Andiamo alla scoperta del Fire Paan, lo street food più pericoloso al mondo, ma non perché realizzato a fuoco vivo.
Il fire paan è conosciuto in quanto è definito lo street food più pericoloso al mondo, ma tale appellativo non deriva di certo dal fatto che è realizzato con fiamme vive al momento dell’acquisto, per poi essere servito, direttamente, nella bocca del cliente. C’è dell’altro. Scopriamo, dunque, da cosa deriva tale fama e come è realizzato.
Il Fire Paan è uno spuntino indiano che, nei fatti, funge da involtino, composto da foglia di betel, pianta autoctona dell’India, insaporito da una miscela di spezie e bacche, poi arrotolate e accese.
Al momento della vendita, l’involucro è passato nel fuoco e servito direttamente nella bocca del cliente con la fiamma ancora viva. Il pericolo, però, non risiede in tale atto, bensì nella betel stessa: masticare tale foglia, infatti, può aumentare il rischio di sviluppare il cancro.
La popolarità del fire paan è incrementata anche grazie ai social media che lo hanno reso virale, con foto e video. La sua prima ondata di notorietà si verificò nel 2019, e – di recente – ha riacquistato popolarità, grazie a piattaforme come TikTok e Instagram.
La storia del fire paan risale a circa dieci anni fa, quando fu creato da Galaxy Paan a Rajkot, in India: la ricetta fu perfezionata in 45 giorni, dopo diverse ricerche.
La pietanza in questione attirò l’attenzione anche del canale americano History Channel, che vi dedicò uno speciale, che lo rese ancora più famoso. Oggi, il brand si è diffuso in franchising in diverse aree del Gujarat.
Pur essendo una novità, l’uso della foglia di betel con bacche è una pratica antica, parte della medicina ayurvedica tradizionale, nata in India circa 2500 anni fa.
Anche se, in un primo momento, fosse considerata utile per alleviare i dolori e migliorare le prestazioni fisiche, oggi sappiamo che questo miscuglio può essere nocivo. L’aggiunta del fuoco, ad ogni modo, ha trasformato un semplice spuntino in una famosa attrazione turistica.
Il fire paan contiene frutta secca, spezie e zucchero che sono avvolti in una foglia di betel, piegata, poi, a triangolo. Tra le spezie ci sono i chiodi di garofano imbevuti di alcol, posizionati in un lato dell’involucro.
A discapito delle apparenze, il sapore è fresco e soddisfacente, come affermano molte persone che lo hanno assaggiato.
La pericolosità di tale pietanza, dunque, non deriva dal fuoco, in sé per sé, bensì dalla composizione chimica del betel, in particolare quando è aggiunta la noce di areca, in quanto aumenta il rischio di infezioni e cancro orale.