Il frizon è la parola dialettale per il più conosciuto friggione, piatto nato nella cucina contadina bolognese. Come sempre succede nella tradizione culinaria, si è arricchito nei decenni per esaltare il contesto agro-frutticolo che lo circonda, diventando oggigiorno una proposta anche nei ristoranti emiliani. Risale alla fine del XIX secolo la ricetta originale con lo strutto, più recentemente depositata alla Camera di Commercio di Bologna, insieme ad un’altra decina di eccellenze della città falsinea.
Ne propongo la versione vegan. L’ingrediente che fa da regina in questa ricetta è la cipolla, da scegliere accuratamente!
Tempo di preparazione 15 minuti + 2 ore di cottura
Porzioni per 2 persone
Prendete le cipolle e lavatele per evitare di cospargere troppe lacrime! Affettatele molto fini e fatene un soffritto per renderle morbide. Sfumatele con il vino e aggiungete i pelati, facendo cuocere per due orette. Aggiustate di sale, olio, pepe e zucchero, quest’ultimo serve per eliminare l’acidità dei pomodori, verso la fine della cottura.
Da gustare come antipasto sui crostini, come contorno o come farcitura di tigelle, panini e addirittura della pasta. Da variare con il peperoncino per gli amanti del piccante.
Con questa ricetta, per i miei gusti, prevalgono senza dubbio il vino rosso ed eventualmente uno spumante molto secco.
Rossi: Lambrusco, Valpolicella Classico, Montecucco rosso, Montepulciano d’Abruzzo.
Spumanti: Millesimato Extra Brut, Brut
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