I funghi sappiamo bene che hanno bisogno di un ambiente ideale per potersi riprodurre e chi non è esperto pensa che questi vi siano solo nel periodo autunnale, ma non è cosi l’estate è altrettanto ideale per andare a funghi, basta conoscere i luoghi dove potersi addentrare alla loro ricerca.
Le condizioni ideali per la loro proliferazione vedono temperature comprese fra i 10 e 25 gradi e un alto tasso di umidità. Il periodo ideale della raccolta si muove da aprile circa alla fine di ottobre con molte variabili temporali date dal clima e dalle piogge, generalmente con l’arrivo dei primi freddi la stagione della raccolta giunge al termine.
Funghi estivi Agosto
Il detto per eccellenza di Agosto è “Agosto, fungo mio non ti conosco“, ma se vi è una buona caduta di pioggia, dopo una decina di giorni nelle zone di alta montagna sopra i 1000/2000 mt grazie alle temperature che mantengono il terreno sempre umido, sull’arco alpino si possono vedere comparire i primi funghi.
Anche sugli Appennini si possono trovare i primi funghi, ma per via delle piogge meno frequenti che sulle Alpi, questi resistono meno e le quantità sono davvero ridotte.
Sopra i 1.500 mt nell’erba alta e in prossimità dei mirtilli si possono trovare i porcini delle famiglie B.edulis e B.pinophilus. Fra i 1000 e 1700 mt nella parte più interna del bosco si possono trovare B. edulis (volgarmente chiamato porcino), C. cibarius (conosciuto coi nomi di gallinaccio, galluccio, galletto) e C. lutescens (finferlo) e molte altre specie commestibili come gli Ovuli Buoni o Amanita caesarea Pers (consumato da molti crudo in insalata. I luoghi migliori dove trovarli, badate bene che, sono sotto abeti, pini, faggi e betulle. Il sottobosco misto è molto produttivo andate alla ricerca di funghi li e non ne rimarrete delusi. Se non avete paura della fatica potete salire anche intorno ai 1900/2000 mt e trovare dei bellissimi funghi estivi a queste altezze, possibile ritrovare anche famiglie di Mazza di Tamburo (ideale da mangiare fritta).
Funghi estivi: settembre
Con l’arrivo poi di settembre e la speranza di qualche pioggia a quote più basse è possibile trovare anche funghi sugli Appennini e in generale trovare anche i Hydnum repandum L., (chiamato steccherino per la presenza di aculei sotto il cappello), le Russole e cominciare a trovare nelle zone di Pini e Abeti anche i Lactarius deliciosus Gray (sanguinelli).
Le zone di Abeti rossi sono l’ideale per trovarvi i Porcini di ogni genere, nel muschio si trovano i Cantarelli e le Russole. La ricerca dei porcini si estende a settembre anche in prossimità dei faggi, ma se non ne trovate in un punto spostatevi in zone dove vi sono alberi più radi e giovani se avrete fortuna troverete fungaie di porcini, un vero spettacolo.
Verso la fine di settembre nella zone dei castagneti a quote più basse, ma senza piogge abbondanti si possono trovare gli Ovoli Buoni e i Porcini neri.
Non mancano poi le Mazza di Tamburo e le Morette (Tricholoma terreum.
Nel centro e nel Sud Italia in questo periodo non è facile trovarvi funghi anche se è possibile dopo la metà di agosto, soprattutto nella maremma Toscana trovare il B.aereus p nelle zone in basso alla quercia. Il porcino nero infatti ha bisogno di meno acqua rispetto ad altri funghi e ama il caldo.
Norme per la raccolta dei funghi durante tutto il periodo
Indipendentemente dalla stagione in cui pensate di voler andare a funghi è necessario rispettare alcune regole che dettate dalle regioni di appartenenza, alcune standard per tutte che prevedono:
- pagamento di un bollettino ASL per la raccolta e possedimento del tesserino che autorizzi la persona alla raccolta,
- rispetto dell’ambiente boschivo e non, vietato danneggiare i miceli,
- utilizzare cesti in vimini o cassette di legno per trasportare i funghi raccolti, questo permette la caduta delle spore e garantisce la preservazione della specie,
- vietate le buste di plastica per il trasporto,
- vietato usare uncini o rastrelli,
- pulizia dei funghi in loco al ritrovamento.
In ultimo ricordiamo che se non conoscete i funghi o avete dubbi sul raccolto effettuato non dovete consumarli, ma rivolgetevi prima al centro ASL competente per la loro identificazione.
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