Andiamo alla scoperta del caffè verde, bevanda diventata famosa negli ultimi anni: le ragioni del fenomeno spiegate dal nutrizionista.
Tra i vari trend food degli ultimi tempi, possiamo certamente annoverare il caffè verde che ha ottenuto un grande successo. Il green coffee – così chiamato in inglese – funge sia da integratore che da alternativa al caffè tradizionale. Tale tipo di bevanda, nei fatti, è ottenuta dai chicchi crudi delle piante di Coffea (Coffea arabica, Coffea canephora). Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità sul caffè verde, a partire dal parere del nutrizionista Alberto Calabrese, intervistato da La Cucina Italiana.
Tra le bevande più amate degli ultimi tempi, c’è il caffè verde, che è particolarmente apprezzato per l’alto contenuto di antiossidanti, tra i quali ci sono i polifenoli e per una minore presenza di metilxantine, tra le quali menzioniamo, a tal proposito, la caffeina.
Quest’ultima, meno abbondante rispetto al caffè normale, non stimola il sistema nervoso centrale, come avviene, ad esempio, nel caso del caffè tradizionale: ciò, nei fatti, può rappresentare un buon aspetto, soprattutto per chi è in cerca di una bevanda che stimoli di meno, ma che abbia – ad ogni modo – il sapore del caffè.
Il green coffee si può trovare in diversi formati, tra i quali possiamo annoverare le capsule, le bustine solubili, le tavolette e anche in chicchi da macinare per prepararlo in casa con macchinette predisposte alla macinatura. Il caffè verde, inoltre, si può comprare in erboristerie, farmacie e supermercati.
Anche se si crede che il caffè verde favorisca la perdita di peso, secondo quanto affermano diversi studi scientifici, c’è da dire che tale aspetto è ancora da dimostrare.
Alberto Calabrese, nutrizionista presso il Villa Lucia Hospital di Conversano di Bari, sottolinea che il caffè verde, nei fatti, non dovrebbe mai sostituire una dieta bilanciata e l’attività fisica. Alcuni studi, infatti, affermano che tale bevanda potrebbe offrire benefici al sistema cardiovascolare, migliorando marcatori quali il colesterolo, i trigliceridi e la pressione sanguigna, grazie agli antiossidanti contenuti all’interno della stessa, tra i quali c’è l’acido clorogenico. Ad ogni modo, bisogna sempre equilibrare l’assunzione di tale bevanda con gli alimenti utili al nostro organismo.
“Qualunque integratore – sottolinea Calabrese – innanzitutto non va inteso come sostituto di una dieta bilanciata che insieme all’attività fisica rappresentano i pilastri sia per mantenersi in forma sia in salute“.
Un moderato consumo di caffè verde potrebbe essere benefico, soprattutto per chi soffre di sindrome metabolica. Come ogni caffè, il consumo eccessivo può avere delle controindicazioni simili a quelle del caffè tradizionale, tra le quali ci sono i disturbi gastro-intestinali, l’ansia, gli sbalzi d’umore e l’insonnia.