Quando acquistiamo del prosciutto, in particolare del Prosciutto Crudo Nazionale, ci mettiamo al sicuro, sotto il profilo nutrizionale.
Ma questa definizione, se da un lato è identificativa, dall’altro lato potrebbe essere alquanto “nebulosa“, per cui viene da chiedersi: Cosa vuol dire Prosciutto Crudo Nazionale?
Prosciutto crudo
Il prosciutto crudo è un tipo di carne suina salata e stagionata, che viene consumata senza essere cotta. È un prodotto tradizionale molto diffuso nella cucina italiana.
Il processo di produzione del prosciutto crudo inizia con la selezione accurata delle cosce di maiale di alta qualità. La carne viene successivamente sottoposta a una fase di salatura, durante la quale viene coperta di sale marino per un periodo di tempo variabile. Questo aiuta ad estrarre l’umidità dalla carne, favorendo la conservazione e conferendo il tipico sapore salato.
Dopo la salatura, la coscia di maiale viene lavata per rimuovere l’eccesso di sale e poi messa ad asciugare in apposite camere di stagionatura. Qui, l’aria circolante e il passare del tempo permettono alla carne di subire un processo di maturazione e di sviluppare il suo caratteristico aroma.
La durata della stagionatura può variare a seconda del tipo di prosciutto e della tradizione locale, ma generalmente si aggira intorno ai 12-24 mesi. Durante questo periodo, la carne si asciuga, perde peso e sviluppa un sapore più intenso e complesso.
Il prosciutto crudo viene solitamente consumato tagliato a fette sottili, spesso accompagnato da pane o servito come parte di antipasti, insalate o piatti principali. È un ingrediente versatile e molto apprezzato nella cucina italiana per il suo sapore unico e la sua texture delicata.
Origini del prosciutto crudo
L’origine esatta del prosciutto crudo non è chiaramente definita, ma la sua storia risale a tempi antichi. Il processo di conservazione della carne di maiale attraverso la salatura e l’essiccazione era già noto e praticato dagli antichi romani.
Nella cultura romana, il prosciutto crudo era considerato un alimento pregiato e veniva prodotto utilizzando tecniche di stagionatura e salatura simili a quelle ancora in uso oggi. In seguito, questa tradizione culinaria si è sviluppata e diffusa in diverse regioni italiane, ciascuna con le sue varianti e specialità locali.
Catone nel II secolo a.C. descriveva i metodi di salatura e stagionatura nel suo De Agricoltura. Il termine prosciutto deriva dal latino perexsuctum che significa “prosciugato”.
Il prosciutto crudo si è poi diffuso in tutta Italia e in altre nazioni, assumendo caratteristiche diverse a seconda della zona di produzione, del clima, della razza suina e delle tecniche di lavorazione.
È importante sottolineare che l’evoluzione e la perfezione del processo di produzione del prosciutto crudo sono state il risultato di una lunga tradizione tramandata di generazione in generazione. Oggi, il prosciutto crudo è una specialità apprezzata a livello nazionale e internazionale, e la sua produzione è soggetta a rigorosi standard di qualità e tradizione.
Crudo o cotto?
Il prosciutto crudo e il prosciutto cotto sono due tipologie di prosciutto che si distinguono per il metodo di preparazione e il sapore finale.
Il prosciutto crudo, come già accennato, è un prosciutto stagionato che viene consumato senza essere cotto. Viene sottoposto a un processo di salatura e stagionatura che dura diversi mesi, durante i quali la carne perde parte dell’umidità e si sviluppa il suo sapore caratteristico.
Il prosciutto crudo ha un sapore più intenso e complesso, spesso leggermente salato, e la sua consistenza è morbida e delicata. Viene consumato tagliato a fette sottili e può essere gustato da solo o utilizzato come ingrediente in vari piatti.
D’altra parte, il prosciutto cotto è un prosciutto che viene sottoposto a un processo di cottura prima del consumo. Viene preparato cuocendo la carne di maiale, di solito nella sua forma intera, attraverso metodi come la bollitura, la cottura al forno o al vapore.
Il prosciutto cotto ha un sapore più delicato e dolce rispetto al prosciutto crudo. La sua consistenza è più compatta e il colore tende a essere più chiaro rispetto al prosciutto crudo. Il prosciutto cotto è spesso consumato a fette più spesse e viene utilizzato comunemente in panini, insalate, piatti caldi o nella pizza ripiena.
In sintesi, le principali differenze tra prosciutto crudo e cotto riguardano il metodo di preparazione, il sapore e la consistenza. Il prosciutto crudo è stagionato e consumato senza cottura, ha un sapore più intenso e una consistenza morbida. Il prosciutto cotto è sottoposto a un processo di cottura, ha un sapore più delicato e una consistenza più compatta. Entrambi hanno le loro caratteristiche e sono apprezzati in diverse preparazioni culinarie.
Prosciutto Crudo Nazionale
Il termine “Prosciutto Crudo Nazionale” fa riferimento a un prosciutto crudo prodotto all’interno del proprio paese, indicando la sua origine nazionale. Questo termine viene utilizzato per identificare e valorizzare i prosciutti crudi che sono stati prodotti nel paese stesso, in contrasto con quelli importati da altre nazioni.
La denominazione “Nazionale” sottolinea la provenienza del prosciutto, indicando che è stato prodotto all’interno dei confini del paese in cui viene venduto e consumato. Questo può essere importante per i consumatori che preferiscono sostenere la produzione e l’economia locali, nonché per preservare e promuovere la tradizione e la qualità dei prodotti tipici del proprio paese.
Il Prosciutto Crudo Nazionale può essere riconosciuto e tutelato da specifiche denominazioni o certificazioni che ne attestano la qualità e la provenienza. Queste designazioni possono variare a seconda del paese e delle norme vigenti, ma l’obiettivo principale è quello di garantire l’autenticità e l’origine nazionale del prodotto.
In conclusione, il termine “Prosciutto Crudo Nazionale” si riferisce a un prosciutto crudo che è stato prodotto nel proprio paese, mettendo in evidenza la sua provenienza nazionale e promuovendo la valorizzazione dei prodotti locali.
Non solo di Parma
Il Prosciutto di Parma è data principalmente dalla zona di produzione, dalla forma, dalla salatura e dalla stagionatura. Il Prosciutto di Parma è un prosciutto crudo DOP che si produce solo in una parte della provincia di Parma, ha una forma tondeggiante e termina con un gambo corto. La salatura è mista, con sale umido sulla cotenna e sale asciutto sul magro. La stagionatura minima è di 12 mesi.
Oltre al prosciutto di Parma, ci sono molte altre varietà di prosciutto crudo italiano, prodotte in diverse regioni con caratteristiche diverse. Alcune di queste sono:
- Prosciutto crudo San Daniele: prodotto solo nella cittadina friulana di San Daniele del Friuli, ha una forma allungata con lo zampino e una stagionatura minima di 13 mesi;
- Prosciutto crudo di Norcia: prodotto nella zona montana dell’Umbria, ha una forma tondeggiante e una stagionatura minima di 12 mesi. Ha un profumo speziato e un sapore sapido;
- Prosciutto crudo di Sauris: prodotto nella Carnia, è uno dei pochi prosciutti affumicati. Ha una forma irregolare e una stagionatura minima di 10 mesi. Ha un aroma intenso e un sapore delicato;
- Prosciutto crudo di Bassiano: prodotto nel Lazio, ha una forma allungata e una stagionatura minima di 18 mesi. Ha un colore rosato e un sapore dolce;
- Prosciutto crudo dei Nebrodi: prodotto in Sicilia, è ottenuto da suini neri semi-bradi che si nutrono di ghiande e castagne. Ha una forma irregolare e una stagionatura minima di 18 mesi. Ha un colore rosso scuro e un sapore intenso.
Come gustare il prosciutto crudo
Il prosciutto crudo è un ingrediente molto versatile che si presta a numerose ricette deliziose. È ideale per creare antipasti gustosi, come tartine o bruschette, e si abbina perfettamente ai primi piatti, come la pasta o il risotto al forno. Può essere utilizzato per arricchire i secondi piatti, come involtini o torte salate, e conferisce un sapore unico alle pizze, ai rustici e ad altri piatti sfiziosi. Le possibilità di utilizzo del prosciutto crudo sono davvero infinite, offrendo un tocco di gusto in molte preparazioni culinarie.
Il Prosciutto crudo è spesso accompagnato da frutti dolci come il melone, i fichi, i kiwi, le mele o le pere, creando un abbinamento tradizionale che è particolarmente apprezzato durante la stagione estiva. Questa combinazione di sapori offre un equilibrio delizioso tra il gusto salato del prosciutto e la dolcezza della frutta.
L’abbinamento del melone con il prosciutto crudo e gli altri ingredienti crea un mix di sapori contrastanti e complementari, perfetto per deliziare il palato in una gustosa e originale combinazione.
Tuttavia, ci sono anche coloro che sperimentano con l’abbinamento del prosciutto crudo a frutta esotica come la papaya, aggiungendo un tocco di esotismo alla combinazione. Queste combinazioni di prosciutto crudo e frutta sono un’ottima scelta per un antipasto leggero o una gustosa insalata estiva.