Enologo e sommelier sono due professionisti considerati i massimi esperti di vino. Ma quali sono le differenze fra queste due categorie? Scopriamo in cosa differiscono enologo e sommelier!
Ami il vino e vorresti diventare un intenditore? Semplice, puoi far diventare la tua passione un lavoro redditizio, scegliendo di diventare esperto in enologia oppure facendo il sommelier. Entrambe le professioni hanno a che fare con il vino, anche se con due approcci diversi, e consentono anche di guadagnare abbastanza bene se si riesce a fare carriera. Scopriamo nel dettaglio cosa riguardano le due professioni e quali sono le differenze.
Enologo, chi è e cosa fa
L’enologo è un esperto del vino che segue tutte le fasi della produzione, a partire dall’uva, seguendo la valutazione della sua qualità, all’imbottigliamento e alla vendita del prodotto finito. Per diventare enologo e svolgere la professione bisogna seguire quanto prevede la legge n.129 del 1991. Per esercitare la professione di enologo è necessario conseguire una laurea nell’ambito del settore vitivinicolo.
Il percorso di studi parte dall’iscrizione al Corso di Viticoltura ed Enologia della facoltà di Agraria. Dopo aver conseguito la laurea triennale è consigliabile seguire specifici corsi di aggiornamento, organizzati periodicamente dalle varie associazioni di categoria per rimanere sempre informati sulle novità riguardanti il settore.
Il percorso permette di acquisire numerose nozioni di biologia e chimica, importanti per svolgere al meglio la professione. Il mestiere di enologo ha anche diversi sbocchi lavorativi. Oltre che potersi inserire presso le aziende vinicole, permette di lavorare presso cantine di varie dimensioni, oppure si può collaborare con le attività commerciali che prevedono la degustazione dei vini e la vendita al pubblico.
Sommelier, chi è e cosa fa
Il Sommelier è un esperto che si occupa soprattutto di vini, di cui valuta qualsiasi aspetto. Questa figura è protagonista nel settore della ristorazione e anche se il suo ruolo è quello di suggeritore e consigliere di vini, in realtà svolge più mansioni.
Una di queste è quella di poter garantire, tramite le sue capacità comunicative e le sue competenze, un’esperienza di livello alto al cliente. L’approccio con quest’ultimo è fondamentale e deve curato nei minimi dettagli.
Il compito del sommelier è di suggerire e consigliare con discrezione ed eleganza gli abbinamenti fra cibo e vino. Fra le sue mansioni rientrano anche l’acquisto delle bevande, la scelta dei fornitori e la selezione dei vini.
Per diventare sommelier occorre conseguire un diploma presso uno dei corsi organizzati da enti specifici che operano in Italia, che rilasciano un documento valido a tutti gli effetti per esercitare la professione.
E’ importante comunque avere una forte passione per questo mestiere, e bisogna anche studiare per imparare a riconoscere vitigni, zone di provenienza e tanto altro.
Differenze tra enologo e sommelier
Le differenze fra enologo e sommelier stanno soprattutto nei percorsi formativi che devono seguire per intraprendere le due professioni. Infatti, nonostante entrambe abbiano in comune il campo vitivinicolo, i due esperti operano in fasi differenti.
Mentre l’enologo ha come compito quello di occuparsi dei processi di produzione e di trasformazione del vino, il sommelier si occupa della fase di assaggio, venendo così a stretto contatto con il cliente.
Inoltre, un’altra differenza fondamentale fra le due figure è che per diventare enologo occorre conseguire una laurea, mentre per diventare sommelier è sufficiente seguire un percorso formativo presso una delle Associazioni Nazionali Sommelier che operano nel nostro paese.