Alcuni alimenti con il tempo sono entrati a far parte delle abitudini alimentari degli italiani che li preferiscono ad altri, un esempio è il kiwi.
Uno in particolare però sta subendo un aumento preoccupante del prezzo, nonostante la produzione in Italia sia seconda solo alla Nuova Zelanda.
Kiwi, un alimento molto amato dagli italiani
Il kiwi è un frutto molto nutriente e ricca di vitamine, quali C,K,B,E e inoltre che Potassio, Rame, Fosforo ovvero minerali molto preziosi per la nostra alimentazione.
Oltre all fibre. contiene anche piccole quantità di calcio, ferro e altre vitamine del gruppo B. Inoltre, il kiwi è ricco di antiossidanti, come i carotenoidi e i polifenoli, che hanno proprietà benefiche per la salute.
Produzione in Italia
La produzione italiana di kiwi rappresenta la seconda più grande a livello globale, subito dopo quella della Nuova Zelanda. Questa situazione ha consentito ai coltivatori italiani di trarre vantaggio dalle differenze temporali nella maturazione della frutta, fino a tempi recenti.
Poiché l’Italia e la Nuova Zelanda si trovano in emisferi diversi, i kiwi italiani iniziano a maturare alla fine della stagione di produzione neozelandese. Tuttavia, i produttori italiani devono affrontare la concorrenza del prodotto greco, che vengono venduti a prezzi inferiori rispetto ai nostri.
La situazione economica attuale è già difficile di per sé e l’aumento dei costi dell’energia la rende ancora più complicata.
I coltivatori della zona di Mantova, ad esempio, hanno recentemente espresso il loro malcontento riguardo alle offerte ricevute dagli intermediari, che non coprono nemmeno i costi di produzione.
Paolo Garonzi, coltivatore di kiwi a polpa verde con 5 ettari di terreno a Roverbella, ha riferito ad un giornale che l’anno scorso vendeva la sua produzione a una cooperativa di Cuneo.
Tuttavia, quest’anno, a circa due o tre settimane dall’inizio della raccolta, nessuno si è fatto avanti per acquistare la sua merce. I coltivatori temono che la loro produzione non venga acquistata in tempo per gestire la raccolta.
C’è il rischio che i frutti finiscano con il marcire sugli alberi, come è successo in passato con le nettarine, le pesche e alcune varietà di mele.
Chiusura per molti produttori italiani
Il tema non è recente, ma potrebbe essere la questione cruciale per molti produttori che rischiano la chiusura.
La differenza tra i costi di produzione e i prezzi di vendita si sta restringendo, mentre la differenza tra i valori pagati ai coltivatori dai grossisti e quelli riportati sui prezzi esposti dai grandi distributori si sta ampliando.
Il prezzo di vendita del frutto italiano a polpa verde nei supermercati è di almeno 2 euro al chilogrammo, mentre alcuni frutticoltori ricevono solo 30 centesimi per lo stesso prodotto. Ciò significa che i supermercati applicano un ricarico del 567%. Sebbene questa non sia una novità, è importante sottolinearlo.
Secondo i dati di fine novembre, nel 2021 le vendite di kiwi nel canale della distribuzione moderna in Italia sono diminuite del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante l’aumento dell’inflazione, anche il valore delle vendite è in diminuzione del 2%. Questo indica una tendenza al ribasso delle vendite e dei prezzi dei kiwi.
Non tutte le prospettive per il mercato del kiwi sono negative. Il distretto di Latina, il più importante a livello nazionale, rappresenta un’eccezione positiva.
Nonostante la produzione di kiwi abbia subito una flessione del 15-20% a causa di eventi climatici avversi, il kiwi continua ad essere una vera eccellenza dell’Agro Pontino.
L‘Osservatorio della direzione Agribusiness di Intesa San Paolo, che segue circa 5000 aziende clienti nel Lazio, conferma questo dato.
Costo energia elettrica per i kiwi
Il costo elevato dell’energia elettrica necessaria per il funzionamento delle celle frigorifere influisce sulla gestione dei prezzi di acquisto del kiwi, portando gli acquirenti a offrire acconti più bassi e a rimandare il pagamento del prezzo migliore alla fine della campagna.
In base all’Osservatorio Agribusiness, il kiwi è una coltura importante per gli operatori del distretto di Latina e ci sono nuove varietà in crescita. Inoltre, la decisione di Zespri di bloccare la concessione di nuove quote di produzione nell’emisfero settentrionale potrebbe portare a una maggiore stabilità nelle quotazioni dei frutti a polpa gialla.