Chi ama i formaggi di certo non può resistere davanti a delle forme di parmigiano reggiano o di Grana Padano. Ma qual è quella cosa che li contraddistingue l’uno dall’altro? Mettiamo le due eccellenze al confronto. Un esperto di formaggi ha finalmente fatto luce su una questione di gusto piuttosto spinosa.
Se volete considerarvi dei fan e degli esperti in fatto di formaggi non potrete fare a meno di studiare le differenze di questi due colossi della cucina mediterranea italiana. Oggi proveremo ad illustrarvi le loro caratteristiche salienti e la differenza.
Grana Padano e Parmigiano Reggiano, qual è la differenza tra i due formaggi
Si tratta, in entrambi i casi, di formaggi nati in epoca medievale che con il loro gusto però hanno attraversato secoli e secoli. Sono – com’è noto- entrambi stagionati e prodotti con buonissimo latte bovino italiano, che viene lavorato a crudo e quindi per la loro realizzazione viene usato del latte non pastorizzato con caglio animale. Potrebbero sembrare identici ai meno esperti. Le similitudini di certo non mancano. Hanno anche valori nutrizionali simili.
La preparazione? I passaggi tecnici che servono alla realizzazione di entrambi i suddetti formaggio sono pressoché identici. Ma cosa li rende così unici e diversi? Scopriamolo insieme.
Differenze fra Parmigiano Reggiano e Grana Padano
In primis, la differenza è nell’origine. Il Parmigiano Reggiano, come si evince chiaramente dal nome, è prodotto in Emilia, nelle province di Parma, ma anche a Reggio Emilia, a Modena, a Bologna e a Mantova. Il suo gemello, il Grana Padano, nasce e si evolve in 32 province della Lombardia, ma ci sono diversi varianti anche in Piemonte, in Trentino-Alto Adige, in Emilia-Romagna e in Veneto.
Inoltre, la differenza sta anche nel tipo di alimentazione dato agli animali che producono il latte per il formaggio. Le bovine usate per il Parmigiano Reggiano mangiano solo ed esclusivamente fieni ed erba cresciuti nella zona stessa, dove si produrrà poi il formaggio. E non vi aggiungono né additivi né conservanti. Il Grana, invece, si serve di bovine che possono anche mangiare foraggi insilati, ovvero piante intere di mais trinciate e versate n sili verticali.
Altre differenze poco note anche ai più esperti
Infine, c’è anche un’altra differenza ben visibile: le marchiature delle forme che sono completamente diverse e realizzate in tempi diversi. Il Reggiano va marchiato non prima dei 12 mesi, può però com’è bene noto avere molti mesi di stagionatura. In alcuni casi superano i 24 o anche 36, facendo ovviamente lievitare il prezzo. L’amatissimo Grana, invece, ha tempi più ristretti: viene marchiato non prima di 8 mesi.
Per ultimo possiamo dire che la realizzazione del formaggio emiliano ha delle regole ben precise da seguire, anche nella stessa raccolta del latte che va prelevato ben 2 volte al giorno mentre la produzione avviene una sola volta al giorno. A rendere i due ancor più differenti è il metodo di refrigerazione. Nel formaggio emiliano è assolutamente proibita la refrigerazione del latte a meno 18 gradi.
Per il Grana Padano le regole sono meno rigide: la raccolta del latte può avvenire una o due volte. La refrigerazione può andare bene anche sopra gli 8 gradi.
Nonostante tutte queste differenze sono sicuramente due eccellenze del gusto che sanno enfatizzare i nostri piatti e rendere uniche le nostre ricette.