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Il fungo pleurotus eryngii detto comunemente cardoncello, è un fungo buonissimo da mangiare riprodotto in tantissime ricette della tradizione culinaria pugliese. Esso viene consumato sia fresco che essiccato. Essendo di facile coltivazione, viene spesso interrato anche nei giardini privati con pratiche di coltivazioni molto semplici e applicando due semplici regole, poco sole e al riparo dal vento. Tra le tante ricette con cui viene servito a tavola, il fungo cardoncello si presta in maniera ottima ad una ricetta dal sapore di borgata antica, ovvero arrostito con olio di oliva.
Per prima cosa, lavare accuratamente i funghi cardoncelli, sotto parecchia acqua corrente facendo attenzione a rimuovere eventuali residui di terra sotto il cappello del fungo. Ponete in seguito i funghi su un panno asciutto e tamponateli con accuratezza in modo da asciugarli per bene.
Nel frattempo riscaldare un griglia, possibilmente a carbonella, e ponetevi i funghi patendo dal lato del cappello. Fateli grigliare per circa 2 minuti e ogni tanto passateci sopra il rametto di rosmarino selvatico bagnato d’olio. In seguito capovolgeteli sul lato del tronco facendoli grigliare per altrettanti minuti.
Una volta grigliati vanno tagliati a dadini grossolani e conditi con una mistura preparata precedentemente e composta da olio, prezzemolo tritato, aglio a fettine regolari sale e pepe.
Una volta conditi, i funghi vanno lasciati riposare qualche minuto in modo che il fungo assorba un po’ del condimento e serviti caldi a tavola.
Questo piatto potrebbe essere servito come contorno a piatti di carne rossa arrosto e accompagnato con dell’ottimo Salice Salentino rosso molto corposo e robusto che ben si presta a questo tipo di piatti.