Andiamo alla scoperta della storia di qualche curiosità sulla feta, famoso formaggio greco, dai molteplici utilizzi in cucina.
La feta è una delle eccellenze gastronomiche più importanti della cucina greca. Alle proprie spalle ha origini molto antiche, in quanto già Omero la citava nell’Odissea. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questo prodotto ellenico.
La feta è uno dei formaggi più conosciuti della gastronomia greca, che fa leva su una storia antica, in quanto già documentato nelle opere di Omero.
Tale formaggio ellenico può essere preparato sia al forno, sia aggiunto in varie tipologie di insalate. Sostanzialmente, si presenta in una forma rettangolare, a mo’ di panetto e la sua pasta è semidura e friabile: inoltre, ha un sapore sapido e in alcuni casi un po’acidulo. Inoltre, dal punto di vista estetico, assume un colore bianco ottico.
Tale formaggio, inoltre, è composto da latte di pecora o, in alternativa, da un misto di latte caprino e ovino. Che sottoposto al processo di maturazione in salamoia dopo la cagliatura. Processo che d’altronde è previsto dalla metodologia di preparazione che da sempre viene portata avanti secondo la tradizione gastronomica della Grecia.
La feta, ad ogni modo, è rintracciabile anche all’interno della mitologia greca e – in particolare – è collegato a Aristeo, figlio di Apollo e della Ninfa Cirene.
Tale Dio, inoltre, era il protettore dei pastori nonché delle api e secondo la leggenda, fu proprio lui ad insegnare agli uomini le metodologie e le tecniche di allevamento del bestiame, al fine di ottenere questo prezioso e gustoso formaggio.
Un’altra storia però attribuisce a Polifemo, ossia al gigante da un solo ‘occhio, la procedura dela cagliatura della feta. Infatti Omero stesso lo descrive come un pastore molto in gamba nonché casaro, il quale si accorse, per primo, del processo di coagulazione che caratterizzava il latte, mediante il quale, per l’appunto, si poteva ottenere tale formaggio, che – una volta pronto – si poteva anche conservare per lunghi periodi.
A partire dal 2002, inoltre, la feta di assume la denominazione DOP. C’è da dire che il nome in greco φέτα significa, per l’appunto, fetta, in quanto lo stesso iniziò ad essere tagliato in questo modo a partire dal diciassettesimo secolo.
La feta è spesso utilizzata per la preparazione di mezédes, ossia gli antipasti tipici della cucina greca, ma anche nell’insalata greca. In alternativa, è cotta al fono abbinata ai pomodorini e all’origano. Inoltre, è utilizzata anche come ripieno nelle torte salate, ad esempio nella tiropita e nella spanakopita.
Infine, può essere utilizzata anche per la preparazione di salse, ad esempio la tirokafteri o inserita in paste fredde, insalata di riso e servita con la frutta zuccherina.