Il gazpacho è la tipica zuppa fredda spagnola a base di pomodoro. Già nel suo paese d’origine ci sono diverse ricette e qui presento la classica andalusa e la variante al cetriolo. Senza dimenticare l’abbinamento del vino.
Ideale per servire un primo fresco, per quando si ha poco tempo o non si vogliono usare i fornelli. L’importante è che le verdure siano cucinate fredde.
Tempo di preparazione 20 minuti
Porzioni per 4 persone
Cucinare il gazpacho è molto semplice. Lavate e tagliate i pomodori a pezzetti.
Sbucciate il cetriolo e tagliatelo nel senso della lunghezza per togliere i semini interni. Tagliatelo a pezzetti.
Lavate, pulite e tagliate a pezzetti i peperoni, le cipolle e l’aglio.
Prendete un frullatore e riducete in poltiglia gli ingredienti sopra, aggiungendo l’acqua fredda.
Aggiungere aceto, olio, sale e pepe.
Se non servite subito il gazpacho, lasciatelo riposare in frigorifero coperto dalla pellicola. Non si deve ossidare nè deve perdere il colore brillante dato dalle verdure tritate fredde.
Quando è il momento di servirlo, se è stato in frigorifero, ridate una passata nel mixer in modo che riprenda vigore e volume.
Aggiungete le guarnizioni: pangrattato sicuramente. Potete sbizzarrirvi con cipolla bianca tritata, peperoni gialli, cetriolo e magari un poco di erba cipollina Meglio usare le stesse verdure impiegate per cucinare la zuppa fredda, per non mescolare troppi sapori.
Porzioni per 4 persone
Dopo aver lavato, mettete in un frullatore i cetrioli, la cipolla, il prezzemolo, il succo di limone e il sale.
Aggiungete con calma l’olio evo, regolando la consistenza della zuppa con l’acqua fredda.
Tenete in frigorifero almeno 1 ora e poi guarnite con pezzetti di cetriolo, delle fettine sottili di limone o semi di frutta secca.
Ci vuole un bianco delicato e non troppo aromatico, come un Sylvaner, un Tocai, un Pecorino o un Riesling.
Il rosso deve essere poco strutturato e giovane, come un Sangiovese, un Refosco dal peduncolo rosso, un Montepulciano o anche un Lacrima di Morro d’Alba.
Molto indicati i rosati per l’abbinamento. E guardate che il mondo del rosè ha fatto passi da giganti. Provate per credere!