Le nostre nonne ce lo hanno sempre raccomandato, ma davvero bisogna lavare le uova prima di cucinarle? Ecco la risposta secondo gli esperti del settore.
Può capitare di ritrovarsi tra le mani un uovo completamente sporco di piume di gallina o feci. La prima cosa che d’istinto ci viene da fare è quello di pulirlo con dell’acqua. Ma è la soluzione migliore? Secondo quello che ci hanno insegnato le nostre nonne, le uova vanno sempre lavate prima di utilizzarle in cucina.
C’è questa usanza non solo per le uova. Molte persone, infatti, utilizzano lo stresso procedimento per carne e pesce ma anche pasta, riso e legumi, insalate in busta e persino funghi che – almeno in teoria – sono già lavati prima di essere confezionati. È un passaggio che possiamo evitarci?
Se così fosse risparmieremo acqua. Si tratta di una cosa che – almeno all’apparenza – si fa in bene, per la nostra salute. Su certi alimenti però, questo procedimento, può essere addirittura deleterio.
È vero che bisogna lavare le uova prima di cucinarle? La maggior parte delle persone risponderebbero affermativamente. Sulle uova però ci sono tante false credenze e cattive abitudini da sfatare e correggere. Prima fra tutti, dov’è che vanno messe le uova a ritorno dalla spese? Siamo solite vederle, al supermercato, fuori dal banco frigo.
A casa però non devono assolutamente stare fuori dal frigo. Il motivo è legato alla porosità del guscio: se fosse messo sin dal supermercato a basse temperature, durante il trasporto, subirebbe un drastico sbalzo termico che comprometterebbe la sua bontà e saltuarietà. Si creerebbe, infatti, una patina di batteri all’esterno. Per questo, quindi, al supermercato non sono messe al fresco.
Tanti, nel riporle in frigo, le tolgono dall’involucro di plastica o cartone, per poi metterle nel vano apposito in frigo. Non è sbagliato farlo. Quest’operazione però deve avere due regole: le uova non devono venire a contatto con altri alimenti e non devono essere lavate prima di venire riposte nel vano.
Se mettessimo uova bagnate in frigo, aumenteremmo il rischio di contaminazione batterica. Le uova sono ricoperte di pellicole invisibili che le protegge. Quando le esponiamo all’acqua corrette questa pellicola si distrugge, esponendo così l’uovo ad ogni tipo di contaminazione. Come abbiamo già detto, il guscio ha una porosità molto elevata. I batteri, quindi, possono penetrare all’interno facilmente senza la pellicola.
Se l’uovo che estraiamo dalla confezione, presenta evidenti segni di “sporco” – come residui di feci o piume – è consigliabile pulirlo con un panno umido o la classica carta da cucina usa e getta, evitando di esporle al getto diretto dell’acqua.
Per quanto riguarda la conservazione e la cottura delle uova, c’è una specifica normativa europea che vieta in modo categorico il lavaggio di tale prodotto destinato al consumo dell’uomo, quello di categoria A in gergo. La normativa tira in ballo la mucina, ovvero la pellicola protettiva di cui vi abbiamo parlato in precedenza.
Se viene maneggiato con cura, la mucina protegge l’uomo da tutti i rischi di contaminazione. Perché questa può avvenire per diversi motivi e modalità:
Pertanto, secondo la normativa, il lavaggio delle uova prima di utilizzarle in cucina, è dunque da evitare. Sono molte le persone che hanno questa abitudine. Per evitare contaminazioni però, è bene farlo solo prima del loro immediato utilizzo. Così che non si dà tempo e modo ai batteri di penetrare il guscio. Tra l’altro, pulirle non serve ad eliminare i batteri. Questi ultimi, infatti, vanno via solo durante la cottura. Lavarle aiuta solo a liberarsi dai più evidenti residui di sporco.
Non ci sono solo le uova nella lista degli alimenti che dovremmo evitare di lavare. Se volessimo sapere tutto sulle possibili contaminazioni, occorrerebbe un corso di l’HCCP ( che raccoglie tutte le procedure di igiene alimentare). L’acqua corrente, talvolta, può rappresentare più un danno che un beneficio per i nostri alimenti.
Potrebbe, indirettamente, aumentare la carica batterica nel lavello e sulle altre superfici: sui vari piani della cucina, sugli utensili. Solo l’alta temperatura riesce ad eliminare tutti i batteri. Il fatto che non li vediamo, ci fa pensare che la cucina sia pulita.
In realtà, molto spesso, pur avere un’igiene quotidiana buona, con un tampone si potrebbe registrare la presenza di un notevole numero di batteri. Potrebbero scoraggiarci dal cucinare saperlo, quindi forse – in parte- è meglio restare nell’ignoranza. Ciò che possiamo evitare, è evitare – come nel caso delle uova – di esporre la cucina e gli alimenti stessi ad altri batteri. Come? Evitando di lavare carne e pesce, per esempio.
Quando vogliamo semplicemente eliminare qualche residuo di sangue o delle interiora, prima di farlo, dovremmo disinfettare con cura il lavello subito dopo l’utilizzo e, infine, asciugare l’alimento. Se carne o pesce restano bagnati, l’umidità durante la cottura aumenta e così facendo potremmo renderli meno consistenti e saporiti. Lo stesso errore lo si commette con i funghi.
Andrebbe evitato il lavaggio però hanno una patina porosa come una spugna e durante la cottura potrebbe diventare gommosi. In molti hanno l’abitudine di “togliere l’amido della pasta”, sciacquandola dopo averla scolata. Non c’è cosa più sbagliata. La pasta perde di bontà e fragranza. Se le verdure in busta riportano, sull’etichetta, la chiara ed esplicita dicitura “già lavate”, allora non vanno lavate.
Dobbiamo tenere ben presente che si tratta di prodotti già ben controllati. Lavarli è solo uno spreco di acqua è, inoltre, se lo facciamo in un lavello contaminato dai batteri delle uova o della carne lavata in precedenza- non facciamo altro che esporle ad una contaminazione quasi certa. Considerando che alcune non le cuociamo, è una cosa che dovremmo evitare del tutto.