Dove mettevano il cibo prima del frigorifero? Questa domanda potrebbe incuriosire e trovare risposte a volte bizzarre. Scopriamo qualcosa sull’argomento.
Forse usavano la neve, il ghiaccio, la cantina o la dispensa. Oppure conservavano il cibo in salamoia, sott’olio o essiccato. O magari lo consumavano fresco o lo condividevano con i vicini.
Nascita degli elettrodomestici
L’avvento degli elettrodomestici ha rivoluzionato il modo in cui viviamo la nostra quotidianità, semplificando e migliorando le nostre vite in molteplici modi. Uno degli elettrodomestici che ha avuto un impatto significativo è il frigorifero, un elemento fondamentale nelle nostre cucine.
Prima dell’avvento del frigorifero, la conservazione degli alimenti rappresentava una sfida. Le famiglie facevano affidamento su metodi tradizionali come la conservazione in dispense fresche o cantine sotterranee. L’acquisto di generi alimentari freschi era spesso limitato dal loro rapido deterioramento. Il cibo prima del frigorifero refrigerato era un lusso riservato a pochi privilegiati.
Tuttavia, con l’introduzione del frigorifero nella vita di tutti i giorni, tutto cambiò. Il frigorifero offriva una soluzione pratica per conservare il cibo fresco a lungo, consentendo alle famiglie di fare scorte di generi alimentari e di pianificare i pasti in anticipo. Gli alimenti potevano essere mantenuti a temperature controllate, ritardando il processo di deterioramento e prevenendo la crescita di batteri nocivi.
Il frigorifero ha anche aperto le porte a una maggiore varietà di cibi. Le persone potevano finalmente conservare carne, pesce, latticini e prodotti deperibili senza timore di deterioramento o contaminazione. La disponibilità di cibi freschi e conservati ha migliorato la qualità e la diversità delle nostre diete.
Inoltre, il frigorifero ha portato notevoli vantaggi in termini di comodità e risparmio di tempo. Le famiglie potevano conservare una maggiore quantità di cibo e ridurre gli sprechi. La pianificazione dei pasti divenne più semplice e il tempo in cucina si ridusse notevolmente.
Oltre alla conservazione degli alimenti, il frigorifero ha anche introdotto altre funzionalità innovative nel mondo delle cucine moderne. I frigoriferi moderni offrono scomparti speciali per la conservazione di frutta e verdura, portabottiglie per i vini e funzioni avanzate come la produzione di ghiaccio e l’erogazione di acqua filtrata.
Il cibo prima del frigorifero, dalla preistoria
Negli ultimi secoli, l’utilizzo della neve e del ghiaccio per conservare il cibo è stato ampiamente diffuso in molte regioni del mondo.In Italia, tra il XVII e il XVIII secolo, vennero costruiti dei magazzini chiamati neviere, dove il ghiaccio veniva prodotto, trasportato, stoccato e venduto.
Questi luoghi hanno svolto un ruolo fondamentale nel garantire la conservazione degli alimenti deperibili, consentendo di preservarne la freschezza per periodi più lunghi. La neve e il ghiaccio sono stati i precursori del moderno frigorifero, segnando l’inizio di un’evoluzione nella conservazione del cibo.
Già nel periodo del Rinascimento, si potevano trovare delle strutture di piccole dimensioni adibite a ghiacciaie nei cortili di fattorie e palazzi o nelle cantine. Queste neviere erano utilizzate per conservare ghiaccio durante l’inverno. Il ghiaccio veniva spezzato o la neve veniva accumulata all’interno, e successivamente venivano creati strati di paglia per isolare il contenuto. Infine, le neviere venivano coperte con foglie secche o stracci di lana per mantenere il ghiaccio fresco e impedire il suo scioglimento.
Il riutilizzo della neve e del ghiaccio per la conservazione del cibo era una pratica diffusa e necessaria in un’epoca in cui non esistevano elettrodomestici moderni come il frigorifero. Le neviere rappresentavano un importante strumento per le famiglie e i commercianti che desideravano preservare il cibo deperibile per periodi più lunghi.
L’utilizzo di strati isolanti come paglia, foglie secche e stracci di lana contribuiva a mantenere la bassa temperatura all’interno delle neviere, impedendo il rapido scioglimento del ghiaccio o della neve. Questo metodo di conservazione consentiva alle persone di godere di cibi freschi anche durante i mesi più caldi dell’anno, quando la refrigerazione naturale era particolarmente preziosa.
Dove mettevano il cibo prima del frigorifero?
L’avvento del frigorifero e di altre tecnologie moderne ha reso obsoleta l’uso delle neviere e delle ghiacciaie, ma queste antiche pratiche testimoniano l’ingegno e la creatività delle persone nell’affrontare le sfide della conservazione alimentare.
Oggi possiamo apprezzare l’evoluzione di questi antichi metodi attraverso la comodità e l’efficienza del frigorifero, che ha cambiato radicalmente il modo in cui conserviamo e consumiamo il cibo nella nostra vita quotidiana.
Con lo sviluppo dell’industria e della tecnologia, soprattutto in Inghilterra, iniziarono ad apparire strutture finalizzate alla produzione di ghiaccio su larga scala, con il primo impianto italiano che arrivò nella Città Eterna nel 1880.
Già nel Seicento, lungo la riviera adriatica, venivano costruite ghiacciaie per conservare il pesce, mentre a Milano, a causa della mancanza di neve naturale, si produceva il ghiaccio allagando un’area e lasciandola congelare fino a quando la superficie non raggiungeva uno spessore adatto per essere spezzata in blocchi da trasportare. A Genova, invece, ghiaccio e neve venivano utilizzati per conservare il quantitativo di pesce destinato all’imbarco.
Cambiamento epocale
Con l’avvento della modernità, si cominciò a guardare al futuro. L’invenzione del frigorifero è infatti il risultato di una serie di studi ed esperimenti svolti nel corso degli anni.
William Cullen è stato il primo ad ottenere un brevetto per una apparecchiatura refrigerante artificiale nel 1748. Successivamente, nel 1805, Oliver Evans ha progettato una macchina refrigerante innovativa utilizzando il vapore invece del liquido.
Nel 1834 Jacob Perkins ha inventato il primo frigorifero per le abitazioni con sistema di compressione, mentre nel 1859 Ferdinand Carré ha creato il sistema di raffreddamento utilizzando un liquido refrigerante, sostituito successivamente perché l’ammoniaca era corrosiva e i freon alogenati erano dannosi per l’ambiente. Lentamente sono stati introdotti liquidi refrigeranti a impatto ambientale ridotto.
Anni del boom
Negli anni ’50, importanti aziende ad esempio come la General Motors, Fiat e Bosch iniziarono a produrre i primi elettrodomestici per uso domestico, sebbene fossero molto costosi.
Nel 1974, due scienziati americani, Sherwood Rowland e Mario Molina (vincitori del Premio Nobel per la chimica nel 1995 insieme a Paul Crutzen), presentarono una teoria secondo cui l’industria del freddo, a causa dell’uso di cloro, avrebbe dovuto affrontare il problema del buco nell’ozono.
A seguito di una serie di trattati internazionali, a partire dal 1984 furono introdotti nuovi gas nell’industria dei refrigeranti. Successivamente, durante la Conferenza di Kyoto nel 1998, venne presa la decisione di considerare gli HFC (idrofluorocarburi) tra le sostanze responsabili dell’effetto serra.
Oggi, il frigorifero è un elettrodomestico accessibile a tutti, almeno nelle regioni del mondo non afflitte da problemi legati all’alimentazione. Tuttavia, la ricerca e la storia della conservazione del cibo mediante il freddo non sono ancora concluse.