Se ti stai chiedendo cosa vedere a Siracusa in un week end, ecco a seguire qualche suggerimento per il tuo viaggio. Prima però un pò di storia su questa bellissima cittadina siciliana.
In passato si ritrovò a rivaleggiare con la grandiosa Atene, portando Platone a considerarla perfetta per fondare il suo Stato Ideale governato da filosofi: si tratta di Siracusa, la perla della costa orientale della Sicilia e città natale di Archimede. La città vanta una storia lunga più di 2800 anni e il suo ricco patrimonio storico e artistico ne è testimonianza, valendo a Siracusa il riconoscimento di Patrimonio dell’UNESCO.
L’aeroporto più vicino è quello di Catania, a nord di Siracusa. Una volta giunti qui è possibile scegliere un servizio di noleggio auto direttamente in aeroporto e partire alla volta di Siracusa.
Un weekend a Siracusa non può non cominciare da u’scogghiu, ovvero l’isolotto che ospita il centro storico Ortigia ricco di palazzi nobiliari, chiese e rovine archeologiche. Oltrepassato il Ponte di Santa Lucia ecco che ci si trova davanti alle vestigia del Tempio di Apollo, costruzione dorica del VI a.C. considerata la più antica di tutta la Sicilia. Poco oltre si sbuca in Piazza Archimede dove l’attenzione di tutti è catturata dalla splendida Fonte Aretusa: si tratta di una vasca semicircolare prospiciente il mare, ricolma eccezionalmente di acqua dolce e col verdeggiante papiro che ne decora le pareti. A questo luogo spettacolare è legato il mito di Aretusa, ninfa amata da Alfeo che, pur di allontanare il focoso figlio del dio Oceano, chiede ad Artemide di trasformarla in fonte. Alfeo, non disposto a perdere l’amata, chiede agli dei di essere tramutato in un fiume per attraversare il Mar Ionio e sfociare presso la fonte, ricongiungendosi alla sua Aretusa. Non sorprende che questo luogo carico di bellezza e suggestioni abbia affascinato nel corso della storia letterati, cantori e poeti.
Dalla Fonte Aretusa si può raggiungere poi il cuore di Ortigia ovvero Piazza Duomo, splendida e luminosa perla barocca su cui si affacciano edifici quali il Palazzo Vermexio, il Palazzo Senatorio e il Palazzo Beneventano dal Bosco dove in passato ci fu l’incontro tra il re Ferdinando I e l’ammiraglio Horatio Nelson. Ruotando lo sguardo intorno alla piazza ecco il Duomo di Siracusa, con la sua grandiosa facciata del ‘700 in stile barocco e gli interni che rivelano tutta l’antichità di questa che è stata la prima chiesa cristiana in occidente. All’interno è possibile ammirare la Cappella che custodisce un bellissimo crocifisso bizantino, la Cappella di Santa Lucia, ma soprattutto le due colonne doriche di epoca ellenica.
Prima di lasciare Piazza Duomo, è consigliato visitare la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, nata sul luogo del martirio della santa patrona di Siracusa: oltre la bella facciata barocca, si trova un edificio piuttosto sobrio impreziosito dal Seppellimento di Santa Lucia, tela dipinta tra il 1608 e il 1609 dal Caravaggio, trovatosi nella città sicula mentre fuggiva da Roma dove era stato condannato per omicidio.
Allontanandosi di poco dalla piazza, sorgono il Teatro dei Pupi e il Museo Aretuso dei Pupi, entrambi Patrimonio dell’UNESCO: si tratta di un luogo legato alla tradizione siciliana dei pupari e non mancano eventi e spettacoli con marionette che impersonano saraceni e cristiani, maghi e streghe.
Un altro dei luoghi simbolo della storia più antica di Siracusa, da visitare assolutamente nel corso di un weekend nella città sicula, è il Parco Archeologico di Neapolis, immerso in un’area verde dove abbondano carrubi, palme, melograni, ulivi, cipressi e agrumeti. Nel sito archeologico è possibile visitare l’Anfiteatro Romano, scavato sul fianco di una collina e in passato considerato per bellezza e grandiosità secondo soltanto all’Arena di Verona, ma soprattutto il Teatro Greco: questa affascinante struttura è ancora in perfette condizioni tanto che ancora oggi vengono inscenate rappresentazioni teatrali classiche ad esempio di Sofocle, Eschilo ed Euripide: si pensi che qui fu messa in scena per la prima volta “I Persiani e le Etnee” di Eschilo.
Il Parco Archeologico di Neapolis abbonda di latomie, ovvero cave di pietra usate per estrarre pietre e poi come prigioni: la più celebre è l’Orecchio di Dionisio sito proprio al di sotto del Teatro Greco. Il nome di questa latomia è legata alla sua straordinaria acustica che pare amplifichi i suoni di ben sedici volte. Il curioso nome lo si deve allo stesso artista Caravaggio e pare sia legato alla leggenda secondo la quale Dionisio I, tiranno della città, pareva rinchiudere qui i suoi prigionieri per poi ascoltare di nascosto i loro discorsi.
Tutti i reperti rinvenuti nel parco archeologico sono oggi custoditi nel piccolo quanto importante Museo Archeologico Paolo Orsi: lo spazio museale abbraccia un periodo che va dal Paleolitico all’epoca ellenico-romana e i suoi gioielli più preziosi sono la Venere Landolina, calchi di elefanti nani, il cavalluccio di bronzo e Kore in trono.
A due passi dal Museo si trova la Chiesa di San Giovanni, in stile gotico-normanno e senza tetto: al di sotto si aprono le Catacombe di San Giovanni, nate per opera dei romani che riconvertirono un antico acquedotto greco. Qui riposarono il Vescovo Siracosio e Papa Eusebio, del quale resta la copia di un sarcofago marmoreo inciso con ben 62 figure bibliche.
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