Scopriamo la storia e qualche curiosità sul Fenalår, piatto della Pasqua norvegese, che consiste in cosce di agnello o pecora essiccate.
In Norvegia si mangia il Fenalår in occasione della Pasqua anche se, in verità, è un piatto sempre presente sulle tavole dei norvegesi. Tale salume ha dei tratti in comune con altri prosciutti – come il Serrano e il Parma – e, oltretutto, è un prodotto IPG, bollino che ne decreta, per l’appunto, Indicazione Geografica Protetta (IGP). Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questo prodotto.
L’ambiente naturale della Norvegia mette a disposizione l’habitat perfetto per gli ovini, che pascolano liberamente tra montagne e fiordi: ciò contribuisce a rendere il Fenalår un prodotto di alta qualità.
Tale prosciutto di agnello o di pecora, salato ed essiccato, rappresenta una tradizione millenaria in Norvegia, apprezzato non solo durante le festività ma anche come spuntino nutriente per escursionisti o come parte integrante della dieta quotidiana.
Per mantenere il Fenalår fresco dopo il taglio, si consiglia di avvolgerlo in carta oleata dopo averlo leggermente unta con olio d’oliva: conservatelo, poi, in un luogo fresco. Per chi preferisce tenerlo a temperatura ambiente, è possibile coprirlo con un canovaccio di cotone, in modo da proteggerlo – così – dall’aria.
Negli ultimi anni, è stata attuata, dai produttori, una riduzione del contenuto di sale a favore di un gusto più delicato: ciò ha permesso agli enzimi presenti nella carne di esaltarne sapore e consistenza, rendendo il Fenalår molto tenero.
Esistono due varianti di Fenalår: la versione tradizionale e quella stagionata, la quale, per l’appunto, ha un minor contenuto di sale.
La produzione del Fenalår stagionato richiede precisione e pazienza, ma il risultato che si ottiene è un prodotto di qualità superiore che rispecchia l’arte della salumeria già nota in Europa meridionale.
Le origini del Fenalår risalgono all’epoca vichinga, quando la conservazione degli alimenti attraverso salatura, essiccazione e affumicatura era fondamentale per conservare i cibi. Il Fenalår si abbina molto bene al pane piatto croccante con panna acida, ma anche ai toast e ai carpacci.
La forma della Norvegia ricorda quella di una coscia di agnello: pertanto, sembra quasi che il Paese fosse predestinato a diventare la terra che, in effetti, ha dato i natali a questa prelibatezza.
Il Fenalår è reperibile in tutta la Norvegia, ma ogni regione realizzata la propria versione: da non perdere sono le varianti IGP, come il Lofotlam e il Lyngenlam.
Grazie all’interesse che il Fenalår ha avuto sul piano internazionale, si pena che possa oltrepassare i confini nazionali, al fine di essere apprezzato anche in altri Paesi.