Nel 1980, due comunissimi boscaioli in Georgia, hanno fatto una scoperta davvero straordinaria durante la normale operazione di abbattimento degli alberi. La sconcertante scoperta dopo aver abbattuto un albero ha fatto il giro del mondo. E per molti anni non si è fatto altro che parlare di questa triste storia.
La storia dei taglialegna e la lavorazione del legno ha una lunga storia, ed è un antichissimo mestiere praticato ancora oggi. Consiste nel taglio di alberi, principalmente su terreni demaniali, seguendo le regole della selvicoltura. Questa attività, include la rimozione di piante malate, vecchie, secche e bruciate: se non venissero abbattuti, potrebbero causare danni ingenti al luogo, come già capitato, anche nel nostro paese, non molti anni fa.
Molte persone usano ancor oggi la legna riscaldarsi. In passato, per evitare di abbattere troppi alberi, venivano identificate le piante che non dovevano essere abbattute attraverso il processo noto come marchiatura, questo serviva per un buon infoltimento, e dare anche stabilità al terreno.
Ora questo lavoro è svolto da professionisti specializzati, che seguono dei corsi e sono dei veri e propri esperti, usando strumenti come seghe a mano o motoseghe moderne. Ed inoltre nei tempi passati, anche figure come carbonai e artigiani contribuivano alla cosiddetta economia del legno. È un lavoro che ti permette di stare a contatto con la natura ma anche di vivere esperienze molto particolari come quella che vi racconteremo oggi e che ha come protagonista dei taglialegna americani.
La scoperta dopo aver abbattuto un albero: agghiacciante!
Circa 40 anni fa, dei lavoratori della società Georgia Kraft Corporation dopo aver abbattuto un albero delle Quercus montana, (piante note anche come castagni) fecero un’incredibile scoperta osservando cosa si celava nel suo tronco. Si trattava di qualcosa di molto insolito, ma certamente indimenticabile per i due boscaioli e per tutta la squadra presente sul posto.
Questa scoperta fece molto scalpore all’epoca, e sconcerto tra le persone presenti, ma anche dubbi sul come fosse possibile un qualcosa del genere. I taglialegna possono trovare una varietà di oggetti mentre fanno il loro lavoro, come nidi di uccelli e tanti altri oggetti bloccati tra i rami. Ma niente potrebbe preparare ad una scoperta inaspettata come questa: tanto era assurda la scoperta che alcuni dei membri della squadra si sentirono addirittura male semplicemente guardare all’interno del tronco. Ancora oggi, a ripensarci, hanno gli incubi.
Fu un qualcosa di straordinario a quei tempi. Un fatto unico di cui ancora oggi si parla. All’interno del tronco, infatti, fu trovato un animale o meglio, la sua reliquia. Come sia stato possibile trovare un animale all’interno di un albero, nel suo tronco, ancora resta un mistero solo in parte svelato. La scoperta, avvenne quando la cima dell’albero venne stata tagliata e caricata su un camion per il trasporto: un membro istintivamente decise di dare un’occhiata dentro al tronco cavo, cosa che spesso fanno i taglialegna. Tutto si sarebbe aspettato di trovare, tranne che un cane!
Com’è stato possibile trovare un cane dopo aver abbattuto un albero?
Quindi, venne tutto alla luce solo quando uno dei membri della squadra dei taglialegna diede un’occhiata all’interno del tronco dell’albero. È una curiosità che hanno in tanti del mestiere. Anzi, è molto consigliato: all’interno del tronco potrebbe, infatti, nascondersi un serpente o altri piccoli animali pericolosi che potrebbero rappresentare un pericolo per gli stessi taglialegna o per gli ignari “clienti”.
Dopo il rinvenimento di questo cane ormai mummificato, i taglialegna allertarono subito il loro responsabile, mettendolo subito al corrente della clamorosa scoperta. Successivamente, chiamarono un veterinario, che non si aspettava minimamente di trovare uno spettacolo simile. Come aveva fatto un cane ad entrare in un tronco di un albero?
L’idea che balenò nella testa di molti, in prima battuta, fu quella che l’animale fosse entrato nella cavità dell’ albero per rincorrere una sua preda, come uno scoiattolo o un procione. Poi però, per via della particolare forma, il tronco ha bloccato qualsiasi possibilità di uscita per il povero cane che, non riuscendo più a liberarsi per via della cavità stretta, ha perso la vita. La causa della morte è imputabile, ovviamente, alla fame e alla disidratazione.
Il drammatico epilogo venuto alla luce dopo 20 anni
Fu qualcosa di davvero straordinario nella storia di questo animale, trovato imprigionato in un tronco dopo vent’anni. Il fatto che la salma fosse ancora praticamente intatta, lasciò molti sbalorditi. Come poteva un corpo esposto all’aria aperta e “visibile” agli insetti e altre creature del bosco, rimanere così ben integro nel tempo? I resti erano perfettamente mummificati, con gli occhi ancora aperti e i denti scoperti in segno di lotta per la sopravvivenza.
Questa triste storia venuta alla luce ormai ben 40 anni fa ha davvero dell’incredibile. Ancora oggi, molti si chiedono come sia stato possibile. E la domanda più frequente, è come ha fatto a conservarsi così bene il corpo. Il motivo per cui il cane fu conservato così bene nell’albero di Quercus Montana in realtà potrebbe avere una spiegazione scientifica. Le asciutte pareti del tronco, ricoperte da una sostanza chiamata acido tannico, hanno funzionato come una sorta di “camera di conservazione”. Inoltre, la forma come se fosse un “camino” del tronco aiutava l’aria a fluire verso l’alto, tenendo lontano odori di putrefazione e decomposizione dai predatori.
Queste caratteristiche insieme hanno contribuito, quindi, ad impedire il deterioramento del corpo e ad una buona conservazione della carcassa del povero cucciolo di cane. Ma a quale razza apparteneva? Secondo gli esperti, era una molto in voga, negli anni ’60, nel mondo della caccia. Evidentemente, il giorno in cui è rimasto incastrato nel tronco, partecipava proprio ad una battuta di caccia. Il cane, è stato, molto probabilmente, attirato da una preda all’interno di una cavità al centro dell’albero, forse uno scoiattolo. Dal modo in cui le sue zampe erano disposte, gli esperti hanno ipotizzato che il cane abbia provato a salire finché non si è completamente bloccato. Incapace di muoversi o scappare, purtroppo è morto di stenti.
La decisione che fece scalpore
Per rendere omaggio al cucciolo di cane, che si ritiene avesse solo quattro anni quando ha avuto l’infelice incidente, il tronco fu portato al “Museo degli alberi Southern Forest World” di Waycross. Qui è possibile ammirare ancora oggi la triste storia del povero cane ribattezzato “Stuckie”, e nonostante siano passati tantissimi anni, ancora oggi attrae turisti da tutto il mondo.
Questa decisione presa, fece storcere il naso non a poche persone. Infatti, il cane installato nel museo ha suscitato reazioni contrastanti tra i visitatori. Da un lato c’erano quelli incuriositi e affascinati, dall’altro chi restava profondamente turbato dal suo volto che non trasmetteva serenità. Nonostante questo, però, la scultura è diventata in breve tempo il monumento più conosciuto del museo.