Il farro è un cereale molto antico che con la diffusione del frumento ha perso, per un po’ di tempo la sua “fama”. Il diffondersi della cucina salutare, ha fatto riemergere questo cereale, riportandolo alla sua completa diffusione. Ma quanti tipi di farro esistono e che benefici ha per il nostro organismo? Scopriamolo
Cos’è il farro?
Il farro è un cereale conosciuto e usato dall’uomo sin dal tempo del Neolitico. La sua naturalezza, e la mancanza di raffinamenti e lavorazioni particolari, rende questo cereale genuino e dalle sorprendenti qualità nutritive.
Al tempo dei romani, questo cereale era molto apprezzato, soprattutto per le sue qualità a livello energetico e di nutrizione. Nei testi di storia quando si fa riferimento al farro, si parla del “cibo dei legionari” proprio perché, grazie alle sue qualità dava ai soldati nell’energia e il sostentamento di cui avevano bisogno. Il diffondersi del grano e del frumento ha fatto si che questo cereale venisse per così dire eclissato. Oggi però il diffondersi di messaggi salutisti e della riscoperta della produzione biologica, ha fatto si che la richiesta di questo cereale venisse aumentata. Ecco quindi che, il farro riempie nuovamente supermercati e tavole di persone in tutto il mondo. Ma quali sono le sue proprietà benefiche? Scopriamole.
Proprietà e benefici del farro
Oggi il farro è presente sul mercato in vari formati: farine, semi decorticati e perlati. A differenza di quello che credono alcuni, il farro non è adatto ai celiaci, perché contiene glutine. La cosa che lo rende migliore della classica farina di frumento, è la sua forza nutrizionale e la sua digeribilità.
Il farro ha un elevato contenuto proteico, e consumato insieme ai legumi, che ne favoriscono l’assorbimento, da il meglio di sé divenendo un super alimento adatto a tutti. Altro fattore positivo è che questo cereale è ha basso contenuto glicemico e povero di grassi, quindi è ottimo da consumare nell’ambito da una dieta ipocalorica. Altro punto a favore è l’alto contenuto di fibre, consumandolo ci sentiremo subito sazi e aiuteremo il nostro intestino a digerire meglio, infatti il farro è un ottimo alleato contro la stitichezza.
Non mancano le varie vitamine che apporta al nostro organismo: riboflavina, niacina, tiamina che favoriscono il funzionamento del sistema nervoso, e vitamine del gruppo A e B che aiutano la salute della nostra pelle e del nostro sistema immunitario. Esistono in commercio vari formati di questo cereale, vediamo quali sono.
Differenze tra decorticato e perlato
In commercio troviamo il farro in 2 tipologie differenti: perlato e decorticato. Ma in cosa differiscono i 2 formati? Partiamo dal presupposto che il chicco grezzo, cioè quello che non subisce lavorazione, non può essere usato in cucina. Questo perché con la sua parte più esterna (glumella) non può essere né cotto né macinato. Ecco perché il farro viene sottoposto a delle lavorazioni prima di essere usato in cucina.
- Decorticato: il chicco viene privato della sua parte più esterna, non commestibile. A questo punto il chicco può essere utilizzato in cucina, ma solo dopo essere rimasto in ammollo per 12-24 ore. Successivamente richiede una cottura di almeno 1 ora. Il chicco che ha subito questa lavorazione minima, conserva il pieno delle sue qualità nutritive.
- Perlato: in questo caso, ci sono 2 fasi di lavorazione invece di una. Viene privato della glumella e di una parte di fibre. In virtù di ciò, benché risulti essere più facile da utilizzare in cucina (cucina in 40 minuti e non richiede ammollo), è anche il meno nutriente.
Il farro comunque cambia il suo nome, anche in base alla dimensione: Monococco (piccolo), Dicocco (medio), Spelta (grande).
Differenza tra le tipologie di chicco
Come abbiamo detto il farro cambia il suo nome in base anche alla grandezza dei chicchi, e non solo, differisce anche in resa e utilizzi.
- Il monococco, più piccolo in dimensioni, è il più antico in assoluto. La pianta è molto resistente e ha una grande adattabilità. La farina ottenuta da questo chicco è una farina tipo 2, ideale per preparare biscotti, frolle e pasta fatta a mano. Il chicco decorticato invece, può essere utilizzato in piatti caldi e freddi.
- Il dicocco, benché sia stato riscoperto solo di recente, ha una storia abbastanza antica. A differenza del monococco ha una maggior concentrazione di glutine e ha una resa maggiore. Da questo chicco si ottengono vari tipi di farina: tipo 1, semi-integrale e integrale. Queste farine sono ottime per essere utilizzate nei lievitati.
- Il farro spelta ha un’origine molto antica, sembra essere stato coltivato per la prima volta 8000 anni fa. Questo chicco è in assoluto il migliore in resa, e il più diffuso. Viene utilizzato solitamente decorticato, conservando così al meglio le sue sostanze nutritive.
Il farro in cucina
Come abbiamo accennato, il chicco decorticato e quello perlato vengono utilizzati in cucina, sia per la preparazione di piatti caldi che freddi. Zuppe, minestre, insalate, sono tutti piatti abbinati a questo cereale.
Nel formato di farina invece, i suoi usi sono moltissimi, si usa per la preparazione di: pane, pasta, crostate, pizza, e molto altro ancora.
In commercio è possibile trovare il farro, anche in fiocchi o soffiato, ideale per la preparazione di gallette e muesli. Ultimamente sono nate anche bevande a base di farro, ottime per chi segue un regime alimentare vegetariano o anche da chi soffre di intolleranza al lattosio.