L’Itala ha tanti posti magnifici, oggi vorremmo parlarvi di alcuni borghi che meritano davvero la vostra attenzione. Stiamo parlando, nello specifico di 5 borghi della Ciociaria da non perdere.
A volte basta un solo weekend per scoprire posti che non conosciamo e assaporane la storia e la bellezza naturalista che offrono. I borghi della Ciociaria sono senz’altro parte di questa categoria. Ma quali sono i più belli e cosa c’è da scoprire in questi piccoli paesi? Scopriamoli insieme.
Ciociaria, quali sono i suoi borghi più belli
Cogliete l’occasione e nei prossimi ponti che vi regalano giorni di ferie in più visitati uno dei posti più belli di Italia, la Ciociaria e i suoi magnifici borghi, Oggi vi sveleremo quali sono i 5 che non dovreste assolutamente perdervi. Questa terra offre più di quanto pensiate. C’è molta natura ma anche arte e cucina buonissima che vi farà leccare i baffi.
Anagni
Molti conoscono questa città come la città dei Papi perché proprio qui sono nati ben 4 Papi. Quindi, fra i 5 borghi della Ciociaria è da visitare Agnani. Vi consigliamo di visitare la splendida Cattedrale che ospita “la cappella Sistina del Medioevo” che vanta opere d’arte del tredicesimo secolo e tanti reperti dell’epoca. Merita attenzione anche l Palazzo di Papa Bonifacio VIII e la Casa del celebre barone svedese Alber Barnekow passato alla storia anche come pittore e alchimista. Anche il centro storico vi piacerà particolarmente.
Castro dei Volsci
Questo borgo si è meritato un posticino nella classifica dei borghi più belli d’Italia ed è famoso per essere il ‘balcone’ della Ciociaria. A renderlo molto noto è il celebre monumento che ospita dedicato alla ‘mamma ciociara’ che si trova sulla Rocca di San Pietro. Creato per volere del popolo, in memoria di tutte le donne che durante la grande guerra per difendere il proprio onore vennero uccise subendo violenze inenarrabili.
Sarà bello poter visitare anche le “Botteghe della regina Camilla” che sono nate grazie all’associazione Culturale La Scarana. Queste botteghe hanno come scopo quello di diffondere il più possibile tra i giovani la bellezza delle arti manuali ridonando valore quindi all’artigianato e ovviamente alle amate tradizioni. Tutte le domeniche è possibile vedere i lavoro degli artigiani di queste nobili botteghe.
Isola del Liri
Su quest’isola è possibile assistere ad uno spettacolo più unico che raro in città. Proprio tra le strade cittadine, infatti, spunta una meravigliosa cascata. Tanti sono anche gli edifici, pieni di arte e di valori storici come il Castello Boncompagni – Viscogliosi.
Per ammirare la già citata cascata ‘cittadine’ non c’è un momento migliore: durante l’inverno la sua potenza vi lascerà senza parole ma anche in primavera e d’estate questa cascata saprà catturarvi con i suoi giochi di colori e luci. Di certo con il tempo più sereno è tutto più gradevole. Tra l’altro, nei dintorni, ci sono locali che vi permetteranno di poter fare un aperitivo o mangiare qualcosina con accanto un panorama mozzafiato.
Boville Ernica
La sua storia ha radici molto antiche. Protagonista indiscusso del territorio è Giotto. Nella chiesa di San Pietro Ispano, infatti, è in mostra una opera famosissima dell’artista che il mondo ci invidia, L’Angelo, proveniente dall’antica basilica di San Pietro che come tutti sanno si trova nella capitale. Passeggiando lungo la cinta di mura della città si possono anche ammirare delle alte torri e gli archi delle porte d’ingresso alla città. Sullo sfondo si estende tutta la bellezza della Ciociaria.
Fumone
Fumone è decisamente il borgo più misterioso. Le case costruite in pietra sono bellissime e sono in perfetta armonia con l’architettura medievale ancora visibile in alcuni edifici come il castello Longhi-De Paolis, tristemente noto per essere stato la prigione e anche tomba di Celestino V. Qui però potrete ammirare anche un bellissimo giardino pensile che vanta di essere il più alto d’Europa.
Si è guadagnato, nel tempo, a tutti gli effetti il soprannome di “la terrazza della Ciociaria”. Attorno a questo castellano aleggiano delle leggende piuttosto spaventose come quella che vede protagonista il marchesino Francesco Longhi, morto nel 1851 all’età di tre anni. Il suo spirito secondo alcuni non ha mai lasciato quel castello e nemmeno quello di sua mamma, la duchessa Emilia Caetani. Pare, infatti, che il bimbo fosse stato assassinato dalle sue 7 sorelle.
Per accaparrarsi l’eredità che sarebbe stata destinata all’unico maschio, costringendole al convento e a dei matrimonio combinati, le amorevoli sorelle lo avvelenarono con dell’arsenico.