Sabato 19 e domenica 20 ottobre 2019, torna a Cremona, per la V edizione, la Festa della Mostarda.
La Festa della Mostarda è una rassegna gastronomica dedicata ad un’eccellenza tutta lombarda, tipica soprattutto di Cremona e Mantova: la famosa frutta piccante che da secoli accompagna il tradizionale bollito e, più recentemente, i formaggi.
L’evento nasce dalla collaborazione tra Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Camere di Commercio di Cremona e di Mantova.
Nei 2 giorni della kermesse si susseguiranno appuntamenti per valorizzare la storia e la cultura legate alla Mostarda.
All’interno del PalaMostarda, la tensostruttura allestita nei Giardini di Piazza Roma, si susseguiranno:
Inoltre, i ristoratori di Cremona aderenti all’iniziativa, dal 13 ottobre al 3 novembre, propongono nei loro menù piatti a tema.
Maggiori informazioni, date e orari sulla pagina Facebook della manifestazione
www.facebook.com/FestivalDellaMostarda
La ricetta originale della Mostarda prevede semplici ingredienti base: frutta, zucchero e senape.
La ricetta originale è stata poi adattata alle tradizioni locali di molte regioni d’Italia.
Alcune prevedono il mosto (Carpi, Piemonte, Sicilia e Calabria) anzichè la senape (Cremona, Voghera, Mantova, Pavia, Vicenza); altre prediligono una sola tipologia di frutta mentre altre sono miste. Ed ancora, alcune presentano i frutti interi o tagliati grossolanamente mentre in altre versioni la polpa della frutta è ridotta in purea.
La storia della mostarda risale al Cinquecento, quando le famiglie contadine la preparavano per conservare la frutta più a lungo. La mostarda è dunque nata con scopo puramente pratico-funzionale.
La Mostarda lombarda è un insolito e piccante mix di frutta, sciroppo di zucchero e senape sapientemente dosati.
La Mostarda Veneta è a base di mele cotogne, quella di Cremona è preparata con frutta mista intera o a pezzi grossi, la ricetta di Voghera è simile a quella cremonese ma meno piccante. La Mostarda Mantovana è a base di mela campanina, una mela molto piccola dal gusto dolce-acidulo.
La Mostarda siciliana, preparata facendo addensare il mosto cotto con l’amido di farina, è un vero e proprio dolce che viene poi insaporito con cannella, vaniglia o mandorle tostate.
La Mostarda di fichi d’India, tipica del Catanese, si ottiene impastando mosto d’uva, amido e frutti interi sbucciati; la mostarda di uva e mele cotogne è tipica della Puglia, mentre quella toscana si ottiene facendo bollire il mosto d’uva nera con scorze di limone e cedro con mele cotogne e renette, pere e pesche tagliate a pezzi, con l’aggiunta finale di cannella e chiodi di garofano.
Nella cucina italiana la mostarda è un accompagnamento per valorizzare prodotti tipici regionali quali salumi e formaggi. La mostarda di pere, ad esempio, si sposa alla perfezione coi taglieri di formaggi.
L’abbinamento più tradizionale la vede accanto ad arrosti e bolliti, ma la si utilizza anche come ingrediente per la farcia di ravioli e tortelli.
La moda di sperimentare in cucina, creando contrasti e sapori inediti, ha tuttavia investito anche la tradizionale realtà della mostarda. Ecco quindi combinazioni innovative ed ardite con cereali (soprattutto riso e mais) e con verdure. Al passo con la cucina più innovativa, ormai la mostarda è presente nei moderni stuzzichini per brunch e aperitivi.
Preparata con frutta e zucchero, la mostarda è certamente un prodotto calorico e le vitamine della frutta vanno quasi totalmente disperse.
Trattandosi tuttavia di un prodotto d’accompagnamento e da consumare in occasioni particolari, il suo apporto calorico non sarà poi così deleterio per la dieta!
Profumata, speziata e saporita. Una cosa è certa: la mostarda è un prodotto molto particolare. O la si ama o la si odia. Non esistono vie di mezzo.
E voi, ne siete ghiotti o non riuscite a sopportarne neppure l’odore?