Il miele ai bambini è sempre stato dato come sostituto allo zucchero e non solo. Ma ci sono alcune cose da sapere riguardo al suo consumo che non è sempre ottimale in età pediatrica.
Il miele ai bambini
Da secoli il miele viene utilizzato in cucina per molteplici preparazioni, ma non solo. Sin dai tempi remoti, i nostri nonni utilizzavano il miele come una vera e propria medicina per curare mal di gola, problemi intestinali e altre infiammazioni. Pur non avendo veri e propri studi al riguardo, si è sempre notato come il miele in effetti contribuisse al benessere fisico in alcuni momenti specifici. Ad esempio in caso di tosse, un bicchiere di latte caldo e miele è sempre stata la soluzione fornitaci sin da bambini. Ed in effetti apportava benefici allora come oggi.
Possiamo dire che gli studi odierni hanno confermato queste qualità antibatteriche naturali del miele, ma gli studi hanno anche rivelato altro. Diciamo principalmente che il miele è ricco di fruttosio ed è molto calorico. Viene infatti utilizzato come sostituto dello zucchero, a bisogna prestare particolare attenzione alle quantità. Perché pur essendo uno zucchero naturale con benefiche proprietà, è vero anche che basta un solo cucchiaino a fornire l’energia necessaria così come la dolcezza. Nel farlo assumere ai bambini dunque dobbiamo stare molto attenti. sia ad età sia a quantità.
Quando non dare il miele ai bambini
Partiamo dal presupposto che nessuna forma di zuccheri o dolcificanti debbano essere somministrati a bambini sotto l’anno d’età. Quindi in nessun caso ai bambini sotto i 12 mesi dovrebbe essere offerto il miele. L’usanza antica quindi di intingere il ciuccio nel miele per renderlo gradito ai bambini è da bandire totalmente. Ma il motivo non è solo legato al fattore calorico o zuccherino del miele, ci sono motivazioni ben più serie (anche se queste due non sono di poco conto). Secondo alcuni pediatri infatti il miele somministrato a bambini di età inferiore ai 12 mesi potrebbe far insorgere il botulismo infantile. Questa malattia può portare a diverse sintomatologie tra cui la paralisi. Ma perché avviene questo?
Il miele contiene delle spore capaci di produrre la tossina botulinica che in un individuo adulto o di età superiore ai 12 mesi viene solitamente “combattuta” dalla flora batterica. Ma in un lattante la flora batterica non è abbastanza sviluppata e quindi c’è una grande probabilità di incorrere in questa problematica. Possiamo affermiamo con decisione a questo punto che: sotto i 12 mesi il miele non dovrebbe essere dato al bambino in nessun caso.
Somministrare il miele senza rischi
In commercio esistono tante tipologie di miele ma in definitiva abbiamo visto che si possono dividere in due semplici categorie. Se parliamo di qualità antimicrobiche e antinfiammatorie, secondo uno studio avvenuto nell’Università di Pisa, le tre varietà migliori sarebbero: Eucalipto, Abete e Castagno. Comunque come sostituto dello zucchero in bambini sopra l’anno (meglio ancora dopo i 24 mesi) può essere somministrato come fonte energetica. Questo va particolarmente bene quando i bambini sono sottoposti a particolare stress o affaticamento o semplicemente non stanno bene. Il miele può aiutare in questi casi a donare l’energia necessaria, ma ne basterà un solo cucchiaino.
Quindi non esageriamo mai con le dosi, ma ricordiamoci che pur avendo qualità benefiche il miele è sempre ricco di zuccheri.