Il formaggio non fa parte solo della gastronomia italiana, anche se con caratteristiche diverse lo troviamo ovunque nel mondo.
I tanti tipi di formaggi da quelli freschi, morbidi e cremosi, a quelli stagionati dalle note più intense, tutti si prestano alla creazione di piatti tradizionali o fusion, arricchendo ogni boccone con la loro autenticità.
Basta fare un giro sul web per scoprire che i formaggi si fanno ovunque nel mondo. Ovviamente con caratteristiche diverse a seconda delle tradizioni, delle materie prime di cui la Nazione dispone, dei metodi di produzione e delle condizioni ambientali in cui si trova ad essere prodotto.
Basta pensare al formaggio che si produce con il latte di Yak, un animale originario dell’Asia centrale: Tibet, Mongolia, Cina e Nepal.
Qui dove vivono gli yak domestici, l’altitudine media si aggira intorno ai 4000. La femmina di yak produce un latte molto nutriente e ricco di grassi e proteine.
Con questo latte vengono prodotti formaggi, come il chhurpi in Nepal o il byaslag in Mongolia.
Il sapore del formaggio di yak è dolce e salato, ed è conservato per periodi lunghi in forma secca. Il formaggio di yak è anche privo di lattosio e glutine, quindi adatto a chi ha intolleranze alimentari.
Il latte di yak è più ricco di grassi e proteine rispetto al latte di mucca per cui è considerato un alimento nutriente e salutare, che aiuta a prevenire l’anemia, le malattie cardiovascolari e le infezioni. Non solo questo latte è utilizzato oltre che per la creazione di una bevanda fermentata leggermente alcolica, chiamata Kumis.
Questa bevanda , in genere non supera la percentuale del 3% di alcool. Inoltre è considerato una bevanda nutriente e salutare, che aiuta a prevenire le malattie dello stomaco e del fegato nella medicina tradizionale tibetana.
Abbiamo appena accennato che i formaggi sono diversi a seconda del tipo di latte usato: e possono essere fatti con latte di vacca, di pecora, di capra, di bufala o di altri animali, come il già citato yak.
Inoltre il latte può essere impiegato crudo o pastorizzato, intero o scremato, e questo ovviamente può influire sul sapore, sul colore e sulla consistenza del formaggio.
Oltre a questo anche il tipo di stagionatura cui si sottopone il formaggio decreta il suo sapore, il suo aroma e la sua consistenza.
Questo processo definito appunto stagionatura può durare da pochi giorni a diversi anni, a seconda del tipo di formaggio e delle condizioni ambientali.
Inoltre può avvenire sia in ambienti naturali che artificiali, sia umidi che asciutti, sia caldi che freddi.
Il formaggio è un alimento delizioso che si presta alla preparazione di innumerevoli ricette, oltre che per essere gustato da solo. Tuttavia tutti i formaggi, per loro natura, richiedono delle attenzioni particolari per essere conservati al meglio e preservare il loro sapore e la loro qualità a lungo.
Inoltre per ogni tipo di formaggio dobbiamo ricreare la temperatura ideale di conservazione, questo dipende dal grado di stagionatura e dalla consistenza della pasta.
Ad ogni modo vale la pena seguire i consigli degli esperti del settore, i quali suggeriscono di acquistare pezzi di formaggio di dimensioni maggiori.
Infatti proprio le grandi dimensioni della pezzatura di formaggio è in grado di conservare più a lungo la propria freschezza, se posti in confronto ai tagli più piccoli.
Inoltre questo tipo di “filosofia di acquisto” non solo contribuirà a ridurre gli sprechi alimentari, ma anche a ottimizzare la spesa, richiedendo meno acquisti. Pertanto, è consigliabile conservare i prodotti lattiero-caseari nel frigorifero, possibilmente nel cassetto inferiore per mantenere il giusto livello di umidità.
In generale, i formaggi freschi o cremosi vanno posti dove abbiamo la zona più fredda del frigorifero, ad una temperatura che va dai 3 e i 5 gradi.
Per contro i formaggi stagionati o semi-stagionati vanno conservati dove è situata la zona meno fredda del frigo, tra gli 7 e i 9 gradi.
Per quanto riguarda il tipo di contenitore da usare, la regola è di evitare la pellicola trasparente, che impedisce al formaggio di respirare e ne altera il gusto.
È meglio usare della carta alimentare o della carta forno, che protegge il formaggio dall’aria e dall’umidità, ma allo stesso tempo lo lascia traspirare.
Potrebbe un taglio errato compromettere il sapore del formaggio che abbiamo acquistato? A seconda di quale formaggio abbiamo davanti, che sia ricotta, mozzarella o parmigiano, la sua consistenza e stagionatura, obbliga a che siano trattati in modo differente.
Non solo, anche come lo si taglia il formaggio è in grado di per preservarne appieno il sapore.
Questo perché il formaggio ha una distribuzione non uniforme delle proprietà organolettiche, come l’aroma, il profumo e la consistenza.
Infatti se tagliamo il formaggio in modo sbagliato, corriamo il rischio di non riuscire ad apprezzare tutte le sfumature del suo gusto e di alterare la sua struttura.
Per esempio, i formaggi a pasta dura o semi dura vanno tagliati in modo longitudinale, con un taglio che va dal centro alla crosta.
Per contro i formaggi tondi o quadrati vanno tagliati a fette quasi stessimo tagliando le fette di una torta, mentre quelle a forma di tronco andrebbero affetta in senso orizzontale.
In ultimo il parmigiano Reggiano, il Grana e tutti i formaggi la cui forma è compatta, andrebbero non affettati, ma bensì asportati in scaglie. Inoltre è bene non servire subito i formaggi appena sono stati tolti dal frigorifero