Secondo gli esperti, forse, in un futuro prossimo saremo costretti a dire addio al vino. Ecco qual è il motivo.
C’è chi è convinto che tra non molto tempo si dovrà dire addio al vino. Il motivo è davvero catastrofico.
Il vino è sicuramente una delle bevande più gettonate al mondo e scelta da una grossa fetta anche della popolazione italiana.
D’altra parte, per di più, stime recenti considerano il Bel Paese il maggior produttore di vino a livello globale.
In particolare, stando ad alcune fonti credibili, sembra che si producano oltre 29 milioni di ettolitri di vino bianco e circa 22 milioni di ettolitri di vino rosso e rosato.
Inoltre, se vogliamo entrare nel dettaglio, quindi, per la precisione, sarebbe il Veneto la regione con l’attività vitivinicole più intensa.
Non a caso, infatti, Vinitaly, cioè una delle più importanti fiere in cui si celebra l’enologia, si tiene ogni anno in quel di Verona.
Per di più, questo prestigioso evento ha parecchi anni alle spalle, dato che, per l’appunto, la prima edizione risale al lontano 1967.
Al di là della produzione di vino, in sè, peraltro bisogna anche ricordare che gli italiani pare che apprezzino in modo particolare tale bevanda.
Ci sono, in effetti, vari motivi per cui si sceglie di bere, per esempio, un calice di rosso o di bianco.
Tra i tanti, quindi, ci potrebbe essere la condivisione di un momento con amici o parenti e anche il desiderio di accompagnare una pietanza con una bevanda adatta.
Il vino, a quanto pare, è un elemento importante per gli italiani soprattutto nelle occasioni speciali.
Infatti, a confermarlo è uno studio organizzata da Centro Studi Veronafiere-Vinitaly. Così circa il 40% del campione intervistato ha affermato di essere piuttosto abitudinario e di bere vino più o meno ogni giorno.
Un’altra percentuale, invece, che non arriva al 20%, beve del vino soltanto insieme con gli amici e quindi lo considera solo in un’ottica di socialità.
Comunque sia, purtroppo, a quanto pare, c’è chi, in questo momento storico, non ha una visione ottimistica del futuro della suddetta speciale bevanda.
In particolare, si tratta di Luca Mercalli, cioè il Presidente della Società meteorologica italiana.
Nella fattispecie, Mercalli ha ricordato come le ondate di calore che si sono verificate di recente siano, a suo avviso, di certo connesse con la questione del cambiamento climatico.
Secondo l’esperto, quindi, ora non è ancora il caso di tirare le somme e si potrà invece capire com’è andata alla fine dell’estate.
Tuttavia, già soltanto nel mese di giugno, come ha ricordato, nonostante non si sia percepito molto caldo, in realtà le temperature sono state decisamente alte.
Così, per riportare ancora le sue parole, le conseguenze potrebbero essere piuttosto negative e alquanto preoccupanti.
A farne le spese, peraltro potrebbe essere proprio l’agricoltura e lo stile di vita in generale.
Ad esempio, quindi, a pagare potrebbe essere anche la produzione di vino. Il meteorologo, quindi, ha concluso, dicendo che, forse, in un futuro prossimo, al posto dei vigneti, saremo costretti a coltivare un campo di datteri.