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Food & Drinks - Ricette

Cos’è il granchio blu e perché è tanto pericoloso quanto buono

Il granchio blu è definito il “killer de mari”, ma anche un alimento pregiato e buono: ecco tutte le informazioni sul Callinectes sapidus.

Negli ultimi tempi, abbiamo sentito sempre più spesso parlare del granchio blu, noto come “killer dei mari”. Il Callinectes sapidus – così definito scientificamente – però non fa parte solo di una specie “negativa“, anzi: la sua carne, infatti, è considerata saporita e di qualità e, pertanto, utilizzata in diverse ricette a base di pesce. Scopriamo qualche dettaglio in più su questo particolare abitante del mare.

Cos’è il granchio blu

Il granchio blu, scientificamente noto come Callinectes sapidus, è una specie di granchio originaria dell’Atlantico occidentale. Deve il suo nome al colore blu intenso del suo esoscheletro.

I granchi blu sono molto apprezzati per la loro carne saporita, tanto da diventare parte integrante di diverse ricette a base di pesce.

In un primo momento, si sono diffusi lungo le coste orientali degli Stati Uniti, in particolare nel New England, Florida e nel Golfo del Messico.

Granchio blu – Wineandfoodtour.it

Questa specie, però, inizia a migrare e ad arrivare nelle acque dei nostri mari a partire dal 2008, anno nel quale è stato avvisato il primo esemplare in Basilicata, scoperto da diversi pescatori. Da quel momento in poi, il granchio blu ha iniziato a colonizzare varie coste italiane, come quelle toscane e venete.

I granchi blu sono in grado di sopravvivere, non solo in mare, ma anche nelle acque dolci, pertanto sono perfettamente in grado di adattarsi a diverse condizioni ambientali. Di solito, trovano il proprio rifugio nelle aree costiere, in particolare sui fondali sia sabbiosi che fangosi.

Di solito, si nutrono di molluschi, vermi, pesci di piccole dimensioni e alghe che trovano, nella maggior parte dei casi, tra i detriti marini.

Perché è così pericoloso

Come avrete intuito, questo animale non fa parte del nostro ecosistema. D’altronde, è giunto da noi attraverso i cargo. Si tratta di una specie molto aggressiva, in quanto mangia crostacei, vongole, pesci, soprattutto gli avanotti, ossia quelli appena nati, le uova.

Un granchio onnivoro che, oltretutto, distrugge anche le reti che i pescatori lanciano in mare durante la propria attività. Pertanto, il granchio blu provoca danni sia sul piano economico che su quello ambientale.

Secondo quanto comunicato da Fedagripesca-Confcooperative, il danno economico, provocato dall’azione del granchio blu, ammonta a 100 milioni di euro.

Granchio blu in mare – Wineandfoodtour.it

Per far fronte a questa situazione, il governo ha elaborato il decreto legge Omnibus, mediante il quale ha stanziato 2,9 milioni di euro a favore di imprese e consorzi specializzati, affinché fermino questo granchio e ne contengano la diffusione, catturandolo. In questo modo, si potrà tutelare l’ecosistema marino fortemente provato dalla presenza di questa specie.

Una bella sfida, dunque, considerando anche l fatto che il granchio blu – come vi anticipavamo – è una specie che ben si adatta a diverse condizioni climatiche ed ambientali.

Esso, infatti, riesce a resistere a temperature che oscillano tra i 3 e 35 gradi, ad quasi ogni tipologia di acqua marina, anche a quella salmastra.

Per quanto riguarda la sfera riproduttiva, tale specie è molto attiva. Un esemplare della stessa può arrivare a misurare anche 15 centrimetri di lunghezza e 25 centimetri di larghezza, raggiungendo, in alcuni casi, 1 kg di peso.

Grazie alle zampe e alle chele che possiede, è forte abbastanza da catturare, in maniera veloce, le prede di cui si nutre e ha movimenti lesti.

Il prezzo di vendita al dettaglio e come utilizzarlo in cucina

Tale specie è tutelata sulla Costa Atlantica e la relativa pesca è limitata: inoltre, oltreoceano, il granchio blu è diventato il componente base di diverse pietanze gastronomiche.

Una soluzione che, nei fatti, potrebbe essere intrapresa anche in Italia, secondo quanto sostenuto anche da Coldiretti in una recente manifestazione a Jesolo.

Bisogna, infatti, considerare che – oltre ad essere dannoso per l’ecosistema marino – il granchio blu è molto buono, tanto che diversi chef lo utilizzano per le proprie preparazioni culinarie.

Granchio blu nel piatto – Wineandfoodtour.it

Può essere, infatti, utilizzato come condimento negli spaghetti, sulle bruschette sulle quali può essere servito sotto forma di polpa, ma anche nelle insalate, nelle zuppe nonché cotto alla griglia.

Un chilogrammo di granchio blu costa circa 10 euro, un prezzo inferiore, rispetto a quello a cui viene, ad esempio, venduto il King Grab, che può arrivare, in pescheria, anche a 15 euro al chilogrammo.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.