Se siete degli appassionati, sicuramente avrete provato – almeno una volta – a mettere del ghiaccio nel vino. È consigliato questa mossa? Secondo gli esperti la risposta è netta.
Se sei un amante del buon vino, sicuramente ti sarà capitato di chiederti se sia corretto aggiungere del ghiaccio alla tua pregiata bottiglia. La domanda è più comune di quanto si possa pensare e spesso causa dibattiti tra gli appassionati del settore. Per questo abbiamo deciso di rivolgere la questione agli esperti: i sommelier.
In questo articolo scopriremo insieme quali sono le loro opinioni riguardo l’utilizzo del ghiaccio nel vino e a quale temperatura dovrebbe essere servito per godere al meglio dei suoi sapori e profumi. Non perdiamoci dunque in ulteriori indugi e andiamo subito alla scoperta della verità!
Ghiaccio nel vino: si può fare? La risposta degli esperti
Il ghiaccio nel vino è sempre stata una questione controversa e se ne parla spesso nei circoli sommelier. Ma cosa pensano gli esperti del settore? La risposta unanime sembra essere che il ghiaccio non dovrebbe proprio toccare il vino.
I sommelier concordano sul fatto che la temperatura giusta per servire il vino varia a seconda del tipo di uva e della tipologia di vino, ma tutti sono d’accordo sul fatto che il ghiaccio alteri drasticamente la percezione del sapore.
L’uso del ghiaccio può anche modificare alcune componenti come la CO2 negli spumanti. Non da ultimo, con il trascorrere del tempo anche i migliori dei ghiacci tendono a sciogliersi e conseguentemente a diluire troppo il vino.
Quindi, se si vuole gustare appieno le sfumature aromatiche e organolettiche di un buon bicchiere di vino, meglio evitare completamente l’utilizzo del ghiaccio. Anche solo pochi cubetti possono rovinare irrimediabilmente l’esperienza sensoriale offerta dal nettare degli Dei.
A quante temperatura va servito il vino? Facciamo chiarezza
Uno dei dilemmi più comuni quando si tratta di servire il vino è a quale temperatura farlo. La risposta non è unica, ma dipende dal tipo di vino che si sta bevendo. In generale, i vini bianchi e rosati sono meglio serviti freddi, mentre quelli rossi richiedono una temperatura leggermente superiore.
- I vini bianchi dovrebbero essere generalmente serviti tra gli 8 e i 12 gradi Celsius per evidenziare la loro acidità e freschezza. Tuttavia, alcuni Chardonnay o altri bianchi ricchi potrebbero essere migliori a temperature leggermente superiori;
- Per quanto riguarda i rosati, anch’essi dovrebbero essere conservati intorno ai 10-12 gradi Celsius per esaltare la loro morbidezza e il sapore di frutta;
- I vini rossi richiedono invece temperature leggermente più elevate: intorno ai 14-18 gradi Celsius per evitare l’esaltazione dell’alcol ed enfatizzare le note fruttate del vino.
In ogni caso, è importante tenere presente che la temperatura ideale varia in base al prodotto specifico e alle preferenze personali. È sempre meglio fare qualche prova prima di decidere qual è quella giusta!
Il parere di Alfredo Buonanno
Alfredo Buonanno, sommelier professionista e Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier della Campania, ha un parere molto chiaro sull’utilizzo del ghiaccio nel vino. Secondo lui, il vino il ghiaccio non dovrebbe proprio toccarlo: il ghiaccio abbatte sì la temperatura, ma altera drasticamente la percezione del sapore, oltre a modificare alcune componenti come la CO2 negli spumanti.
Buonanno sostiene che l’unico modo per gustare appieno le caratteristiche organolettiche di un buon bicchiere di vino è servirlo alla giusta temperatura e senza aggiungere nulla che possa comprometterne la qualità. Il calice deve essere scelto con cura e riempito solo per metà in modo da poter agitare facilmente il contenuto.
Buonanno consiglia di tenere presente anche le condizioni ambientali in cui viene servito il vino: ad esempio se si tratta di una serata particolarmente calda o umida bisogna tener conto delle sensazioni tattili prima ancora della degustazione vera e propria.
Secondo Alfredo Buonanno non ci sono dubbi sul fatto che l’aggiunta del ghiaccio al bicchiere sia assolutamente da evitare se si vuole godersi veramente ogni sfumatura dei grandi rossi italiani o dei bianchi freschi più pregiati.
Cosa pensano i sommelier Libero Bruno Maggi e Federica Radice?
Cosa pensano del ghiaccio nel vino Libero Bruno Maggi, oste sommelier di Santopalato a Roma e Federica Radice, sommelier del ristorante Due Colombe a Borgonato?
Secondo il parere di Libero Bruno Maggi, l’utilizzo del ghiaccio nel vino può essere tollerabile solo in casi estremi: ad esempio quando si tratta di un vino che non è particolarmente pregiato o se la temperatura ambiente è davvero troppo elevata. In tutti gli altri casi, meglio evitare.
Anche Federica Radice concorda con questa opinione: secondo lei l’ideale sarebbe servire il vino alla giusta temperatura fin dal momento dell’apertura della bottiglia. Se proprio si ha bisogno di abbassarne la temperatura allora conviene utilizzare uno scambiatore termico o una caraffa refrigerante.
Entrambi i sommelier – comunque – sono d’accordo sul fatto che il ghiaccio non dovrebbe mai entrare in contatto diretto con il vino: questo perché rischierebbe di alterare irreparabilmente le proprietà organolettiche dei diversi tipi di vitigno. Meglio quindi optare per soluzioni alternative come quelle appena suggerite!
Ghiaccio nel vino? Da bocciare
Se siete dei veri intenditori di vino, evitate di mettere il ghiaccio nel bicchiere. La temperatura ideale per servire il vostro vino dipende dal tipo di uva e dallo stile del vino stesso, quindi è importante informarsi sempre prima su come servirlo al meglio.
Chiedete consiglio ai sommelier nei ristoranti o alle enoteche specializzate per ottenere la migliore esperienza gustativa possibile. Infine ricordate che il ghiaccio potrebbe alterare drasticamente la percezione del sapore del nostro amato nettare degli dei, pertanto è bene evitarne l’uso e utilizzare soluzioni alternative come le borse frigo o il secchiello col ghiaccio per il vino.