Per essere sicuri di acquistare un guanciale di buona qualità ci sono vari fattori di cui tener conto. Fattori visivi e olfattivi ci permetteranno di fare la scelta giusta.
Il guanciale
Oggi utilizziamo il guanciale per moltissime ricette iconiche del nostro paese, come ad esempio la carbonara o l’amatriciana. Essa però viene anche mangiata previa cottura, soprattutto quando acquistata dal proprio salumiere di fiducia. Nella maggio parte dei casi comunque, viene acquistato nei supermercati e nelle grandi distribuzioni. Ma indipendentemente da dove l’acquisteremo o da che uso ne faremo è importante assicurarsi che sia di buona qualità.
Per assicurarci di ciò, spesso ci rivolgiamo a prodotti distribuiti da marchi famosi oppure ci affidiamo alla regola “se costa tanto è buono”. Ma questi metri di misura non sono sempre garanzia di qualità, quali sono quindi i criteri da seguire? Sicuramente per avere un buon prodotto si parte da un animale che è stato nutrito in modo corretto. Inoltre è essenziale che la carne da lavorare, derivi da un animale sano e che l’animale non venga fatto soffrire. Queste però sono informazioni difficili da reperire al momento dell’acquisto, è bene quindi basarsi su fattori visivi e olfattivi specifici. Scopriamo quali.
Come scegliere un guanciale di ottima qualità
Accertiamoci della stagionatura che non dev’essere mai inferiore ai 60 giorni. Nel caso in cui siamo dal salumiere potremmo chiedere direttamente a lui la stagionatura. Ma se ci troviamo al supermercato e non è specificata sulla confezione la stagionatura affidiamoci al tatto.
Come ben sappiamo il guanciale è una carne grassa, ma questo non le conferisce la consistenza del prosciutto, bensì essendo provvisto di cotenna dev’essere duro al tatto.
Se al contrario la texture è più simile a quella del prosciutto è meglio non acquistarlo. Tuttavia lì dove c’è la carne, il dito deve affondare leggermente, ma non troppo. Un guanciale troppo morbido non è abbastanza stagionato e quindi poco saporito.
Ma se erroneamente acquistiamo un guanciale poco stagionato che facciamo? Lo cuociamo? Cuocerlo in questo caso non cambierà la scarsa qualità. L’odore che ne verrà fuori sarà simile a quello della carne cruda e il sapore poco deciso e piacevole. Un altro errore da non fare è quello di ricercare un guanciale magro, se ha poco grasso non è guanciale.
Quindi non crediamo a prodotti che si promettono magri, perché ne verrebbe a perdere la qualità. Ultimo consiglio da mettere in atto prima di consumare il guanciale è quello di lasciarlo riposare fuori dal frigo prima di mangiarlo.
In questo modo la carne che è stata lavorata nel modo corretto, sprigionerà i suoi aromi che solitamente sono di pepe e aglio. Una carne priva di odore non è stata lavorata nel modo giusto e quindi non sarà buona neanche da mangiare.
Conclusioni
Che lo acquistiamo dal salumiere o dalla grande distribuzione, un buon guanciale ha dei criteri visivi e olfattivi che deve rispettare per essere buono. Cerchiamo quindi di prestare attenzione al momento dell’acquisto per non essere poi delusi al momento della degustazione.