Andiamo alla scoperta dell’hornazo, il pane preparato in Spagna in occasione della Pasqua, che fa parte della gastronomia di Salamanca.
L’harnazo è un pane tipico della Pasqua in Spagna e, in particolare, a Salamanca, di cui è prodotto d’eccellenza. Un tempo alimento delle classi meno abbienti e pietanza offerta ai predicatori nel corso del periodo pquale, l’hornazo è uno degli alimenti caratteristici di quello che è definito Lunedì dell’Acqua. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questo prodotto di panetteria.
L’hornazo è il pane che è preparato in Spagna in occasione della Pasqua, soprattutto a Salamanca, città nella quale trova i suoi natali. Tale pane, inoltre, è collegato a quello che è definito ‘Water Monday‘, ossia “lunedì dell’acqua“, giorno in cui questo prodotto è servito in tavola.
L’hornazo, infatti, è protagonista, da secoli, dell’Ottava di Pasqua, occasione che funge, in sostanza, da pretesto per la merenda di famiglie e gruppi di amici. Tale pane unto ha diverse versioni, a seconda della regione spagnola in cui ci troviamo, ognuna delle quali ne rivendica la paternità, anche se è risaputo che è a Salamanca il posto dove tutto ha inizio. Come scrisse l’etnografo Ángel Carril, “non esiste un solo hornazo, ma una varietà di hornazo”. E su questo non ci piove.
La prima apparizione scritta della parola ‘hornazo‘ nella lingua spagnola risale al 1490, secondo Joan Corominas che lo ribadisce nel Dizionario Etimologico della Lingua Castigliana.
Dopo la Quaresima e la Settimana Santa, la domenica di Pasqua dà il via alla preparazione degli hornazos, tradizione che a Cantalapiedra risale al 1580. Altri in altri paesi è preparato: tra questi, Villarino, Mieza, Sobradillo, San Felices, La Vellés, Béjar e Aldea del Obispo.
La profusione di uova nella pasticceria dolce e salata pasquale è risaputo, ma le stesse, essendo considerate carne, non potevano essere consumate durante la Quaresima. Così, per conservare le uova che le galline continuavano a deporre durante la Quaresima, i contadini dovevano cucinarle e – quindi – erano consumate dopo Pasqua.
Il dono del panino e dell’uovo è indicato anche come l’origine dell’attuale dolce pasquale, in cui l’uovo è sostituito da un pezzo di cioccolato di forma ovoidale.
L’hornazo è preparato in modi diversi a seconda della località, a forma di torta e/ roscos o mezze lune. E la varietà delle preparazioni è molto ampia.
Per citarne alcune più curiose, a Fernán Núñez (Córdoba) lo riempiono di capelli d’angelo; ad Albacete, vi si inseriscono, oltre alle uova, anche sarde, chorizo e pepe. E a Toledo – invece – assume la forma di una torta dolce con palline di anice e scaglie di cioccolato.
Alcune versioni, inoltre, ono più friabili, altre più croccanti, altre ancora più rotonde o più dolci. Nel Béjar, invece, vi è più presenza di anice, mentre il colore ricorda quello dello zafferano.