Avete mai sentito parlare della radice di pastinaca? Oggi vi spiegheremo cos’è e come si usa in cucina.
Questa prelibatezza, che a prima vista può sembrare una carota, è un tubero che si riconosce per il suo gusto dolcissimo e inconfondibile. Ampiamente usata in USA, Francia e Inghilterra, oggi è conosciuta anche in Italia, ma non tutti sanno come usarla in cucina per preparare deliziosi manicaretti.
Che cos’è la radice di pastinaca?
La pastinaca è un tubero che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Questa radice è originaria dell’Europa Centrale, ma oggi è diffusa anche nel resto del mondo, in particolar modo negli Stati Uniti. A prima vista si presenta come una grossa carota, ma di colore bianco sporco tendente al nocciola e al beige. L’estremità di questa radice ricorda invece il prezzemolo.
Coltivare questa radice è davvero semplice e veloce. La pianta non necessita di cure specifiche e quindi può essere coltivata anche da chi non ha il pollice verde.
Questo tubero viene apprezzato non solo per il suo sapore dolce, ma anche per le sue proprietà: è ricco di vitamina C, vitamina B (specialmente B6 e acido folico), vitamina K e vitamina E. Attenzione però perché la radice di pastinaca ha tantissime calorie.
100 grammi di questo tubero hanno 75 calorie.
Storia della “carota gigante”
La pastinaca oggi è alla base di numerose preparazioni culinarie, specialmente zuppe e stufati, ma in realtà il suo uso in cucina era già noto nei tempi antichi. Inizialmente era diffusa solo nell’area germanica.
Fu l’imperatore romano Tiberio a scoprire la bontà di questo tubero ed importarlo anche a Roma e nel resto dell’Impero Romano.
Era il I sec.d.C. e la radice di pastinaca veniva abitualmente usata in numerose ricette romane, come si evince anche dal celebre manuale di Apicio (De re coquinaria). In questo famoso manuale sono spiegate tre ricette a base di radice di pastinaca: lesse condite con olio di cumino e olio d’oliva, fritte con accompagnamento di salsa di vino e fatte semplicemente con sale, olio e aceto.
In epoca medievale la pastinaca era usata sia per la preparazione di zuppe e stufati, sia come dolcificante (ancora non si conosceva la canna da zucchero).
Con l’introduzione della patata, questo tubero è scomparso completamente dalle tavole italiane e per secoli è stato dimenticato, continuando però a essere usato nel Regno Unito e in USA.
Oggi non viene più coltivata questa radice in Italia e trovarla dal fruttivendolo è davvero difficile (se si trova è un prodotto d’importazione e costa 7 € al kg).
Differenze tra la pastinaca e la carota
Spesso questi due tuberi sono stati confusi (basti pensare che nel napoletano la carota viene chiamata in dialetto pastinaca o nel bolognese viene chiamata pistinega). In realtà sono due radici differenti.
La pastinaca è molto più grande e non è arancione ma bianca, anche se la forma è identica a quella della carota. La prima inoltre ha molte più calorie e più zuccheri della carota. Come usi in cucina sono simili: cucinata con mix di verdure e ortaggi o fritte o lesse o in zuppe e stufati.