La Mastunicola rappresenta la pizza più enigmatica della storia culinaria del Belpaese: scopriamo qualche curiosità su questa particolare pietanza.
La Mastunicola rappresenta un importante tassello nella storia della pizza, essendo una delle più antiche varianti conosciute del panorama gastronomico italiano. Questa pizza è caratterizzata da una base morbida, simile a una focaccia, ed è arricchita da ingredienti semplici, ma saporiti, tra i quali possiamo annoverare strutto, formaggio, basilico tritato e pepe. Si differenzia dalle pizze moderne per la composizione e per il fatto che abbia anche una versione pescetariana meno conosciuta, per la quale sono utilizzati i cecinielli, ovvero piccoli pesci simili alle acciughe. Scopriamo, dunque, insieme qualche curiosità su questa pietanza.
La Mastunicola è un piatto antico, considerato il predecessore della pizza moderna, che ha una base simile a quella di una focaccia, guarnita con strutto, formaggio, foglie di basilico tritate e pepe. La sua origine è avvolta nel mistero, ma la ricetta è sopravvissuta fino ai nostri giorni.
Oltre alla versione classica, esiste anche una variante pescetariana nella quale troviamo cecinielli, novellame di acciughe.
In passato, era comune aggiungervi altri ingredienti tra i quali possiamo menzionare il caciocavallo, i salumi e il pecorino: ciò, nei fatti, dimostrava che gli chef dell’epoca erano più flessibili.
Il termine “Mastunicola” resta avvolto nel mistero: alcuni ritengono, infatti, che derivi da Mastro Nicola, presunto inventore della pizza, anche se il termine appare in altri documenti storici, facendo riferimento, più che altro, a un disco di pasta cotta al forno sulla quale vi si adagiavano diversi ingredienti.
L’etimologia del nome potrebbe collegarsi, inoltre, anche al basilico, ingrediente molto importante, conosciuto nei dialetti del Sud Italia come “vasinicola“, dal greco antico “vazilikon”, che significa “pianta dei re“.
Con l’introduzione del pomodoro nella cucina italiana, molte ricette tradizionali, compresa la Mastunicola, sono state accantonate.
Oggi, quando pensiamo alla pizza, la nostra mente va subito alla Margherita, ma, prima dell’abbinamento pomodoro-fiordilatte, esistevano molteplici varianti. La diffusione del pomodoro, poi, ha rivoluzionato la dieta del Mezzogiorno, oscurando – in alcuni casi – le ricette precedenti.
Nonostante sia caduta in disuso, la Mastunicola ha mantenuto la sua presenza in alcuni piccoli borghi, diventando un piatto storico in località come Pepe in Grani e l’Antica Pizzeria Pepe a Caiazzo, in provincia di Caserta.
Queste pizzerie, gestite dai fratelli Franco e Nino Pepe, hanno conservato la tradizione culinaria iniziata dal loro padre.
Chef rinomati come Antonio Grasso, Enzo Coccia ed Errico Porzio hanno esplorato e reinterpreto ulteriormente la storia della pizza, adattando la Mastunicola ai gusti contemporanei, meno inclini a un uso eccessivo del basilico spezzettato.
In questo modo, un piatto quasi dimenticato è riscoperto e valorizzato, mediante al quale ci si può ricollegare a un passato remoto che ha influenzato, in maniera incisiva, l’identità culinaria italiana.