Sai già quanto sia gustoso e versatile questo pesce. Dal sushi al panino, dal piatto principale all’insalata, il tonno è presente in molte ricette preferite da molti di noi. Tuttavia, non tutti conoscono la quantità corretta di tonno da consumare al giorno. Vediamo qual è.
Non tutti sanno qual è la quantità corretta di tonno da consumare giornalmente per beneficiare delle sue proprietà nutritive senza correre rischi per la salute. In questo articolo cercheremo di capire di più sul consumo di tonno e su come scegliere la quantità giusta da mangiare ogni giorno.
Il tonno è un pesce apprezzato in tutto il mondo per la sua carne saporita e nutriente. Esistono diverse specie di tonno, tra cui l’albacora, il tonno rosso e il tonnetto. Questi pesci sono molto richiesti sia dal punto di vista commerciale che gastronomico, ma purtroppo la loro popolazione è stata seriamente compromessa dalla pesca eccessiva.
Per questo motivo, negli ultimi anni si sta cercando di promuovere una pesca più sostenibile del tonno attraverso l’adozione di metodi ecocompatibili come le reti a maglie più larghe o i sistemi di cattura selettivi.
Esiste anche una grande diversità nelle modalità di lavorazione del tonno, fresco, surgelato o in scatola. Mentre molte persone preferiscono gustare il tonno fresco crudo o cotto al forno con le verdure. Altre invece scelgono il pratico formato della conserva da utilizzare come ingrediente per insalate o panini veloci.
Indipendentemente dalla forma in cui viene consumato, è importante conoscere i benefici e gli eventuali rischi associati al consumo moderato del tonno. Vediamo quindi qual è la quantità corretta di tonno da mangiare ogni giorno.
Le diverse modalità di pesca del tonno
Il tonno è uno dei pesci più apprezzati a livello mondiale, ma spesso non si considera il processo di pesca che sta alla base del consumo di questo prodotto. Esistono diverse modalità di pesca del tonno, ognuna delle quali ha un impatto diverso sull’ambiente e sulle popolazioni ittiche locali.
Una delle tecniche più diffuse per la cattura del tonno è quella della pesca con la rete derivante. Questa tecnica consiste nell’utilizzare una grande rete galleggiante che viene posizionata in mare aperto e lasciata fluttuare grazie alle correnti marine. Le reti derivanti possono essere lunghe anche decine di chilometri ed essere dotate di migliaia di ami artificiali.
Un’altra tecnica diffusa è la pesca al palangaro, che prevede l’utilizzo di un’asta lunga diversi metri dotata all’estremità superiore dagli ami dove vengono attirati i tonni. Anche questa tecnica può avere effetti negativi sull’ecosistema marino se non utilizzata in modo sostenibile.
Poi c’è la pesca a circuizione, una pratica tradizionale nella quale si utilizza una serie coordinata di barche per formare un cerchio intorno ai cardumen (gruppi)di tonni da catturare. Essendo una pratica molto invasiva potrebbe portare ad alterazioni nel delicato equilibrio ecologico degli habitat marini.
Esiste anche la cosiddetta “tonnara”, ovvero le trappole fisse costruite nei pressi della costa per attirare i tonni in transito. Questa tecnica è stata vietata in molti paesi. Mentre invece per coloro che sono abituati ad un consumo eccessivo di tonno, la la quantità corretta da consumare al giorno, non deve superare i 50 grammi. Ecco il motivo.
La quantità corretta di tonno da consumare giornalmente
Il tonno è un alimento molto consigliato dai nutrizionisti perché piuttosto salutare. È ricco di proteine, vitamine e minerali essenziali per il nostro organismo. Tuttavia, non bisogna dimenticare che anche il tonno può avere delle controindicazioni se consumato in quantità eccessive.
In generale, la quantità giusta di tonno da mangiare dipende dalla specie di pesce che si sceglie e dal suo contenuto di mercurio. Per esempio, le donne in gravidanza o i bambini dovrebbero evitare completamente alcune varietà di tonno a causa del loro elevato contenuto tossico, oppure consumare una quantità inferiore ai 50 grammi.
Per gli adulti sani invece, è consigliabile limitarsi a mangiare una porzione (circa 100g) una o due volte alla settimana. In questo modo ci si assicura tutti i benefici del consumo moderato di tonno senza rischiare effetti nocivi sulla salute.
Naturalmente, la scelta del tipo di tonno fa la differenza, il migliore è quello fresco appena pescato dai metodi tradizionali come l’amo. Quelli in scatola invece, dovrebbero essere consumati con parsimonia poiché spesso contengono sale aggiunto e conservanti che ne riducono le proprietà benefiche.
L’assunzione in eccesso di tonno, potrebbe comportare gravi conseguenze, un forte prurito con irritazione della pelle, dolori addominali, forti mal di testa, tachicardia e forti mal di pancia con diarrea. In questi casi, sarebbe meglio consultare immediatamente il vostro medico.
Quindi prestate molta attenzione alle dosi e alla qualità del prodotto scelto potrete concedervi un piatto gustoso e salutare.
I benefici per la salute, mangiando la quantità corretta di tonno
Il tonno è un pesce ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo, grazie alla sua composizione nutrizionale. In particolare, il tonno è una fonte importante di proteine ad alto valore biologico e acidi grassi omega-3.
Le proteine sono fondamentali per la nostra salute perché contribuiscono alla crescita e al mantenimento dei tessuti del corpo. Gli omega-3, invece, svolgono numerose funzioni importanti come la riduzione dell’infiammazione e la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Il consumo moderato di tonno può aiutare a ridurre i livelli di colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) nel sangue e migliorare la salute del cuore. Il pesce contiene anche vitamine del gruppo B come B12, che aiuta nella formazione dei globuli rossi e l’assorbimento del ferro.
Il tonno può essere utile anche per le persone che seguono una dieta dimagrante o ipocalorica, poiché ha un basso contenuto calorico ed è povero di grassi saturi rispetto ad altri alimenti proteici come carne rossa o formaggi stagionati.
Tuttavia, bisogna fare attenzione al tipo di tonno consumato, meglio preferire quello fresco piuttosto che in scatola poiché quest’ultimo potrebbe contenere elevate quantità di mercurio nocive per l’organismo se assunto in grandi quantità.
I danni che può causare il tonno
Il tonno è senza dubbio una fonte di proteine e acidi grassi essenziali importanti per la salute. Tuttavia, il consumo eccessivo può portare ad alcuni effetti negativi sulla salute che non sono da sottovalutare.
Innanzitutto, il mercurio presente nel tonno può essere un problema.
Il mercurio viene rilasciato nell’ambiente principalmente attraverso l’inquinamento industriale ed entra nei mari dove viene assorbito dai pesci, tra cui il tonno. Un consumo elevato di tonno può quindi portare a livelli elevati di mercurio nel corpo umano, causando danni al sistema nervoso centrale, ai reni e al sistema immunitario.
Oltre all’elevata presenza di mercurio nel pesce azzurro , la sua popolarità ha portato a metodi di pesca insostenibili come la cattura accidentale di altre specie marine (bycatch). Questo causa gravi problemi ambientali poiché molte delle specie colpite dalla pesca accidentale sono già vulnerabili o addirittura in via d’estinzione.
Le conserve del tonno possono contenere elevate quantità di sodio. Un alto consumo di sale può causare ritenzione idrica e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari come ipertensione arteriosa.
Per evitare questi problemi è importante limitarsi ad un moderato consumo settimanale del pesce azzurro.