Non è certo solo la forma a rendere i frutti esotici ‘diversi’ da frutta che possiamo considerare più tradizionale. Neanche la forma, l’aspetto o i colori, sicuramente singolari, sono sufficienti a identificarli. È, senza ombra di dubbio, il gusto così esclusivo, gli aromi e i sapori particolari a renderli, a molti, invitanti e sorprendenti.
Si tratta di prodotti non nativi del nostro territorio. Provengono da Paesi tropicali o subtropicali, dove le condizioni climatiche sono ben diverse da quelle alle quali siamo abituati. E questo è uno dei principali tratti distintivi rispetto alla frutta locale. Nel tempo, alcune varietà hanno trovato le condizioni ideali anche in località italiane, per quanto la maggior parte resti di importazione.
In molti decidono di inserirli nella dieta e la scelta si rivela importante visto che ciascuno è in grado di apportare nutrienti diversi. In genere si tratta di prodotti ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti, seppure ognuno con caratteristiche specifiche.
Volendone esaminare qualcuno, si può sottolineare senza ombra di dubbio che il mango fornisce un abbondante apporto di vitamina C che aiuta a fortificare il sistema immunitario; l’avocado ha grassi insaturi che sono fondamentali per il controllo del colesterolo e per il buon funzionamento del cuore.; la papaya con i suoi enzimi digestivi, favorisce il buon funzionamento del sistema digestivo e allevia disturbi gastrointestinali; il litchi è ricco di potassio e vitamina C è un eccellente regolatore della pressione sanguigna; mentre il passion fruit fornisce un notevole apporto di fibre e favorisce, perciò, il buon funzionamento dell’apparato digerente.
Se non siete abituati a consumare frutti esotici, allora è proprio il caso che prestiate attenzione al loro grado di maturazione quando li acquistate. Il mango se è maturo ha un profumo dolce e risulta anche più soffice al tatto, l’avocado è leggermente tenero al tatto, la papaya deve essere giallo arancio per essere pronta da consumare. Una volta scelto il frutto preferito, importante anche la conservazione. Mango, papaya e avocado (ancora acerbo) vanno lasciati a temperatura ambiente fino alla maturazione, a seguire, però, vanno conservati in frigo, il litchi, invece, deve essere subito messo in frigorifero per mantenere la sua freschezza e sapore.
Ovviamente possono essere gustati soli o anche in una macedonia, vengono però molto usati anche per arricchire alcuni patti: pollo al curry con mango, ad esempio; ma anche insalata di quinoa con l’aggiunta di avocado. Quest’ultimo può essere gustato su una fetta di pane o anche essere utilizzato per preparare salse, la più famosa è il guacamole.