Scopriamo qualche curiosità sulla carnitina, molecola utile per conferire energia e benessere all’organismo: cosa c’è da sapere.
La carnitina funge da composto non essenziale che svolge un’azione molto importante per il metabolismo umano, anche se si discute spesso sui benefici che essa apporta, soprattutto in ambito sportivo e nei momenti di stanchezza e affaticamento. Essa è fondamentale per il trasporto degli acidi grassi nei mitocondri, gli organelli cellulari responsabili della produzione di energia. Scopriamo, dunque, insieme cos’è, come il corpo la produce, in quali alimenti si trova e cosa comporta una carenza.
Che cos’è la carnitina
Dal punto di vista prettamente chimico, la carnitina è un derivato di amminoacido, classificata – nello specifico – come un amminoacido non essenziale.
Ciò significa che, anche se il corpo umano può sintetizzarla dall’interno, una parte importante della stessa deve essere acquisita attraverso l’alimentazione.
La produzione endogena avviene – principalmente – nel fegato e nei reni a partire da due amminoacidi essenziali, la metionina e la lisina e richiede la presenza di vitamine B3 e B6, vitamina C e ferro. Tale produzione interna copre circa il 25% del fabbisogno quotidiano, mentre il restante 75% deve essere ottenuto attraverso gli alimenti.
In quali alimenti si trova
Tale amminoacido non essenziale fu scoperto nel 1905, quando fu isolata dai tessuti di carne bovina, da cui deriva anche il suo nome. Le principali fonti alimentari di carnitina sono la carne, in particolare quelle di pecora, agnello e manzo, dove i livelli possono superare i 90 mg per 100 grammi di carne cotta.
C’è da dire, però, che la carnitina si trova anche in quantità minori in altri alimenti come i derivati della soia, i latticini ed alcuni pesci, come il merluzzo. È importante tenere ben presente che frutta e la verdura contengono quantità molto basse di carnitina.
Carenza di carnitina e i relativi effetti nell’organismo
Una carenza di carnitina può essere causata da diversi fattori, tra i quali possiamo annoverare le malattie genetiche rare, ma anche l’insufficienza renale cronica e le malattie epatiche.
I sintomi di una carenza possono essere, ad esempio, debolezza muscolare, stanchezza e problemi di metabolismo. È, dunque, molto importante monitorare tali segnali, soprattutto in persone con patologie preesistenti che possono compromettere la sintesi o l’assorbimento di carnitina.
L’importanza che riveste nell’alimentazione
Anche se tale amminoacido non essenziale è più abbondante nelle carni, bisogna sapere che è molto importante attuare una dieta varia ed equilibrata.
La lisina e la metionina, fondamentali per la sintesi della carnitina, sono presenti non solo nelle carni bensì anche in pesci, uova, latticini e legumi. Consumare tutti questi alimenti permette di tenere sotto controllo, in maniera ottimale, i livelli di tale amminoacido.