Con l’arrivo della primavera la merenda preferita dei romani diventa fave e pecorino. Questo abbinamento semplice, ma dal gusto sublime è l’accoppiata vincente per chi desidera mangiare qualcosa di sfizioso per soddisfare un certo languorino pomeridiano. Questa merenda frugale e dal sapore della tradizione è diffusa in tutto il Lazio, ma soprattutto nella Capitale d’Italia e dintorni. Ma come è nato questo famoso abbinamento e perché è diventato abitudine a Roma mangiare fave e pecorino? Scopriamolo insieme.
Che sia Pasquetta o il primo maggio non c’è merenda migliore di fave e pecorino (rigorosamente romano e a marchio DOP). Questo abbinamento significa che ci siamo lasciati alle spalle l’inverno e siamo pronti per le belle giornate di sole con temperature miti e senza freddo, pioggia e vento.
In sintesi fave e pecorino per i Romani è sinonimo di felicità, gioia di vivere e spensieratezza. Se poi questa deliziosa merenda contadina è accompagnata da un calice di vino rosso dei Castelli Romani allora la felicità raddoppia! Scopriamo insieme come e quando è nato questo abbinamento di gusto e perché questo matrimonio di sapori è diffuso proprio a Roma e in generale nella regione laziale.
L’abbinamento tra il famoso legume verde e il formaggio romano di latte di pecora è un sodalizio tipico della stagione primaverile. Per capire le origini di questo matrimonio di gusto bisogna ritornare all’epoca degli antichi Romani i quali per celebrare l’avvento della primavera con una gita fuori porta e mangiando questo abbinamento semplice, ma gustoso.
Con gli antichi Romani le fave furono rivalutate come alimento (furono soggette a quello che in epoca moderna si chiama rebranding). Mentre per i Greci erano simbolo di sventura e cattiva sorte, per i Romani divennero simbolo di fertilità e furono consacrate alla dea Flora. Le fave si diffusero anche alle classi meno abbienti (i plebei) perché erano di facile reperibilità e non erano costose.
Furono proprio gli antichi Romani o meglio i legionari romani a proporre l’abbinamento fave e pecorino e a scoprire che questo formaggio di latte di capra esalta il sapore di questo legume. Da allora ad oggi questo abbinamento di gusto non è stato più abbandonato ed è stato tramandato di generazione in generazione.
Dunque ogni qualvolta che mangiate questa merenda tipica romana state mangiando un abbinamento che ha ben 2000 anni di storia e non è un’invenzione moderna.
Con questo mix di sapori si sposa bene un bel calice di vino rosso dei Castelli Romani. Se volete optare per una altra tipologia di vino, potete scegliere Barolo, Barbera, Bordeaux, Brunello di Montalcino, Aglianico, Chianti, Sangiovese, Nebbiolo o Pinot nero.