Fare la grappa in casa è possibile con poche semplici mosse. A volte però, ignorare cosa prevede la legge in alcuni casi, può rivelarsi piuttosto dannoso.
Se si vuole produrre una grappa casalinga bisogna informarsi sui limiti di legge del proprio paese. Le leggi, sulla produzione degli alcolici in casa, variano da Paese a Paese, quindi è necessario informarsi presso le autorità locali se non si è sicuri di cosa sia legale e cosa no. In generale, però, ci sono alcune linee guida che si applicano alla maggior parte dei Paesi circa la produzione fai-da-te di alcolici.
Può fare la differenza, in tal senso, anche il tipo di alcol prodotto ha la sua importanza. Ad esempio, alcuni paesi consentono di produrre vino ma non acquistare un kit per la produzione di birra. Le leggi variano anche in base al tipo di attrezzatura utilizzata per la produzione di alcolici (ad esempio, l’attrezzatura per la distillazione).
Cosa prevede la legge per la produzione di grappa in casa
In Italia, la produzione di grappa in casa, sebbene vietata per motivi sanitari e fiscali, è una pratica molto diffusa soprattutto al Nord. Nel 2009, la Lega Nord presentò un disegno di legge per legalizzare la distillazione casalinga di grappa e di acquavite, ma la proposta fu abortita poco prima della sua approvazione. Tuttavia, la produzione di grappa casalinga continua ad essere praticata.
Ma è legale fabbricare grappa nella propria abitazione? La risposta non è semplice. La legge italiana, infatti, non vieta esplicitamente la produzione casalinga di alcolici, ma prevede che la distillazione di liquori debba essere effettuata da distillerie autorizzate e soggette a controlli igienico-sanitari. Inoltre, la produzione di grappa in casa è soggetta a tasse e imposte, come qualsiasi altra attività commerciale.
La produzione casalinga di grappa, quindi, è una pratica che si colloca in una zona grigia della legge italiana. Mentre la produzione di alcolici per uso personale non è vietata, la distillazione di liquori è riservata alle distillerie autorizzate. Inoltre, la produzione di grappa in casa è soggetta a tasse e imposte, come qualsiasi attività commerciale.
In conclusione, la produzione casalinga di grappa è una pratica molto diffusa in Italia, nonostante sia tecnicamente vietata dalla legge. Sebbene non sia esplicitamente vietata, la distillazione di liquori è riservata alle distillerie autorizzate e soggette a controlli igienico-sanitari. Inoltre, la produzione di grappa domestica è soggetta a tasse e imposte, come qualsiasi attività commerciale.
Chi produce grappa in casa, quindi, lo fa a proprio rischio e pericolo, e può incorrere in sanzioni amministrative e penali.
I distillati per uso familiare
In particolare, il DDL della Lega, introduceva la possibilità per i cittadini di distillare alcolici per uso familiare. La condizione più importante era che l’alcol che si produceva fosse destinato ad essere consumato in casa o da amici; non poteva essere venduto o scambiato con altri produttori di liquori casalinghi.
Il decreto legislativo n. 84 del 27 giugno 2017, di conversione del decreto-legge n. 53 del 2017, prevede la distillazione per uso familiare a fini ricreativi e non commerciali. Il termine “distillazione” si riferisce all’operazione con cui si ottiene una miscela di alcol etilico e acqua dalla fermentazione della frutta o della verdura (vini rossi, grappe).
La quantità massima consentita è pari a 50 litri annui per persona fisica che possiede un’abitazione principale nella quale effettua l’attività di distillazione; tale limite non può essere superato se il prodotto finale viene utilizzato anche come autoconsumo personale e non commercializzato in alcun modo (divieto di vendita).
La proposta della Lega del 2009 – che mirava quindi alla legalizzazione di questo tipo di produzione – è stata approvata dal Senato, superando diversi ostacoli ma è stato bloccato all’ultimo momento. La delusione dei sostenitori dell’alcol domestico è enorme, ma non c’è da disperarsi: questa legge tornerà presto in vigore. È passato più di un anno da quando il disegno di legge sulla distillazione per uso privato è stato bloccato dal Parlamento italiano.
Le conseguenze del fallimento del disegno di legge sono chiare: se volte produrre una bibita alcolica in casa, non ci sono opzioni legali disponibili in Italia. Infatti, anche se riuscissi a trovare qualcuno che ti venderebbe o affitterebbe la sua distilleria (e non ce ne sono molti), in questo modo infrangerebbe lui stesso la legge!
Quindi cosa possiamo fare?
I limiti di legge
La legge attuale sulla distillazione per uso familiare, nelle sue varie edizioni, prevede che si possa effettuare una distillazione domestica di vino, birra e altre bevande alcoliche senza autorizzazione se il quantitativo dell’alcol prodotto non supera i 15 litri all’anno.
La produzione di essenze aromatiche e liquori è consentita solo se la quantità complessiva di alcol non superi i 40 litri all’anno (in questo caso l’autorizzazione è obbligatoria). Per le persone che hanno compiuto 18 anni e possono produrre fino a 500 litri annui di grappa o acquavite devono richiedere una licenza speciale con un costo pari a 300 euro; mentre chi intende produrre più di 500 litri dovrà presentare domanda per un permesso annuale che costa 450 euro.
La produzione di grappa senza i limiti suddetti è illegale in Italia, sia dal punto di vista fiscale che sanitario. Distillare a livello casalingo significa infatti evadere la tassa obbligatoria per la produzione industriale, ma anche mettere a rischio la salute del consumatore.
Durante il processo di distillazione, infatti, può esserci un rischio di contaminazione da metanolo, una sostanza altamente tossica che può causare danni seri al nostro organismo se ingerita in quantità eccessiva. Inoltre, la produzione di grappa artigianale non segue i rigorosi controlli sanitari previsti per quello industriale, aumentando ulteriormente i rischi per la salute.
Ciò nonostante, molti appassionati continuano a produrre la loro grappa in casa, giurando sulla sua bontà e sicurezza. Tuttavia, è importante ricordare che la legge è chiara: la produzione di grappa in casa è illegale e potrebbe avere conseguenze gravi per chi la produce e per chi la consuma.
La scelta migliore è quella da acquistare prodotti di qualità da produttori certificati e rispettare le normative in vigore per la produzione e il consumo di questa bevanda. In questo modo, potrete gustare la grappa in tutta sicurezza e senza rischi per la salute.
Perché fare la grappa in casa?
Ci sono indubbiamente dei vantaggi nella produzione in casa della grappa. Ecco quali sono i vantaggi:
- Risparmiare denaro. È molto più economico preparare la grappa in casa che acquistarla in negozio, soprattutto se avete una famiglia numerosa o un gruppo di amici che amano bere questo tipo di alcolici. Potete produrne quanta ne volete, quindi non sarà necessario acquistare altre bottiglie una volta esaurite.
- Sperimentate sapori diversi. Invece di rimanere sempre su un unico gusto, provate a sperimentare diversi tipi di alcolici e a vedere quali sono quelli che più di altri soddisfano le vostre papille gustative! In questo modo, non solo risparmierete denaro, ma imparerete anche a conoscere il processo di produzione di ciascun tipo (e come i diversi ingredienti influiscono sul prodotto finale).
- Regalate regali unici che le persone non si aspetterebbero da qualcun altro, come il liquore fatto in casa! Li sorprenderà sicuramente quando scopriranno quanto sia stato facile per VOI (sì, VOI) realizzare qualcosa di speciale seguendo questi semplici passaggi!
Fare la grappa in casa non è legale ovunque. In molti Paesi è possibile preparare la grappa in casa. È necessario verificare le leggi e le normative locali in materia, ma per la maggior parte delle persone non è illegale. In alcuni Paesi, tuttavia, è
illegale produrre in proprio alcolici o altre bevande, come vino o birra, e quindi anche la produzione di grappa sarebbe contro la legge.
Come fare la grappa in casa
Per preparare la grappa in casa, è necessario disporre di quanto segue:
1) Un alambicco. È la parte più importante dell’allestimento della distilleria casalinga e può essere acquistato online o nei negozi che vendono forniture per la produzione di birra in casa. Se si desidera utilizzare un alambicco in rame, si consiglia di acquistarne uno di un produttore affermato come Still Spirits o Kothe, perché queste aziende offrono prodotti di alta qualità con un buon servizio clienti.
Se non volete spendere troppo per il vostro primo alambicco, prendete in considerazione l’acquisto di un alambicco in alluminio: costerà meno della metà, ma produrrà comunque buoni risultati per la produzione di grappa o brandy in
casa (anche se alcuni preferiscono non usare l’alluminio perché questo metallo reagisce con l’etanolo).
2) Ingredienti di base dell’alcol, come l’uva o i cereali (orzo). Se si fermenta il succo di frutta per trasformarlo in vino, è necessario anche il lievito; altrimenti ci sono altri modi per aggiungere contenuto alcolico senza bisogno di altri ingredienti oltre all’acqua!
Per il procedimento basta affidarsi ai tutorial più quotati in rete e il gioco è fatto.
La produzione di grappa in altri paesi
Fortunatamente le leggi sono state ammorbidite e ora è possibile produrre legalmente la grappa in casa in molti paesi. In alcuni Paesi, infatti, produrre grappa in casa è completamente legale. In altri Paesi, purtroppo, è ancora illegale.
In Germania. per esempio, non è consentito produrre bevande alcoliche senza una licenza. Ma ci sono eccezioni speciali per il consumo privato: la legge consente di produrre i propri succhi di frutta e liquori fermentati, da gustare con gli amici o i familiari nell’intimità della propria casa! Produrre grappa in casa quindi è possibile solo in alcuni Paesi: non è legale ovunque.
La possibilità di produrre grappa in casa dipende dal Paese in cui si vive. In alcuni luoghi è legale per i singoli produrre i propri liquori a base di brandy. In altri, invece, tra cui molti Paesi europei, è illegale per chiunque non sia una distilleria autorizzata produrre prodotti alcolici distillati come la grappa.