Il motivo per cui viene il singhiozzo, un evento comune, a molti appare inspiegabile e può colpire improvvisamente chiunque.
Il singhiozzo è un fenomeno comune che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita.
Singhiozzo: cos’è, perché si verifica e come fermarlo
È causato da contrazioni involontarie e ripetute del diaframma, il muscolo situato tra il torace e l’addome che svolge un ruolo essenziale nella respirazione. Non esiste una causa specifica per il suo verificarsi, ma spesso è associato a cambiamenti improvvisi nella respirazione o a stimoli irritanti per il diaframma.
Dopo ogni contrazione del diaframma, si verifica una chiusura improvvisa delle corde vocali, che produce il familiare suono “hic”. Questo ciclo può ripetersi più volte al minuto, creando il singhiozzo caratteristico.
Il singhiozzo, noto anche come flutter diaframmatico sincrono (FDS) dal punto di vista medico, deriva dal termine latino “singult”. Solitamente, si manifesta con un ritmo più o meno costante nel tempo. Può essere un episodio singolo e occasionale di breve durata, della durata di pochi minuti, oppure può verificarsi più volte per un certo periodo di tempo.
Spesso si sente parlare dei numerosi rimedi e tecniche per fermare il singhiozzo, come mettere un sacchetto di carta sulla bocca o mangiare un cucchiaino di zucchero.
Motivo per cui viene il singhiozzo
Il singhiozzo è un fenomeno comune che può essere scatenato da diversi fattori. Uno di essi è l’ingerimento rapido o eccessivo di cibo e bevande, che può irritare il nervo frenico, responsabile del controllo del diaframma.
Inoltre, i bruschi sbalzi di temperatura, come passare da un ambiente caldo a uno freddo, o bere bevande estreme come quelle bollenti, gelate o gasate, possono contribuire al suo verificarsi. L’eccessivo consumo di alcolici può danneggiare la mucosa gastrica, causando infiammazione e reflusso.
È importante considerare questi fattori e adottare strategie per prevenire o gestire il singhiozzo quando si verificano.
Il singhiozzo, oltre ai fattori già menzionati, può essere scatenato anche da episodi di emotività, stress o paura. In genere, si tratta di un disturbo transitorio e benigno che tende a risolversi spontaneamente o mediante l’utilizzo di rimedi casalinghi.
Tuttavia, in casi rari, il singhiozzo può persistere nel tempo o diventare cronico, il che potrebbe indicare la presenza di una patologia sottostante che richiede attenzione medica.
È importante monitorare la durata e la frequenza del singhiozzo e consultare un professionista sanitario se persiste o peggiora nel tempo.
Quali i sintomi
Il singhiozzo è un fenomeno comune caratterizzato dal tipico rumore che si verifica dopo una lieve contrazione del petto, dell’addome o della gola. Questo sintomo distintivo si manifesta in modo improvviso, interrompendo temporaneamente il normale processo di respirazione o persino durante una conversazione.
È importante sottolineare che il singhiozzo è solitamente un disturbo transitorio e di breve durata, che si risolve da solo.
Tuttavia, se persiste per un periodo prolungato o diventa frequente, è consigliabile consultare un medico per valutare eventuali cause sottostanti o per ricevere indicazioni specifiche sul suo trattamento.
Il singhiozzo, sebbene di solito non rappresenti una condizione preoccupante, può talvolta causare un leggero dolore o fastidio a gola, torace o addome.
La frequenza dei singhiozzi al minuto può variare da quattro a 60, tuttavia la durata di ciascun episodio è generalmente limitata a pochi minuti al massimo.
È importante notare che, nella maggior parte dei casi, il singhiozzo è un disturbo transitorio e risolve spontaneamente senza richiedere particolari cure.
Tuttavia, se il singhiozzo persiste per un periodo prolungato o si verifica frequentemente, è consigliabile consultare un medico per escludere eventuali cause sottostanti o per ricevere indicazioni specifiche sul suo trattamento.
Quando chiamare il medico
La maggior parte delle fonti concorda sul fatto che il limite di 48 ore segni la differenza tra un singhiozzo normale e una forma che potrebbe richiedere un’attenzione particolare.
Sebbene il singhiozzo non sia considerato pericoloso di per sé, se persiste a lungo può diventare debilitante poiché può interferire con il riposo, l’alimentazione e persino la respirazione.
È importante monitorare la durata del singhiozzo e consultare un medico se persiste oltre le 48 ore o se si avvertono sintomi di peggioramento, al fine di escludere eventuali cause sottostanti o ricevere indicazioni specifiche per gestire la situazione.
In aggiunta, il singhiozzo può causare imbarazzo sociale, specialmente quando si verifica in situazioni pubbliche o durante conversazioni importanti.
In alcuni casi, come dopo un intervento chirurgico addominale, il singhiozzo può creare problemi nel processo di cicatrizzazione della ferita, poiché le contrazioni possono mettere a dura prova i tessuti in fase di guarigione.
È pertanto consigliabile informare il proprio medico o chirurgo in caso di singhiozzo persistente dopo un intervento, al fine di ricevere indicazioni specifiche per prevenire complicazioni nella guarigione della ferita.
Motivo per cui viene il singhiozzo: come far passare il singhiozzo
Il singhiozzo di solito scompare spontaneamente, ma se persiste potrebbe essere indicativo di un altro disturbo, rendendo necessaria una diagnosi accurata per un trattamento mirato.
Inizialmente, vengono solitamente prescritti farmaci, anche in assenza di una diagnosi definitiva. Nei casi legati a disturbi gastrici, possono essere prescritti farmaci inibitori della pompa protonica per ridurre la produzione di acido gastrico e alleviare i sintomi correlati.
Se questi approcci non sono efficaci, possono essere considerati metodi più invasivi come la stimolazione del nervo vago tramite dispositivi elettronici o iniezioni di anestetico nel nervo frenico.
Motivo per cui viene il singhiozzo: trucchi e rimedi fai da te
Fra i rimedi casalinghi spesso consigliati per il singhiozzo, troviamo
- l’assunzione di acqua ghiacciata,
- il trattenere il respiro,
- mordere un limone,
- mangiare pane secco,
- starnutire,
- consumare un cucchiaino di zucchero,
- assaggiare aceto,
- respirare in un sacchetto di carta,
- appoggiare le ginocchia al petto,
- spaventarsi o appoggiarsi in avanti per comprimere il petto.
Tuttavia, la maggior parte di questi rimedi si basa su tradizioni popolari e manca di una base scientifica, ad eccezione dell’aumento della pressione parziale di CO2 respirando in una busta di carta e della stimolazione del nervo vago attraverso l’irritazione della gola o la manovra di Valsalva.
Non ci sono controindicazioni particolari nel provarli, ma spesso il singhiozzo si risolve spontaneamente indipendentemente dai tentativi fatti.