Il 12 agosto 2012, la regista canadese Patricia Sims, insieme alla fondazione per la reintroduzione degli elefanti, hanno deciso di istituire il World Elephant day – Giornata mondiale dell’Elefante, per porre la lente di ingrandimento su un tema delicato come quello della crescente diminuzione di questa specie.
Le stime affermano che se la caccia all’avorio continua di questo passo, l’intera specie degli elefanti potrebbe scomparire nel giro di un decennio.
In India l’elefante è considerato un animale sacro per tradizione. Esso è legato all’immagine del dio Ganesh, con corpo umano e testa di elefante. Secondo la mitologia indiana, il dio Shiva, dopo essere mancato anni da casa, decapitò Ganesh dopo averlo sorpreso nel bagno della moglie. Quando Parvati spiegò al marito che si trattava del loro erede, ormai diventato uomo, Shiva corse alla ricerca di una testa per salvare il figlio. Imbattendosi per primo in un elefante, non ci pensò due volte e si impadronì della sua testa. Da qui nasce questa divinità antropomorfa, che nella cultura indù elimina le avversità ed è simbolo di fortuna e prosperità.
È paradossale che, proprio nel Paese dove questo imponente, ma pacifico animale è venerato, il rischio della sua estinzione stia crescendo a dismisura.
A livello ambientale, se si estinguessero gli elefanti, si scaturirebbe un effetto devastante. Essi prediligono infatti, per la loro alimentazione, piante poco legnose dalla crescita, in questo modo consentono alle altre piante con uno scheletro più legnoso, di crescere in spazi più ampi e di espandersi, ciò significa che si smaltisce più velocemente l’anidride carbonica, uno degli acceleranti del cambiamento climatico.
I più grandi pericoli per gli enormi pachidermi, sono come detto prima, soprattutto la caccia di frodo e il mercato nero dell’avorio. Nonostante sia ormai illegale da molti anni, esiste ancora una cerchia di persone che continua a comprarla, favorendo la ricerca.
Altro pericolo che affligge le popolazioni di elefanti, soprattutto quelli asiatici, è lo scelerato ed irresponsabile sviluppo umano: la crescente urbanizzazione e l’agricoltura intensiva distruggono l’habitat naturale dei mammiferi, i quali si vedono costretti ad invadere i campi e spesso vengono uccisi.
A questo proposito qualche settimana fa ha fatto scalpore la notizia della morte di una elefantessa incinta, che è letteralmente esplosa mangiando un ananas esca piena di petardi. Questo genere di deterrente, per quanto ai nostri occhi terribile e lontano dall’etica, è purtroppo molto diffuso nei paesi più remoti e poveri dell’Asia.
Per ridurre i pericoli per gli elefanti è stato messo al bando il commercio di avorio, ma nonostante questa legge sia in vigore dal 1980, negli ultimi anni, sembra ci sia in India una crescente richiesta di avorio.
Per quanto riguarda invece le colture, alcuni scienziati hanno escogitato un stratagemma davvero particolare e sicuramente più ragionevole di quello che vi abbiamo citato: sono stati posizionati degli alveari nei pressi dei campi, in questo modo gli elefanti, indispettiti dallo sciame vengono scoraggiati e si allontanano incolumi.
Numerose sono in tutto il mondo le manifestazioni organizzate per questa giornata: moltissimi Zoo dedicano il 12 Agosto alla spiegazione ed alla divulgazione della vita del nostro amico gigante, in Malesia il WWF ha organizzato L’elephant Film Festival, con proiezioni a tema sulla loro vita.
Ricordiamoci che l’elefante ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’uomo, ma se non proteggiamo la specie, rischiamo che i nostri figli non conoscano mai le fattezze reali di un animale così maestoso e importante.