenti avvenuti ad opera conclusa.
A fare da sfondo alla piazza c’è il Palazzo Pubblico che fu eretto tra il 1297 e il 1342. È una delle maggiori opere in stile gotico della Toscana con un corpo centrale più alto che fu fatto costruire dal Governo dei Nove alla fine del 300; su tutti i timpani è presente lo stemma di Siena. La facciata, in pietra nella parte inferiore e in laterizio in quella superiore, si presenta con due ordini di trifore e il simbolo di San Bernardino. Sul fianco del Palazzo si erige, nei suoi 102 metri d’altezza, la Torre del Mangia che risale al 1348. Presenta un busto in laterizio ed è sorm
ontato da un’edicola. Ai piedi della torre si trova la Cappella di Piazza, a forma di loggia. Dal portale, a destra della Cappella, si accede al Cortile del Podestà a portico su pilastri a grandi trifore.
Dal cortile si accede al Museo Civico con la Sala del Risorgimento che ospita affreschi della vita di Vittorio Emanuele che risalgono alla fine dell’800.
Segue la Sala di Balia o dei Priori con gli affreschi dedicati ad Alessandro III ; oltre si trovano la Sala dei Cardinali e la Sala del Concistoro, poi l’Anticappella, decorata con affreschi di Taddeo di Bartolo e la Cappella. Si entra poi nella Sala del Mappamondo che è l’ambiente più vasto del Palazzo con la bellissima opera di Simone Martini, la Maestà, iniziata nel 1312 e, sulla parete opposta il Guidoriccio da Fogliano del 1328. Sotto quest’opera, Sodoma, nel 1529, dipinse San Vittore e Sant’Ansano, due santi protettori di Siena.
Nella Sala della Pace che un tempo era sede del governo della città con il ciclo di affreschi allegorici creati dal Lorenzetti : Allegoria del Buon Governo, del 1338/40, e Effetti d
el Buon Governo in Città e in Campagna, che illustrano gli effetti positivi del Governo dei Nove. Sulla parete opposta si trovano invece gli Effetti del Mal Governo.
Di fronte al cinquecentesco Palazzo dell’Università si trova Palazzo Piccolomini ispirato alla costruzione di Palazzo Rucellai, iniziato nel 1469 si pensa ad opera di Rossellino.
In uno dei punti più animati della città, denominato Croce del Travaglio, sorge la Loggia della Mercanzia in stile gotico rinascimentale da cui partono le tre principali arterie della città: Via di Città, i Banchi di Sotto e i Banchi di Sopra.
Circondato dalla Piazza, il Duomo, oltre ad essere il massimo monumento cittadino, è una delle più belle creazioni del gotico italiano. Iniziato nel 1229 venne portato a termine solo alla fine del secolo successivo. La facciata in stile romanico-gotico è animata da numerose statue di Pisano, la zona superiore è in stile gotico fiorito. All’interno interessante è la cornice quattro-cinquecentesca con 171 busti in terracotta di pontefici che gira in alto fra gli archi. Nel transetto si aprono la Cappella della Madonna del Voto e la Cappella di S. Giovanni Battista, il Presbiterio con accanto il famoso Pergamo di Pisano e la Sagrestia ornata da affreschi del primo ‘400. All’interno affreschi di vari autori e il Fonte battesimale opera di Iacopo della Quercia, capolavoro della scultura toscana di questo periodo.
Val di Noto ” Unesco “
La riforma inizialmente nacque da esigenze militari. La resistenza bizantina alla conquista musulmana fu fiaccata solo dopo 50 anni. Da qui la necessità di distinguere i territ
ori già arabizzati da quelli sotto il controllo bizantino. Così si impose la ripartizione in tre distretti o valli, dal latino valllis circondario, secondo un sistema più geografico che amministrativo.
Le tra Valli sono Val di Mazara, Val di Noto e Val Demone.
Il Val di Noto era limitato a settentrione dal corso del Simeto e a occidente dal fiume Salso. Comprendeva Catania, Lentini, Augusta, Siracusa, Vizzini, Caltagirone, Piazza Armerina, Mineo, Enna, San Filippo d’Agira, Noto, Calascibetta.