Oltre al latte tradizionale, c’è di più: di seguito, vi elenchiamo i tipi alternativi alla classica bevanda da colazione.
Nel settore alimentare odierno, emerge una particolare tendenza, che riguarda il segmento dei latti alternativi. Questi prodotti, nello specifico, registrano un incremento importante delle vendite, che hanno raggiunto, facendo rapidi calcoli, i 3,2 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Pertanto, tali alternative si inseriscono in quella che potremmo definire una vera e propria rivoluzione alimentare vegetale, che ha alle proprie spalle diverse esigenze: motivi di salute, intolleranze, scelte di vita vegane o, semplicemente, la ricerca di un gusto diverso. Scopriamo, dunque, i 10 tipi di latte alternativi a quello classico.
I 10 tipi di latte alternativi: soia, avena e patata
Il latte di soia è funge da alternativa originale e versatile, popolare fin dagli anni ’80. Caratterizzato da un sapore neutro, è una fonte di proteine e calcio, privo di colesterolo e a basso contenuto di grassi saturi. Visto che gli mancano diversi vitamine e minerali, è consigliato in versioni più sostanziose per i bambini.
Il latte d’avena, amato dai baristi e dagli appassionati di yoga, ha un alto contenuto di fibre ed è, inoltre, una scelta ecologica. Bisogna – però – fare attenzione alla possibile presenza di glutine a causa della contaminazione incrociata e alla coltivazione con pesticidi.
Una nuova alternativa è la variante di patata, che trae vantaggio dalle qualità salutari delle patate in forma liquida, caratterizzata da una consistenza sottile e da un gusto delicato, anche se può nascondere additivi, quindi è bene leggere attentamente le etichette.
Latte di canapa, piselli e mandorla
Il latte di canapa, con il suo alto contenuto di proteine e acidi grassi omega-3 e omega-6, è un’ottima alternativa, nonostante il gusto di nocciola che lo denota possa non essere adatto a tutti i palati.
La variante di piselli, derivata dai piselli gialli, ha una consistenza cremosa e un sapore simile al latte tradizionale, ma può contenere zuccheri e addensanti.
Il latte di mandorla, anche se attraente in teoria, presenta delle sfide in pratica, soprattutto per il suo impatto ambientale legato al consumo di acqua e all’impollinazione delle mandorle. Non adatto agli allergici alle noci, è comunque una buona fonte di proteine.
Nocciola, cocco, riso, noci
Il latte di nocciola è una buona fonte di vitamina E, anche se spesso è dolcificato, quindi è importante controllare gli ingredienti.
Il latte di cocco è essenziale in molte cucine asiatiche. La crescente domanda globale ha creato dibattiti sul suo impatto ambientale.
Il latte di riso, dalla consistenza leggera e dal sapore neutro, è versatile ma spesso zuccherato. Ricco di carboidrati, può non essere l’opzione ideale per i diabetici e non è una buona fonte di proteine. Inoltre, il riso contiene arsenico inorganico, quindi il suo consumo deve essere limitato nei neonati e nei bambini.
Infine, il latte di noci sta guadagnando popolarità, grazie al minore impatto ambientale rispetto al quello di mandorle e al suo caratteristico sapore nocciolato, adatto per il caffè, nonché come sostituto del latte nei dolci, sebbene non sia adatto per chi è allergico a questo alimento.