Sapevi che quando si parla di birre d’abbazia ci si riferisce a birre come Corsendonk, Abbaye des Rocs, Leffe? Ma cosa sono queste birre e perché sono diverse dalle altre? Scopriamo tutto sulle birre d’abbazia!
Molti non lo sanno, ma il termine birra d’abbazia si riferisce alle birre che hanno a che fare con le abbazie che vendono una licenza al produttore. Che si tratti di abbazia o monastero, che non è mai esistito o non c’è più poco importa. Il birrificio che ha acquistato la licenza può utilizzare sull’etichetta il nome dell’abbazia.
Non solo, agli ordini religiosi spettano delle royalties che deve pagare il produttore della birra che usa il nome dell’abbazia o del monastero per denominare la birra. Scopriamo tutto sulle birre d’abbazia, le origini, che gusto hanno e come vanno servite!
La birra d’abbazia affonda le origini nel Medioevo
Bisogna risalire al Medioevo per trovare le origini della birra d’abbazia, addirittura al VI secolo, quando la regola di San Benedetto era rigorosamente osservata dai monaci. Secondo questa regola, infatti, dovevano offrire ai pellegrini e ai viaggiatori che facevano sosta al monastero vitto e alloggio.
I monaci servivano come bevanda la birra e nel tempo divenne un vero e proprio simbolo delle abbazie e dei monasteri. Una condizione contraddistingueva la birra dei monaci: la sua qualità doveva essere elevata per non sminuire l’importanza dell’abbazia.
La produzione delle birre nelle abbazie venne aumentata da Carlo Magno a cominciare dal IX secolo. L’imperatore aveva anche imposto che la fabbricazione della birra doveva essere fatta solo da professionisti. Inoltre, stabilì anche venisse creato un birrificio in ogni abbazia.
Le birre d’abbazia si sono diffuse e sono diventate molto ricercate visto che venivano usati ingredienti di qualità e tecniche avanzate di produzione. E’ importante sottolineare che non bisogna confondere le birre d’abbazia con quelle trappiste.
Queste ultime, infatti, sono birre prodotte in abbazie trappiste da monaci dell’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza o comunque sotto la loro direzione. i guadagni ricavati dalla vendita vengono elargiti ad enti benefici o associazioni per restaurare abbazie e monasteri.
Come vanno servite le birre d’abbazia
Il bicchiere ideale per servire le birre d’abbazia è quello a stelo, a prescindere che si tratti di birre ambrate, bionde o brune, visto che generalmente sono un po’ dolci e forti.
Il bicchiere perfetto è quello a stelo dalla forma curva, tipo il calice. Grazie all’ampia forma la birra si mantiene frizzante, gli aromi si concentrano meglio e la schiuma si forma bene. La temperatura ideale per gustare una birra d’abbazia è tra gli 8 e i 10°C.
Ampia scelta di birre d’Abbazia
La vasta scelta di birre di abbazia consente a tutti di scegliere quella preferita. L’assortimento spazia fra birre come Leffe Blonde, Leffe Ruby, Pale Ale, Dubbel, Tripel e tanto altro. Oltre che per gradazione alcolica, quindi, differiscono anche per il colore. Infatti, vi sono birre ambrate, bionde, scure, bianche.
Vengono prodotte in diverse parti d’Europa e si possono trovare birre provenienti dal Belgio, dall’Irlanda e da altri paesi. Online si trovano birre provenienti da ogni dove, lavorate artigianalmente, e anche molto ricercate e apprezzate dagli amanti delle birre d’abbazia.
Dunque, visto l’ampio assortimento, scegliere la birra d’abbazia preferita è facile, basta visionare marchi, colore e gradazione per trovare quella giusta!