Leggende magiche e fantasie oltremare circondano l’incantevole “Grotta Azzurra”.
Si racconta si chiamasse un tempo Gradola, e che questa fosse abbandonata per la presenza di spiriti e demoni che l’abitavano.
Magica e leggendaria la Grotta Azzurra si trova a poca distanza dai Faraglioni nell’isola incantevole di CAPRI.L’azzurro della grotta crea un’atmosfera suggestiva che è data dalla luce del sole che entra da un’insenatura sottomarina sotto l’ingresso della grotta filtrando la luce in tutti i suoi colori lasciando passare solo il blu.
In questo scenario marino si entra attraverso questo stretto varco di 25 m lungo 60 m su di una barchetta a remi dov’è il marinaio chiede ai suoi ospiti, che non devono essere più di 4, di abbassarsi sul fondo della barca mentre lui si dà lo slancio per entrare ferrando una corda messa vicino al muro della grotta. All’inizio sarà buio poi l’esplosione del blu che dà la sensazione di volare, e la rende l’attrazione più conosciuta al mondo. Ma come tutti i luoghi magici anche la grotta azzurra ha le sue leggende. Curiosi? Scopriamole insieme.
Chiamata un tempo Gradola, era conosciuta già ai tempi dei romani. Si racconta che per Tiberio fosse un ninfeo marino ( non a caso lungo le pareti della grotta c’erano disposte statue romane che raffiguravano creature marine). C’era la statua di Nettuno, il dio del mare, poi di Tritone (oggi esposte alla Casa Rossa ad Anacapri) . L’imperatore Tiberio amava nuotare nelle acque azzurre della grotta con giovani e fanciulle bellissime e tutti quelli che non gli gradivano li buttava da una roccia presso la sua villa Iovis.
Leggende che tuttora vengono ricordate e raccontate ai turisti in visita alla grotta azzurra che ne hanno fatto di essa un vero culto.
Fu riscoperta tempo dopo nel 1826, quando un pescatore di Capri, Angelo Ferraro, portò in visita il pittore Ernest Fries e lo scrittore August Kopish che descriveva la grotta come un mistero inspiegabile per quel magico fiammante azzurro dell’acqua. Fu tale il suo stupore e la sua meraviglia che descrisse la Grotta Azzurra e le sue storie in un capitolo di un libro “La scoperta della Grotta Azzurra”.
Ma la conoscenza europea della grotta azzurra avvenne nel 1835 nel romanzo “L’improvvisatore”, il cui scrittore Hans Anderses la descriveva nella sua magnificenza per farne poi meta di grande turismo .
Precedentemente la grotta non era conosciuta dagli abitanti che anzi si allontanavano da essa fino ad abbandonarla, perchè quanto al lor dire, abitata da spiriti, demoni, sirene che spaventavano i pescatori e chiunque ci entrasse.
Tante altre storie raccontano della grotta come rifugio delle Nereidi, fanciulle dai capelli ornati da perle che si muovevano su delfini, tartarughe o carri trainati da tritoni. Le Nereidi erano ninfe che aiutavano i marinai in difficoltà a ritrovare la rotta persa. La più conosciuta era Teti che sposò Peleo da cui nacque poi Achille.
Tante sono le leggende e storie che si raccontano, tutte volte ad affascinare chi visita la grotta azzurra di Capri, un piccolo paradiso blu. Molti i viaggiatori che cercano di imprigionare quella cromìa straordinaria in bottiglie di vetro e portare con loro un po’ di quell’acqua blu ma naturalmente non riuscendoci. La Grotta Azzurra ha incorniciato storie d’amore famose, è stata testimone di dichiarazioni d’amore come quella del barista caprese Costanzo Esposito con una famosa giornalista di Chicago Harriet Leighsonc che suscitò negli anni cinquanta la curiosità della stampa internazionale.
Tocca ad ognuno di noi ora vedere questo luogo che fu poesia, e resta tale per chiunque vada a vedere questa stella azzurra, così come fu descritta da Hans Cristian Andersen. Chissà che anche il vostro amore non nasca dentro questa meravigliosa grotta che il mondo ci invidia o che un desiderio qui espresso possa diventare realtà?!
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