Finalmente è arrivata l’estate e la voglia e il bisogno di dissetarsi o di bere qualcosa di buono sono sempre più imminenti. Oltre all’acqua e alle bevande fresche, come ad esempio l’acqua con il limone o l’acqua con la menta, ci sono i cocktail. Quando si va al bar, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Oggi, vi proponiamo due cocktail che sembrano simili ma in realtà non lo sono: il ginger Ale e la ginger Beer. Scopriamo insieme quali differenze intercorrono tra le due bevande.
Origini del ginger Ale
Le origini del ginger Ale risalgono all’epoca del Proibizionismo. Era utilizzato come ingrediente da mixare con altri ingredienti per creare nuovi cocktail, con distillati e alcolici. Aveva un sapore molto deciso e frizzante: era costituito da estratto di zenzero, acqua, anidride carbonica, caramello e vari aromi. Si utilizzava e si utilizza tutt’oggi per preparare altri cocktail, come il celebre Shirley Temple.
Ricetta del ginger Ale
Per preparare il ginger Ale, dovete porre un litro di acqua in una pentola e portare a ebollizione e,, nel frattempo tagliare a pezzettini la radice di zenzero. Poi, si aggiunge all’acqua insieme al limone e a circa trecento grammi di zucchero. Si fa riposare e poi si setaccia ben bene. Lo sciroppo ottenuto si mescola poi con l’acqua frizzante ed ecco ottenuta un buonissimo ginger Ale.
Le varianti del ginger Ale
Esistono due varianti di ginger Ale: il golden ginger Ale e il dry ginger Ale. Il primo è una bevanda dal sapore molto deciso e di colore scuro, il secondo è di colore chiaro e il sapore è più delicato rispetto al primo. Il dry ginger è più popolare e richiesto nei bar rispetto al golden.
Cenni storici sulla ginger Beer
La ginger Beer (letteralmente ‘birra allo zenzero’) è un soft drink, le cui origini risalgono all’anno 1700. Veniva prodotta in Inghilterra, utilizzando grossi recipienti di terracotta, che venivano sigillati ben bene con la Bristol Gaze, un particolare tipo di smalto. Poi, fu esportata in varie zone del mondo. Poiché conteneva pochissimo alcol, era anche amata dai bimbi. Anche i venditori ambulanti vendevano ginger Beer al pubblico: è curioso sapere che utilizzavano delle particolari macchine da birra, trasportate dai pony. Nell’anno 1935, l’Inghilterra stimò all’incirca tremila produttori di questa buona bevanda.
La ricetta della ginger Beer
Gli ingredienti da cui è costituita la ginger Beer sono lo zenzero, lo zucchero, il limone e il lievito. Alcuni aggiungono aromi, quali il peperoncino, il ginepro e la liquirizia. Ci sono quindi diverse ricette tra cui quella originale, prodotta con radici di zenzero. Se volete prepararla in casa, dovete prima di tutto sterilizzare le bottiglie di plastica, poi tagliare lo zenzero a fettine e schiacciarlo in una busta di plastica. Lo zenzero si pone in recipiente o una caraffa e si ricopre con buccia e succo di limone.
Si aggiungono circa centoquaranta grammi di zucchero, quattro grammi di acido tartarico e si copre il tutto con un litri di acqua calda e un canovaccio. Poi, si aggiunge il lievito (otto grammi di lievito fresco o quattro grammi di lievito secco) e si fa riposare sempre con il canovaccio, per circa un giorno intero. Si fa schiumare il lievito e si versa nelle bottiglie. Si possono anche aggiungere degli aromi, quali il ginepro, l’anice, la noce moscata, il peperoncino e il cardamomo.
Differenze tra ginger Ale e ginger Beer
Come abbiamo accennato, le due ginger non sono la stessa cosa. La prima differenza consiste nei diversi ingredienti: il ginger ale ha acqua, anidride carbonica, estratto di zenzero e vari aromi, la ginger beer zenzero, acqua, succo di limone, zucchero e lievito. La prima bevanda è frizzantina e analcolica, mentre la seconda è fermentata e ha un leggerissimo grado alcolico. E, ancora, il ginger ale si presta, come abbiamo detto, per lo Shirley Temple, invece la ginger beer per il Moscow mule.
E voi quale delle due preferite? Avete mai provato a preparare queste bevande in casa?