Quali sono le differenze fra vini dolci, passiti e fortificati? Scopriamo in cosa differiscono questi vini e come si ottengono!
La vasta gamma di vini esistenti porta spesso a confonderli e non è facile riconoscerli. Oltre che differire per varietà di uva, aromi, stili, gradazione alcolica e qualità, è importante sapere che ci sono vini dolci, passiti e fortificati. Come distinguerli? Ecco le differenze!
Cosa sono i vini passiti e come ottenerli
I vini passiti si ottengono da uva appassita, successivamente vinificata, allo stesso modo di come avviene per tutti i vini. L’appassimento ha l’obiettivo di concentrare le sostanze presenti nell’acino, soprattutto aromi e zuccheri. Il processo fa perdere molta acqua, per cui si hanno basse rese e prezzi alti. Si possono far disidratare i grappoli nei modi seguenti:
- sulla pianta;
- dopo la vendemmia.
In seguito all’appassimento, si fa fermentare l’uva a temperature basse. La fermentazione viene interrotta quasi sempre prima che lo zucchero si trasformi in alcool. Questo procedimento permette di preservare quantità elevate di zucchero e di ottenere un vino dolce e a bassa gradazione alcolica piuttosto bassa, che si attesta in genere sui 12 gradi.
Quali sono i vini passiti più famosi
Fra i vini passiti più famosi c’è senza dubbio l’Amarone, ma fra i vini passiti dolci troviamo anche il famoso Vin Santo, prodotto in Toscana, nel Trentino e in Umbria. Famoso è anche il Passito di Pantelleria DOC, prodotto esclusivamente da uva zibibbo, una varietà di moscato, da non scambiare però con il Moscato di Pantelleria DOC.
Infatti, quest’ultimo è un vino secco. Non bisogna quindi confondere moscato con passito: il primo è una famiglia di vitigni di diverse varietà a bacca nera e a bacca bianca, dal forte aroma, impiegati per produrre vini secchi, dolci e spumanti, come per esempio il Moscato d’Asti.
Da non dimenticare anche il Recioto della Valpolicella, lo Sciacchetrà delle Cinque Terre, il Picolit del Friuli, il Breganze Torcolato di Vicenza e l’Albana passito di Romagna.
In Francia troviamo il Sauternes, e in Ungheria il Tokaji, vini ottenuti da uve attaccate dalla Botrytis Cinerea, una muffa che altera gli acini e sviluppa aromi particolari.
Cosa sono i vini liquorosi e come ottenerli
I vini liquorosi sono quelli ai quali viene aggiunto alcol etilico. Si tratta di una procedura chiamata fortificazione, termine dal quale viene tratto vino fortificato. Sia questo che il vino liquoroso fanno riferimento allo stesso vino. La gradazione alcolica di vino liquoroso o fortificato è sempre alta e in genere sta tra i 15 e i 22 gradi.
Può essere secco, se viene fortificato alla fine della fermentazione, oppure dolce, se viene fortificato prima che la fermentazione sia conclusa.
I vini liquorosi più famosi
Il Porto è senza dubbio il vino liquoroso per antonomasia. Questo vino viene prodotto nella Valle del Douro, in Portogallo. Tuttavia, sul mercato sono presenti diversi tipi di Porto, molto alcolici e dolci, che differiscono per le uve impiegate, l’invecchiamento, gli aromi, il grado di ossidazione.
Anche il Madeira è un altro importante vino portoghese e risulta inconfondibile perché viene affinato al caldo in stufe oppure al sole. Molto noto è anche lo Sherry, presente in Spagna e proveniente dalla zona di Jerez de la Frontera, nei pressi di Gibilterra.
Il nome Sherry trae origine da Jerez, ma in passato furono i mercanti inglesi a storpiarlo. Invece, il Marsala è il vino liquoroso più importante in Italia, ma in passato lo era anche dell’Europa. Anche del Marsala, come dello9 Sherry, ve ne sono di secchi e anche di pregiati.
In Francia ci sono i “vin doux naturel”, suddivisi in diverse varietà di vitigni e stili, fra cui si distingue il Banyuls Mauri. Questo vino viene fatto affinare sotto il sole, nelle damigiane, così prende gli aromi di toffee e frutta cotta.
Adesso che sai le differenze fra questi vini sarà facile scegliere quelli preferiti e degustarli!