Alcuni cibi, al momento, sono assolutamente bannati all’interno dei confini italici. Ecco, per la precisione, quali sono.
Se vi state chiedendo se, in Italia, ci siano dei cibi bannati, allora, vi state ponendo una domanda giusta. Ci sono eccome, e si possono contare sulle dita di una mano.
L’eccezionale cucina italiana
Il Bel Paese, di sicuro, ha una grande fama per quanto riguarda l’enogastronomia. Proprio per questo motivo, infatti, numerose persone provenienti da tutte le parti del mondo, spesso e volentieri, varcano i confini italici per assaggiare qualche buona pietanza nostrana.
Da tempo immemore, d’altra parte, l’Italia è nota per avere, per così dire, una certa dimestichezza davanti ai fornelli grazie anche agli ottimi prodotti locali.
Inoltre, la cucina italica si distingue per la sua eccezionale varietà, tra gustosi primi piatti di pasta o a base di carne, di pesce o di verdure. Di regione in regione, per di più, si possono assaggiare vivande tipiche di un determinato territorio.
Ciò che affascina della gastronomia dello Stivale sono anche le tecniche tradizionali che, negli anni, sono state tramandate da una generazione all’altra, rimanendo fortemente radiche anche al giorno d’oggi.
Insomma, i motivi sono veramente tanti per apprezzare i piatti tipici italiani che non passano proprio mai di moda grazie alla loro bontà e armonia di sapori.
Cibi che non si possono mangiare in Italia
L’Italia, come si sa, è il Paese per eccellenza della cucina e fautrice di ricette talmente appetitose che non hanno valicato anche i suoi confini, e, al giorno d’oggi, sono conosciute in tutto il mondo.
Comunque sia, forse, non tutti sanno che ci sono determinati cibi che in Italia non si devono proprio prendere in considerazione.
In primis, allora, possiamo ricordare il pesce palla che è vietato consumare a causa di un pericoloso veleno che contiene all’interno, denominato tetradotossina.
Poi, ancora, già da qualche anno, è proibito mangiare quello che è considerato un dolce di origine campana, cioè, per l’appunto, il sanguinaccio. La ragione è che potrebbe non essere adeguato a livello igienico.
Ricordiamo, quindi, anche i datteri di mare, dato che il loro consumo potrebbe mettere a rischio la biodiversità marina. Da lasciar perdere, peraltro, è il foie gras, tipico della cucina francese che, a partire dal 2007 fu bandito in maniera graduale, interrompendone la vendita in qualsiasi supermercato.
Per ultimo, ma non meno importante, bisogna assolutamente menzionare i cosiddetti uccelli dal becco gentile, tra cui rientrano le allodole, i fringuelli e i beccafichi. Questi volatili, in passato, erano usati nella classica ricetta bresciana denominata polenta e osei.
A questo punto, perciò, dovreste avere le idee più chiare su cosa si può consumare in Italia. Le norme, come vi siete resi conto, sono cambiate nel corso del tempo e hanno portato delle modifiche non indifferenti anche per alcune pietanze locali.